Mario Sconcerti per il "Corriere della sera"
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Il Milan sta diventando una buona squadra. Fondamentalmente lo è sempre stata, una squadra gentile, di qualità, senza cattiveria. Ora la qualità è cresciuta e gli avversari sono di quelli che la subiscono. La differenza del periodo sta facendola Bonaventura che è un altro sulla misura di Calhanoglu, di Suso, di Bennacer, Conti, Kessie. Il Bologna era un avversario quasi inutile nelle caratteristiche. Non ha un attaccante, ha centrocampisti più rocciosi che utili.
A questi livelli il Milan è da scudetto, è nettamente la migliore squadra fra quelle che non hanno un obiettivo. Però è molto migliorato. Bonaventura rispetto a Paquetà, è sostanza pura nel gioco e nelle conclusioni.
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Non tocco-suola ma tocco-gol. Bonaventura è un giocatore di una generazione passata, conosce la fatica, la salita per restare titolari, non è nel gruppo dei milioni facili.
Il Milan è lontano ancora da una classifica nobile, può sperare adesso nel settimo posto. Ma non è ancora un campionato reale. Non stanno vincendo i giocatori migliori, si vince di forza, un po' a caso. E la lotta tra realtà e pensiero è sempre poco giudicabile. Una cosa è chiara nella stagione di tutti, mancano gli attaccanti, mancano quelli dal gol facile e sporco. Non li ha nessuno.
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L' ideale è Higuain che però gioca poco e ha inciso appena per 4 gol. Non avendo punte, stiamo abbondando in similari. La crescita di Joao Pedro è l' esempio più chiaro. Il primato dell' Inter è riassunto esattamente in Lukaku-Martinez, non nel suo gioco piuttosto normale. I gol del tipo Inter oggi trasformano le partite, sono un di più, per questo non li controlli.
Non devi giocare meglio, devi abbandonarti ad alcuni giocatori, sanno loro cosa fare. Quando non riesci in questo schema resta pur sempre la partita normale. Il gol è uno di quei perché del calcio che hanno sempre una risposta chiara. Ora mancano alla Juve. Manca Ronaldo, che nei momenti di fatica rende più evidente la sua assenza di differenza, segna un gol alla Inzaghi e pesa sul gioco come Inzaghi, cioè poco. Manca Dzeko alla Roma, squadra dalla qualità cristallina come la pioggerella di marzo e come quella solo fastidiosa. Manca Zapata all' Atalanta, Pavoletti al Cagliari. Manca chiunque alla Fiorentina. Il calcio è un giro lungo, alla fine torna sempre a se stesso. Seguite i buoni gol e vedrete lontano.
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