DAGONOTINA - Il piano di Tria sul Def, che andrebbe presentato ad aprile, è quello di cercare – chissà, forse con un sistema di specchietti, piume finte, fumo e luci abbaglianti – di presentare qualcosa di molto, molto provvisorio e superficiale e poco, pochissimo legato ai numeri ''hard'', da svelare invece dopo il voto europeo. Perché certificare che è tutto fermo, a 4 mesi da quando il governo parlava di Pil in netta crescita, sarebbe un disastro elettorale.
1 - A COLPO D’OCSE, NON SARÀ UN ANNO BELLISSIMO – AVANTI CON LA RECESSIONE: L’ORGANIZZAZIONE RIVEDE AL RIBASSO LE STIME DEL PIL, CHE NEL 2019 PERDERÀ LO 0,2% – FINORA LA PEGGIORE PREVISIONE ERA QUELLA DELL’UE, CHE COMUNQUE ERA POSITIVA (+0,2%), MENTRE IL GOVERNO HA BASATO LA MANOVRA SU UNA CRESCITA DELL'1% – MOODYS, FITCH, UPB, FMI E ISTAT: ECCO TUTTE LE STIME AGGIORNATE
2 - ITALIA IN RECESSIONE
giuseppe conte pil recessione
Andrea Bassi per “il Messaggero”
GURRIA OCSE
L'anno «bellissimo» pronosticato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, sta decisamente virando a tempesta. Per la prima volta davanti al Pil dell' intero 2019 è stato messo un segno meno. A scriverlo è stata l' Ocse, secondo cui l' Italia registrerà una decrescita di due decimali di Pil (-0,2%). Non più soltanto una recessione tecnica, ma una vera recessione economica. La terza dalla grande crisi del 2008. Nel 2020 la crescita sarà ridotta a mezzo punto percentulae, lo 0,5%. Ma a sorprendere è anche la rapidità della caduta.
LUIGI DI MAIO MATTEO SALVINI GIUSEPPE CONTE
Nelle sue proiezioni dello scorso novembre, l' Ocse aveva stimato un incremento del Pil italiano dello 0,9% nel 2019 e nel 2020 e la revisione al ribasso quest' anno, pari a 1,1 punti percentuali, è la più ampia nel G20 dopo quella a carico della Turchia. L' Italia è, inoltre, l' unico tra i maggiori Paesi industrializzati a registrare una flessione del Pil nel 2019.
Il rallentamento della crescita, certo, colpisce tutta la zona euro. Secondo l' Interim Economic Outlook pubblicato ieri a Parigi, il Pil nell' area euro sarà dell' 1% nel 2019 (-0,8 punti rispetto a quanto previsto nel precedente Economic Outlook di novembre). Pesano diversi fattori. La capo economista Laurence Boone, lo ha spiegato bene. Se la Cina starnutisce, la Germania prende il raffreddore. E contagia anche gli altri Paesi europei. Lo stesso vale per l' Italia. Il credito sta rallentando.
giuseppe conte 2
Colpa dell' incertezza che ha fatto aumentare lo spread che, a sua volta, incide sui costi di finanziamento applicati dalle banche. Se il credito continuerà a rallentare, sarà un ostacolo non solo per Roma ma per tutta l' area euro. Senza contare i rischi legati a un «no deal» sulla Brexit.
MENO CONSUMI
Le nubi, insomma, si stanno addensando. Lo conferma anche l' indicatore anticipatore dell' Istat sulla fiducia dei consumatori, che a febbraio è peggiorato. Con il rischio, ha spiegato ancora l' Ocse, che a pagare dazio sia la creazione di posti di lavoro. Da qui l' appello a coordinare gli sforzi per rafforzare le prospettive di crescita attraverso le riforme, evitando misure di stimolo fiscale che possano aumentare il rischio di premio sovrano. Un messaggio questo, indirizzato particolarmente all' Italia. Cosa farà il governo? Il premier Conte ancora una volta ieri ha detto che non ci sarà la necessità di una manovra correttiva.
giuseppe conte angela merkel
Ma anche su questo i messaggi sono contraddittori. Un paio di giorni fa lo stesso Matteo Salvini era parso aprire ad un intervento sui conti in corso d' anno. Si vedrà. Intanto il presidente del Consiglio ha preso atto della situazione. «Siamo perfettamente consapevoli», ha detto, «che stiamo vivendo una congiuntura economica sfavorevole». Una situazione che Conte attribuisce alla «congiuntura sfavorevole sul piano internazionale: la guerra dei dazi non ci conviene, misure decise unilateralmente non portano da nessuna parte».
DI MAIO SPREAD
Il sovranismo ora convince meno. Palazzo Chigi spera sull' iniezione di soldi nell' economia che arriverà dal Reddito di cittadinanza e dal piano da 11 miliardi per il dissesto idrogeologico. Poco per chi invece continua a chiedere una reazione al governo più netta, come il presidente della Confindustria Vincenzo Boccia. Il taglio delle stime da parte dell' Ocse, ha detto il presidente degli industriali, è «un motivo in più per reagire.
Di Maio come il mago Silvan by GianBoy
Bisogna prendere atto», ha aggiunto, «di questa situazione e costruire una stagione che va al di là del contratto di governo». Per il direttore generale della Banca d' Italia, Salvatore Rossi, intercettato da Radiocor a margine di un convengno, «il male italiano è strutturale», di vecchia data, e va valutato al di là del rallentamento di breve termine, che è generalizzato e non solo italiano. Una consolazione piuttosto magra.