Giovanni Terzi per “Libero quotidiano”
DAVID ROSSI
Una copia di una lettera datata 7 gennaio 2015, debitamente firmata dal mittente e con segnato l'indirizzo di provenienza arriva, a me indirizzata, nell'inverno del 2017 alla redazione di Panorama, giornale per cui collaboravo all'epoca. Nella immediatezza non riuscivo a capire perché quella copia di lettera fosse stata a me recapitata. Certo, avevo scritto già della vicenda del manager dei Monti dei Paschi di Siena trovato morto il 6 marzo del 2013 dopo la caduta dalla finestra del suo ufficio.
Quella morte, ora come allora, porta con se omissioni, errori di indagine e leggerezze che rendono impossibile capire esattamente cosa sia davvero accaduto al povero David Rossi. Una cosa è certa: si è fatto troppo presto a dire che si trattava di suicidio. Oggi, alla luce di tutti gli inciampi nelle indagini evidenziati dalla Commissione Parlamentare d'inchiesta, credo sia impossibile non ipotizzare una ipotesi di reato contro ignoti per quanto riguarda l'omicidio.
ANTONELLA TOGNAZZI, MOGLIE DI DAVID ROSSI
Ma torniamo alla copia della lettera pervenuta in redazione indirizzata a suo tempo alla vedova di David, la dottoressa Antonella Tognazzi. "Palermo 7/01/2015 Gentilissima Signora Antonella Tognazzi" - così inizia la copia della lettera a me inviata - "ho così deciso di scriverle questa mia missiva dopo una mia prima titubanza dovuta alla paura di sbagliare ad esternare vicende per me dolorose... Prima di andare avanti con la mia lettera e raccontare la mia storia e cosa legava il sottoscritto a David, ai fiduciari, ai notai e avvocati, vorrei esprimerle le mie più sentite condoglianze anche se sono passati diversi mesi. Ma piano piano capirà tante cose con la mia lettera..."
la morte di david rossi mps 4
La lettera proveniva da Palermo, dalla via dove c'è il carcere dell'Ucciardone, via Enrico Albanesi numero 3, ed è firmata da un signore che chiamerò "Giorgio" per riservatezza. Da una indagine veloce scopro che "Giorgio" non è più recluso all'Ucciardone ma, transitando da Rebibbia, aveva finito di scontare la sua pena per fatti che vanno dalla truffa al riciclaggio, in Sardegna e che la sua personalità è sicuramente particolare.
la morte di david rossi mps 1
La lettera racconta come Giorgio viva tra Milano e il Principato di Monaco dove scrive "ho diversi interessi...". Giorgio racconta della malattia della sua amata moglie che la portò via "...purtroppo dopo circa due anni di tentativi e grosse tribolazioni la malattia se la prese e lei giovanissima e bellissima mi morì tra le braccia, da allora rimasi solo, veramente solo".
Giorgio con una serie di premesse cerca di stabilire un contatto con la moglie di David Rossi di tipo emotivo ed empatico per poi arrivare dritto al cuore del tema: i soldi. In buona sostanza, Giorgio sostiene di dover dei soldi alla famiglia di David Rossi qualsiasi cosa fosse accaduta: ma ecco il passaggio della lettera: "Tuttavia io ho voluto essere sincero in quanto non sono abituato a sputare nel piatto dove ho mangiato e alcuni testamenti dei miei avvocati mi indicano che qualunque cosa fosse successo ad entrambi devo darle la somma di 8 milioni di euro a lei...”
ANTONELLA TOGNAZZI MOGLIE DI DAVID ROSSI
“Così ho deciso di scrivere a lei per tenere fede da quanto chiesto dai miei avvocati. Vorrei chiederle cosa sa lei dei conti off shore di Ginevra? E della Bamk Leu di Ginevra? E della Sbs? E la conoscenza dei CCT e BTP? Suo marito le ha mai parlato dei miei avvocati e di quanto indicato in oggetto? Io non ho mai voluto scrivere al suo avvocato (che oggi è un altro, ndr) perché non so cosa sa, ma soprattutto ci sono in ballo tanti soldi che fanno venire la vista anche ai ciechi ed ecco perché mi sono rivolto a lei. Comunque le faccio presente che qualunque cosa che si farà, e su questo concorderà, sarà fatto con avvocati e notai”.
il servizio delle iene su david rossi 23
“Per adesso concorderemo il io e lei in questo momento non sodi chi fidarmi, in quanto sono persone che vorrebbero mettere le mani sui conti off shore che sono in mio possesso. Tuttavia lei deve crescere i suoi figli ed io mi devo ricostruire il mio futuro passo dopo passo. Tutto quello che ci scriveremo deve rimanere tra me e lei. Dopo che lei avrà ricevuto quanto indicato faremo uscire fuori i cani che erano vicini a David così potremo fare uscire chi tirava le file. Anche perché io non credo si sia buttato dalla finestra... Ma è una storia che piano piano a sapere e a conoscere con il tempo. Per adesso mi fermo qua ma rimango in attesa di un suo scritto così possiamo concordare il da farsi . Spero tanto di ricevere una sua gradita lettera in risposta alla mia . Questo è il mio indirizzo...".
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Questa lettera, che feci analizzare da un mio amico avvocato, conteneva una serie di errori temporali nella sua ricostruzione e, ad una prima lettura, sembrava avere molti vulnus. Naturalmente ne parlai con la moglie di David che, pur dicendomi che le era arrivata, mi riferì che immediatamente la inviò alla Procura della Repubblica a Siena. La lettera la consegnai alla questura di Milano accompagnato da un mio amico poliziotto di nome Matteo.
Sono passati anni in cui ho atteso che qualcosa accadesse cercando di capire se mai una indagine ed una acquisizione di informazione di "Giorgio" fosse stata mai fatta. Dalle mie informazioni in possesso nulla appare ed anche l'intervista fatta all'avvocato Pirani, legale della famiglia di David Rossi, fa capire come nulla sia accaduto. Perché?
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Non è un elemento comunque importante su cui almeno indagare e porre attenzione? "Giorgio" è stato sentito? Verbalizzato? Per questo motivo ho deciso di pubblicare questo documento e di mettermi a disposizione dell'avvocato Pirani ai fini dell'indagine difensiva. È il momento di mostrare tutte le carte, anche quelle apparentemente inutili, per cercare di capire cosa è realmente accaduto a David Rossi ed in questo senso la commissione parlamentare d'inchiesta è davvero strumento fondamentale.
LE LETTERE DI ADDIO DI DAVID ROSSI david rossi antonella tognazzi moglie di david rossi david rossi