Incassi del 26 settembre 1016
Marco Giusti per Dagospia
I MAGNIFICI SETTE _ VENEZIA 73
Il pesciolino Dory vola negli incassi italiani, inseguito da Bridget Jones, mentre I magnifici sette è primo in America e solo terzo da noi. I film italiani, a parte L’estate addosso, non riescono in nessun modo a emergere. Scompare sotto il decimo posto anche Frantz di François Ozon, fresco di Venezia e popolarissimo in Francia. Più o meno ce lo potevamo aspettare. Alla ricerca di Dory è primo in Italia anche questa settimana con 2 milioni 968 mila euro e un totale di 10 milioni di euro di incassi. I suoi problemi arriveranno solo quando arriverà sugli schermi Pets, il cartoon con cani e gatti di casa in quel di New York.
I MAGNIFICI SETTE
Al secondo posto, con, più o meno, metà degli incassi, la terza avventura di Bridget Jones, Bridget Jones’s Baby di Sharon Maguire, deliziosa commedia inglese con gran cast e gran divertimento per i fan della saga ora trenta-quarantenni, 1 milione 636 mila. In America il film non è andato così bene, ma in Inghilterra è già a 10 milioni di dollari. Poco da fare per I magnifici sette, remake anticapitalista diretto da Antoine Fuqua, scritto dal Nic Pizzolatto di True Detective e interpretato da un Denzel Washington che non era mai andato a cavallo prima. Solo 628 mila euro.
alla ricerca di dory
Da noi, purtroppo, il western è finito. Mentre il film stravince in America con 35 milioni di dollari, che diventano 59 con gli incassi internazionali (in Sud Corea è a 5 milioni di dollari). Quarto posto italiano per I trafficanti, 495 mila euro e quinto per Blair Witch, deludente sequel di Blair Witch Project. Sesto posto per L’estate addosso, 309 mila euro, finora l’unico film italiano in classifica. Tra gli altri film italiani si è mossa un po’ meglio la commedia con Vincenzo Salemme Prima di lunedì.
L ESTATE ADDOSSO 4
Ma i risultati del nostro cinema sono una tragedia. Colpa anche di manifesti e titoli poco accattivanti, storie deprimenti. Non sono neanche grandi film, ammettiamolo. Aspettiamo questa settimana con l’uscita di due film con delle chances, la commedia giovanile I babysitter con Ruffini & Mandelli e Indivisibili di Edoardo De Angelis, da molti considerato il miglior film italiano a Venezia.
GABRIELE MUCCINO L ESTATE ADDOSSO
Va detto che sono anche film a bassissimo costo, compresa L’estate addosso di Gabriele Muccino, 2 milioni di euro, come se la nostra produzione investisse ormai solo sulle serie televisive e lasciasse il cinema per la sua strada verso una deriva un po’ da festival (minore) e un po’ da commedia (minore).
In generale sono anche film modesti, ma quello che davvero colpisce è la totale mancanza di cura nel costruirli e nel presentarli al pubblico. In Francia, dove non è ancora uscito I magnifici sette, questa settimana sono primi ben tre film francesi. Juste la fin du monde di Xavier Dolan con 430 mila biglietti, e un budget di 5,4 milioni di euro, Cezanne et moi di Daniele Thompson con 290 mila, la commedia Victoria di Justine Triet con la bellissima Virginie Efira, mentre al sesto posto troviamo il difficile Frantz con 314 mila biglietti in due settimane.
FRANTZ DI FRANCOIS OZON
Ma i budget variano dai 5 ai 10 milioni di euro e ogni progetto è curato come si deve. In America, si è detto, trionfa alla sua prima settimana il nuovo I magnifici sette di Antoine Fuqua. Non è gran cosa. Ma come ci siamo cascati noi, pronti a vederlo, ci sono cascati gli americani. 35 milioni di dollari di incasso che diventano 59 con gli incassi stranieri per un budget da 90 milioni.
E’ andato parecchio bene anche il cartoon Storks diretto da Nick Stoller e Doug Sweetland, 21 milioni di dollari per un budget da 70 milioni. Pistoleri e cicogne animate schiacciano Sully di Clint Eastwood al terzo posto con 13,8 milioni per un totale di 92 milioni e un totale globale di 126. Schiacciano anche Bridget Jones’s Baby al quarto posto, 4,3 milioni e un totale di 16, che è piaciuto ai critici ma non così tanto al pubblico americano. Quinto posto per Snowden di Oliver Stone, 4,1, e sesto per Blair Witch, 3,9.
OLIVER STONE SNOWDEN