Laura Berlinghieri per "la Stampa"
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Il 12 ottobre scriveva su Facebook: «A Medjugorje no Green Pass, no mascherine e comunione in bocca... Come mai? Perché con Gesù si vince». È tornato dal pellegrinaggio con l'infezione da Covid Lorenzo Damiano, 56 anni, tra i leader veneti del movimento No Vax. Candidato sindaco a Conegliano (Treviso) con la lista Norimberga 2 (sottotitolo: «Crimini di Stato ai tempi del Covid 19»), dopo una settimana di ricovero nel reparto di terapia sub-intensiva dell'ospedale di Vittorio Veneto il suo punto di vista sulla pandemia e sulla vaccinazione è completamente cambiato, e ora promette, senza esitazioni: «Mi vaccinerò».
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Un ripensamento totale per un uomo che, con la sua lista, si prefiggeva l'obiettivo di sconfiggere la dittatura sanitaria. E che, appena il 12 novembre, postando sui social un video del microbiologo Andrea Crisanti, scriveva: «I vaccini sperimentali sono pericolosissimi. Vaccino a gennaio? No, grazie».
Non ha fatto in tempo, Damiano: l'infezione è arrivata prima, in una delle forme più severe, tanto da obbligarlo al ricovero in terapia sub-intensiva. Fortunatamente ieri è stato dimesso dall'ospedale, ma sono bastati quei sette giorni di andata all'inferno e ritorno per farlo rinsavire.
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«Dopo questo periodo, la mia visione del mondo è cambiata e sarò pronto quanto prima a far sapere a tutti quanto sia importante seguire collettivamente la scienza, quella che ti guarisce e ti salva la vita», le sue parole, poco prima delle dimissioni. Lui che, ultracattolico, respingeva i vaccini perché non arrivano da Dio. Contagiato a Medjugorje Ora ringrazia i medici e gli infermieri che l'hanno curato: «Sono stati meravigliosi. Sono stato sottoposto a una cura con gli anticorpi monoclonali. Adesso mi sto riprendendo, mi sento bene».
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E promette che si spenderà per convincere tutti i suoi "seguaci", che periodicamente riuniva in piazza per manifestare contro Green Pass e obbligo vaccinale. «Sarò pronto quanto prima, quando Dio vorrà, a far sapere al mondo intero quanto sia importante seguire collettivamente la scienza, quella che ti salva. A volte bisogna passare per una porta stretta per capire le cose come sono».
Parole che hanno spiazzato i suoi ex sodali, alcuni dei quali interpretano il dietrofront di Damiano come un vero e proprio tradimento. L'ex candidato sindaco, che fino a pochi giorni fa riteneva che il Covid si potesse curare benissimo con le terapie domiciliari, fa spallucce e prosegue dritto per la sua strada. Ha persino chiesto un incontro con Papa Francesco, sperando in una sorta di investitura ufficiale come «testimone di verità», la verità del vaccino. Quella stessa verità che credeva fosse frutto di una montatura architettata da chissà chi. Dopo avere sperimentato sulla sua pelle gli effetti della polmonite, non ha più dubbi: il Covid esiste e non è una semplice influenza. «Mi vaccinerò e dico a tutti di farlo».
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