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    TOUR DOTTO - UN TEATRO DELL’ASSURDO: CHRIS FROOME, LA MAGLIA GIALLA, DISARCIONATO DA UNA MOTO, CORRE A PIEDI A UN CHILOMETRO E MEZZO DALL’ARRIVO DI UNA TAPPA CHE GLI AVREBBE DATO LA TERZA QUASI CERTA VITTORIA NELLA CORSA UN TEMPO PIÙ BELLA, ADESSO PIÙ FOLLE DEL MONDO - VIDEO


     
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    Giancarlo Dotto (Rabdoman) per Dagospia

     

    Questa non si era mai vista in cento anni di Tour. Chris Froome, la maglia gialla, disarcionato da una moto, che corre a piedi nell’ultimo tratto del Mont Ventoux, come una marionetta tragica, spinto dall’inerzia e dal terrore, non sapendo che fare, a un chilometro e mezzo dall’arrivo che gli avrebbe dato la terza quasi certa vittoria nella corsa un tempo più bella, adesso più folle del mondo.

    FROOME FROOME

     

    Dentro il solito, irrespirabile budello di folla, Froome e i suoi due compagni stavano chiudendo la piccola fuga, dietro gli altri, quando una moto davanti si arresta di colpo. Cade prima Richie Porte, poi Mollema, ultimo Froome.

     

    Si rialza, si guarda intorno. Bici inutilizzabile. L’abisso. Comincia a correre, non sapendo che altro fare. E’ un teatro dell’assurdo. Afferra una bicicletta da uno spettatore, ma è una specie di triciclo.

     

    Quando arriva la macchina Sky con la bicicletta giusta è troppo tardi, Froome arriva, ma è un automa a pedale, non può credere a quello che è appena successo, non è umano crederci. Scuote la testa. Piange fuori e dentro. Persa la maglia gialla e un Tour già vinto. Domani la cronometro, ma chissà se avrà voglia di salire sulla bicicletta.

    FROOME 9 FROOME 9

     

    Pochi giorni fa era crollato in mondovisione l’arco dell’ultimo chilometro, rischiando di ammazzare un paio di corridori. Il ciclismo resta l’ultimo sport estremo di massa. In tempi di tecnologia padrona, questi pazzi governati da pazzi corrono ancora dentro spirali soffocanti, tra due ali di folla e di folli, dentro cui abita di tutto, esibizionisti, esagitati, moto, auto. Un manicomio a cielo aperto. E’ lo sport dell’impossibile tradotto a possibile solo a prezzo del massacro autoinflitto e inevitabile di qualunque doping.

     

    Dissennati eroi che fanno carneficina della propria carne, assumendo qualunque cosa per vincere sfide in cui si può solo perdere.

     

     

    Uno sport così amato dalla gente che resiste a tutto, alle decine di scandali che hanno azzerato tutto, storie, campioni, maglie, fino all’ultimo Armstrong. Ma questa non si era mai vista. E l’ha vista il mondo intero.

    FROOME TOUR DE FRANCE FROOME TOUR DE FRANCE

     

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