anita raja
DAGONOTA
Domenica 13 marzo 2016. Grande scoop del supplemento letterario del “Corriere della Sera”. Elena Ferrante è… Marcella Marmo, articolo firmato dal dantista Marco Santagata. Tre pagine di prove, comparazioni per dire che avevano sbagliato tutti, Dagospia compreso, ovviamente. “Santagata ha svolto un’accurata indagine filologica. Che da Napoli porta alla Normale di Pisa. E torna a Napoli, all’università Federico II”, diceva il titolo.
anita raja
Dopo tre pagine Santagata arrivava all’esito: “Nell’annuario dei normalisti degli anni Sessanta un solo nome sembra corrispondere ai tratti dell’identikit, quello di una donna, napoletana, normalista nell’anno accademico 1964-65. Si chiama Marcella Marmo. Storica, studia la camorra. Prevedo che l’interessata smentirà e che Elena Ferrante vorrà mantenere l’anonimato. Penso anche, però, che un filologo possa usare gli strumenti con i quali cerca di dare corpo ai fantasmi del passato per un fantasma di oggi. Qui non è questione di gossip, ma di attribuzionismo”.
DOMENICO STARNONE
Il nostro, invece, che è solo gossip e non filologia, era, però, giusto. Tanto che oggi le cose sono cambiate anche per il supplemento del giornalone, che dedica (di nuovo) tre pagine alla questione. Ma questa volta il nome giusto non è più Marmo, ma Starnone. Si presenta anche una tabellina comparativa tra ciò che cita Elena Ferrante e ciò che ha citato Domenico Starnone. “Ferrante e Starnone citano anche le stesse automobili – il “Millecento”, la “Giulietta” – per segnalare il cambiamento di livello economico dei personaggi. Ma in tanta (pseudo) filologia non c’era spazio anche per segnalare l’errore in cui il supplemento era incorso due anni e mezzo fa facendo credere ciò che non era vero?
anita raja
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