Giorgio Arnaboldi per “la Verità”
Domanda: «Dov' è la sinistra?». Risposta: su Tripadvisor. Con un piatto di ravioloni con pomodorini come simbolo e recensioni tutto sommato dignitose. Per 12 compagni eccellente, per 19 molto buona, per 20 nella media, per sei scarsa, per cinque pessima.
arci bellezza
Dov' è la sinistra? La domanda se l' è posta domenica Ezio Mauro, storico direttore di Repubblica trasformatosi in Diogene alla ricerca delle radici del partito perduto come se fossero le sorgenti del rio delle Amazzoni, in un viaggio malinconico per accarezzare l' antico cuore del mito rosso mandato in soffitta da sette Leopolde e due anni e mezzo di governo Renzi.
LE TAPPE
inti illimani
Periferie dormitorio a Torino, santuari del populismo italico (la Napoli di Luigi De Magistris e la Puglia di Michele Emiliano), sedi della Fiom, luoghi delle emergenze sociali come Lampedusa. E poi la Milano del Circolo Arci Bellezza (in via Giovanni Bellezza, scultore e orafo), diecimila iscritti, uno dei più solidi centri sociali della città, il murales con la bandiera cilena e il faccione di Salvador Allende, la palestra dove Luchino Visconti girò Rocco e i suoi fratelli. Qui potrebbe albergare il cuore di tenebra del partito rosso, il luogo d' incontro fra l' ideologia di Giuliano Pisapia e il pragmatismo di Beppe Sala.
E qui, a pochi passi dalla Bocconi, in effetti c' è «un direttivo dove le due Milano - quella del business e quella sociale - sembrano addirittura stringersi la mano come succedeva nei simboli delle vecchie società di Mutuo Soccorso». Diecimila soci che forse trovano in quei locali un po' di palpabile nostalgia. Ma certamente, come sottolinea Ezio Mauro, «un' ottima polenta e un buon tiramisù». La scoperta lascia un po' di amarezza; Giorgio Gaber non intendeva questo, quando cantava «se potessi mangiare un' idea».
Maso Notarianni
Su Tripadvisor il Circolo Arci funziona, perché ormai in Italia tutto è frittura mista e le rivoluzioni finiscono all' ora di pranzo (copyright di Indro Montanelli). Cercando la sinistra si trova la cucina. Non quella di Masterchef, ma è solo questione di menù. Anche a Bologna l' itinerario si interrompe davanti alle «Cucine popolari» allestite da un sindacalista della Cgil spinto da una motivazione forte: «Ero stanco di parlare dei diritti dei diseredati mentre altri li facevano mangiare».
milly moratti
SIMBOLI
È bello il viaggio dell' ex direttore di Repubblica perché ci conferma che la sinistra dei simboli, dei cortei e delle bandiere rosse è una collezione di fotografie e di ricordi. Manca lo spirito del tempo, manca l' evoluzione verso quelle categorie tagliate fuori dalla Grande Crisi: giovani, immigrati di prima generazione, piccole partite Iva nell' era postfordista, lavoratori in batteria nei call center o nei grandi magazzini.
alberto franceschini renato curcio
Il presidente del Circolo Arci Bellezza è Maso Notarianni, collaboratore di Emergency, che è riuscito a riprodurre nel consiglio d' amministrazione almeno altre due anime della sinistra -minestrone: quella petrolifera e miliardaria (con Milly Moratti) e quella sconfitta dalla storia (con Alberto Franceschini).
alberto franceschini
Ezio Mauro lo definisce «ex fondatore delle Brigate Rosse» forse per alleggerirgli le responsabilità. Ma un fondatore non diventa mai ex, neppure Eugenio Scalfari come lui ben sa. E poi non è necessario esagerare con il pudore. Sul podio della sinistra non c' è più l' ideologia, ma le lezioni di milonga, i concerti spaccatimpani e - medaglia d' oro - il raviolone.
Qui il link del reportage di Ezio Mauro
http://www.repubblica.it/politica/2016/11/20/news/la_sottile_linea_rossa_ezio_mauro_io_in_viaggio_alla_ricerca_della_sinistra_-152352361/