• Dagospia

    NON DISTURBARE IL BOSS CHE DORME - SI SCOPRE ORA CHE LA RAPINA AL MAGAZZINO DELLA AG TRASPORTI, IL 4 NOVEMBRE 2013 IN PROVINCIA DI TRAPANI, FU RIMANDATA DI UN MESE PERCHÉ NELLA ZONA SI NASCONDEVA MESSINA DENARO E NON BISOGNAVA ATTIRARE ATTENZIONE


     
    Guarda la fotogallery

    Giuseppe Lo Bianco per il “Fatto Quotidiano”

     

    MATTEO MESSINA DENARO MATTEO MESSINA DENARO

    È stata l' ultima rapina eclatante commessa nel territorio di Castelvetrano (Trapani) e l'hanno dovuta ritardare di un mese perché Matteo Messina Denaro si nascondeva in un villino della zona: "Prima di fare questo passo 'lo zio' o chiunque fosse questa persona si doveva allontanare perché si faceva un po' di sgruscio" (rumore, ndr) ha detto ai pm di Palermo il collaboratore Benito Morsicato.

     

    Insieme a Salvatore Lo Piparo di Bagheria, Morsicato ha contribuito agli arresti di ieri compiuti dai carabinieri del Ros e del comando provinciale di Trapani che hanno catturato altri quattro autori della rapina del 4 novembre 2013 al magazzino della Ag Trasporti, una volta di proprietà di Cesare Lupo, uomo di fiducia dei fratelli Graviano di Brancaccio e adesso in amministrazione giudiziaria dopo il sequestro.

     

    matteo messina denaro matteo messina denaro

    In quattro in due auto con un lampeggiante indossando le pettorine della polizia si presentarono al deposito intimando ai 17 dipendenti di caricare 600 colli di oggetti di lusso appena giunti da Palermo in un autoarticolato con rimorchio poi svuotato a Bagheria. Utilizzavano le informazioni di un basista, Luciano Pasini, al quale per convincerlo era bastato dire: "Guarda, quello con la maglietta nera è il nipote di Matteo". Pasini si era terrorizzato, al punto che i due fratelli Cacioppo commentavano: "La prossima volta gli facciamo misurare la pressione, questo stava morendo".

     

    MESSINA DENARO FIANCHEGGIATORI MESSINA DENARO FIANCHEGGIATORI

    I quattro arresti - un rapinatore, Michele Musso, un altro, Domenico Amari, che partecipò alle fasi preparatorie ma non alla rapina perché era stato nel frattempo arrestato, Giorgio Provenzano, sotto capo della famiglia mafiosa di Bagheria e Alessandro Rizzo, definitola "mascotte" della banda, l' unico agli arresti domiciliari - confermano l' asse delle famiglie mafiose Bagheria-Castelvetrano cementato dal matrimonio tra Filippo Guttadauro con Rosalia Messina Denaro, sorella di Matteo.

     

    MESSINA DENARO FIANCHEGGIATORI MESSINA DENARO FIANCHEGGIATORI

    "Sappiamo che questi rapporti perdurano e sono solidi, mediati da quel Francesco Guttadauro che è il nipote prediletto del latitante - ha detto il procuratore aggiunto Teresa Principato, che ha coordinato l' inchiesta -. Oggi Guttadauro si trova in carcere e Messina Denaro è tornato a impostare la gestione del clan secondo grande cautela. Non vuole fatti eclatanti nella sua zona, nonostante tutti i fedelissimi nel Trapanese li invochino, e adesso quasi si lamentano, perché il latitante non reagisce alla raffica di arresti dei suoi familiari, ai sequestri e ai processi che riguardano le persone a lui più care. È un momento davvero particolare questo".

     

    Lamentele che provengono anche dalla cerchia familiare più stretta del superlatitante come il nipote acquisito Girolamo Bellomo, detto Luca, marito di Lorenza Guttadauro figlia di Filippo, che ha organizzato la rapina per finanziare la "famiglia", a cui sarebbe toccato il 10 per cento del bottino: "Si vede che c' era bisogno, tutti se ne fottono, possono campare e allora io mi do da fare, giusto?", dice rivolto a Cacioppo.

    MESSINA DENARO PIZZINI 5 MESSINA DENARO PIZZINI 5

     

    Ma la banda di rapinatori era monitorata dai carabinieri che avevano riempito di "ambientali" le auto dei trapanesi, sotto controllo per il loro ruolo nel cerchio magico di Matteo-Diabolik, e la Fiat Stilo utilizzata perla rapina e acquistata da Bellomo era seguita con un sistema di rilevamento satellitare.

     

    matteo messina denaro matteo messina denaro

     

    Guarda la fotogallery


    ultimi Dagoreport