Antonio Bravetti per lastampa.it - Estratti
letta casellati
Le parole di Gianni Letta mettono in allarme il centrodestra e in particolare Forza Italia. «Lui non parla mai a caso», dicono dal partito azzurro. La versione più “allarmista” dentro Fi è quella che l’ex sottosegretario si sia fatto portavoce del pensiero del Quirinale. L’altolà di Letta al premierato di Giorgia Meloni, ragionano nel partito, esprimerebbe i dubbi di Sergio Mattarella sulla riforma. O l’allarme, per meglio dirla con le parole di chi sta già lavorando a una proposta di modifica ma preferisce restare anonimo: «Se approviamo insieme l’autonomia differenziata e il premierato questo Paese non lo raccogliamo nemmeno a valle della slavina...».
La ministra Elisabetta Casellati è avvertita: il testo non gode di un consenso bipartisan, e forse nemmeno dentro al suo partito. «Le riflessioni» di Letta, mette in guardia Giorgio Mulè, «vanno valutate e approfondite come è giusto che sia e come deve fare il Parlamento davanti a una riforma costituzionale per cui non possono esistere delle bandiere da piazzare. C’è solo un interesse superiore, che è il funzionamento corretto delle istituzioni».
GIORGIA MELONI E GIANNI LETTA NEL 2009
Se è vero che nel partito Letta non dispone di parlamentari che rispondano direttamente a lui, è altrettanto vero che gode ancora di un ottimo rapporto con la famiglia Berlusconi. Non è un particolare di poco conto, osserva un deputato azzurro: il ragionamento dell’ex sottosegretario, ben inserito negli ambienti quirinalizi e vaticani, non può essere accantonato. Come prova a fare la ministra Casellati. «Le parole di Letta sono state travisate – assicura –, perché l’ipotesi da lui prospettata riguarda un rapporto generico tra due poteri, ma non quello specifico del “premierato all’italiana” da noi proposto, che si distingue dagli altri e soprattutto dal cancellierato alla tedesca, tanto sbandierato dal Pd, che svuota la figura del capo dello Stato relegandola al ruolo di un mero notaio».
gianni letta maria elisabetta alberti casellati foto di bacco (2)
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Nel partito, intanto, regna molta confusione. Il presidente della commissione Affari costituzionali della Camera, Nazario Pagano, relega Letta al ruolo di «pensatore libero», con buona pace dei suoi trascorsi e dei suo attuali interlocutori. «Forza Italia – garantisce Pagano – sostiene senza alcuna riserva la riforma sul premierato. Nessuno di noi ha mai pensato di trasformare il presidente della Repubblica in un mero passacarte, il suo ruolo è di assoluta garanzia e le sue competenze non vengono toccate.
Gianni Letta è un pensatore libero che accompagnerà sempre il percorso politico di Forza Italia con le proprie idee e i contributi preziosi che arrivano da una profonda conoscenza delle Istituzioni e della storia del nostro Paese. Strumentalizzare le sue parole, come hanno fatto alcuni esponenti dell’opposizione, significa fraintendere volutamente e delegittimare il percorso di questa importante riforma».
GIANNI LETTA GIORGIA MELONI
Intanto, i più moderati nel partito invitano alla calma. «Non c’è fretta – ripete chi ha il dossier in mano in Senato –, ora è il tempo delle audizioni, si entrerà nel vivo non prima di un paio di mesi». Il dialogo è molto aperto con FdI, soprattutto con Alberto Balboni, meno con la Lega. «Questo è il tempo della semina – sorride un politico di lungo corso – la raccolta si potrà fare solo dopo le Europee». Il rischio è che il campanello suonato da Letta spinga Forza Italia a smarcarsi dalla riforme. È una strada stretta complicata, visto che la ministra ha la casacca azzurra. Ma questa è un’ipotesi ancora lontana. Un modo, forse, ci sarebbe. «Diciamo che noi siamo sempre stati presidenzialisti – propone un deputato – ma questa riforma propone un semipresidenzialismo moscio e allora torniamo al nostro testo e ricominciamo tutto da capo». Auguri.
gianni letta maria elisabetta alberti casellati foto di bacco (1)