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    DOV’È FINITA LA CASALINGA DI VOGHERA? IN GARAGE - RIMOSSA LA STATUA: VOGHERA RINNEGA LA SUA “CASALINGA” - QUEL PERSONAGGIO LETTERARIO, CUSTODE DEL CONFORMISMO, LA CUI PATERNITA’ È CONTESA FRA BENIAMINO PLACIDO, ALBERTO ARBASINO E LA RAI


     
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    Alberto Mattioli per “la Stampa”

     

    CASALINGA DI VOGHERA CASALINGA DI VOGHERA

    Povera casalinga di Voghera. Travolta (come tutti) dalla globalizzazione, e passi. Ma anche mestamente confinata in un garage, dopo successivi sfratti da un angolo all’altro della sua città. Già, perché la casalinga di Voghera non è solo un archetipo sociale, un personaggio letterario e uno stereotipo giornalistico, ma anche un oggetto fisico, vero, concreto, per quanto abbastanza repellente: una statua di vetroresina con gli attributi del mestiere, un lembo del grembiule in una mano e un piumino antipolvere brandito minacciosamente dall’altra.

    Tutto nasce negli Anni 90, quando un gruppo di vere casalinghe di Voghera decide di confrontarsi con quella falsa, la versione femminile e domestica del signor Rossi. Come nasca il personaggio della casalinga, e perché proprio a Voghera, è controverso.

     

    La paternità è rivendicata dal nemico pubblico numero uno del luogocomunismo nazionale, insomma da Alberto Arbasino, che infatti è di Voghera (poi copiato da Nanni Moretti con la sua casalinga di Treviso). Ma, secondo altri, l’espressione nascerebbe da un sondaggio Rai del 1966, secondo il quale gli abbonati meno aggiornati erano appunto le casalinghe di Voghera. Per altri ancora, fu Beniamino Placido a lanciarla dalla sua rubrica tivù su Repubblica.
     

    alberto arbasino alberto arbasino

    Tant’è: ormai la casalinga di Voghera era diventata un classico italiano. Finché, appunto, un gruppo di madame locali si federò nell’Associazione delle casalinghe di Voghera. E nel 2006 contattò la trasmissione Rai molto casalinghe-friendlyIl treno dei desideri, che puntualmente esaudì il loro regalando la micidiale statua. 
     

    Però ai vogheresi questa casalinga di Voghera non è mai piaciuta (e, guardandola, è difficile dar loro torto). All’inizio era stata collocata nel cortile di una municipalizzata. Poi, fu spostata nell’ex macello. In seguito, traslocata alla fiera. Adesso, rivela Il Giorno, è sparita dalla circolazione, nascosta, si dice, in un garage. Sta di fatto che, con sollievo estetico generale, nessuno l’ha più vista.
     

    Orgoglio casalingo

    beniamino placido beniamino placido

    «In realtà non è in un box, ma non importa. Della statua si è parlato fin troppo», protesta Paola Zanin, presidentessa dell’Associazione (marito, due figli di cui uno ancora in casa, specialità in cucina: i dolci, professione, ovviamente, casalinga). «Preferirei parlare di tutto quel che facciamo, per esempio dell’invito a Expo per fare da giudici di formaggi insieme allo chef stellato Davide Oldani, in rappresentanza di tutte le casalinghe d’Italia.

     

    L’idea della statua era partita bene ed è finita male. Certo, sarebbe stato meglio farla in bronzo, come quella che Pavia ha dedicato alla lavandaia. Pazienza: continuiamo a rivendicare con orgoglio il nostro status di casalinghe». In realtà pare che a Voghera non siano troppo entusiasti di essere etichettati come capitale delle casalinghe.

    beniamino placido beniamino placido

     

    «La casalinga di Voghera esiste solo fuori Voghera. E in ogni caso è una casalinga come tutte le altre, del tutto rispettabile, anzi direi socialmente preziosa», sospira il sindaco, Carlo Barbieri, di Forza Italia. 

     

    ARBASINO ARBASINO

    Il punto è che, a Voghera o fuori, anche la casalinga non è più quella di una volta. Per Arbasino era un modello positivo, perché dietro le frasi fatte modello signora mia c’era il buon senso borghese, solito e solido antidoto ai voli pindarici della retorica nazionale. Ma col tempo anche lei è stata omologata alla trasgressione obbligatoria e convertita al conformismo dell’anticonformismo. E allora eccola oggi, secondo l’Arbasino di Rap!, «la casalinga di Voghera/in attesa della corriera/con le sataniste di Mortara/e i fidanzatini di Novara». 

    Walter Veltroni e Beniamino Placido (che negli anni 80 era uno degli ideologi del futuro veltronismo) Walter Veltroni e Beniamino Placido (che negli anni 80 era uno degli ideologi del futuro veltronismo) Indro Montanelli e Beniamino Placido - dal 1994 conducono Eppur si muove su Rai3 Indro Montanelli e Beniamino Placido - dal 1994 conducono Eppur si muove su Rai3 ALBERTO ARBASINO ALBERTO ARBASINO

     

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