• Dagospia

    DOVE STA LA FREGATURA? – MARTEDÌ PROSSIMO L’ECOFIN DARÀ IL VIA LIBERA ALLA RIFORMA DEL PATTO DI STABILITÀ, CHE POTREBBE ENTRARE IN VIGORE GIÀ DAL PROSSIMO ANNO. SARANNO I SINGOLI PAESI A DOVEER PRESENTARE I PIANI DI RIENTRO, CHE VERRANNO SPALMATI SU PIÙ ANNI, GRADUALMENTE. MA CI SARÀ UN MAGGIORE ACCENTO SULLE RIFORME E SUGLI INVESTIMENTI (ECCALLÀ) – LE RICHIESTE DELL’ITALIA SUGLI AIUTI DI STATO E LO SCORPORO DEGLI INVESTIMENTI IN ISTRUZIONE E RICERCA


     
    Guarda la fotogallery

    Estratto dell’articolo di Marco Bresolin per “la Stampa”

     

    URSULA VON DER LEYEN E GIORGIA MELONI URSULA VON DER LEYEN E GIORGIA MELONI

    L'attuale quadro legislativo per la governance economica, riconosce la Commissione europea, si trova «in una fase transitoria»: le vecchie regole del Patto di Stabilità e Crescita sono sospese e quelle nuove formalmente non ci sono ancora. Ma l'intesa politica raggiunta tra i Ventisette avvicina notevolmente la riforma, che potrebbe entrare in vigore già a partire dal prossimo anno. Ed è proprio su queste basi che oggi la Commissione pubblicherà i suoi orientamenti di bilancio per il 2024.

     

    Bruxelles chiederà sì ai Paesi di ridurre il debito, ma in modo graduale e in più anni. Con un maggiore accento sulle riforme e sugli investimenti, in linea con la proposta di riforma sostenuta dai governi. […]

     

    giorgia meloni con paolo gentiloni giorgia meloni con paolo gentiloni

    […] Si passerà a una nuova metodologia, secondo la quale saranno i singoli Paesi a dover presentare piani di rientro «su misura», spalmati su più anni (4 nelle intenzioni di Bruxelles, con la possibilità di arrivare a 7 in cambio di riforme e investimenti).

     

    L'appuntamento di oggi rappresenta un passaggio fondamentale: la «fiscal policy guidance» serve infatti per dare ai governi le indicazioni utili a preparare i rispettivi Def, che dovranno essere spediti a Bruxelles entro la fine di aprile. […]

     

    giuseppe valditara giuseppe valditara

    Il taglio del debito dovrà essere più graduale, ma i Paesi dovranno includere anche le riforme e gli investimenti che intendono adottare per favorire la crescita. Ieri, intervenendo al Consiglio Istruzione Ue, il ministro Giuseppe Valditara ha suggerito di «togliere gli investimenti in istruzione e ricerca dal Patto di Stabilità».

     

    Una strada tutta in salita, visto che l'Ecofin aprirà alla flessibilità in cambio di investimenti, ma a patto che questi favoriscano la transizione digitale, ecologica e rafforzino la Difesa.

    GIANCARLO GIORGETTI CHRISTIAN LINDNER GIANCARLO GIORGETTI CHRISTIAN LINDNER

     

    Al Tesoro, però, c'è soddisfazione per il compromesso raggiunto perché si va nella direzione auspicata dall'Italia. Anche se ovviamente c'è la consapevolezza che rimangono da definire alcuni dettagli fondamentali, come i parametri della «traiettoria di bilancio» stabilita dalla Commissione, a cui i piani dovranno adeguarsi.

     

    Il ministro Giorgetti ne parlerà domani a Roma con il suo omologo tedesco Christian Lindner, che al tavolo negoziale ha insistito sulla necessità di mantenere una cornice di regole comuni.

     

    Oggi la commissione Bilancio del Parlamento italiano discuterà e approverà una risoluzione che inviterà il governo a difendere i punti-chiave della riforma, chiedendo però di battersi per evitare l'introduzione di «sanzioni di carattere reputazionale e di condizionalità macroeconomica» e per cercare di portare avanti i negoziati «tenendo conto anche delle discussioni in corso sul piano industriale del Green Deal e in particolare sulla riforma delle regole sugli aiuti di Stato».

    PAOLO GENTILONI CHRISTIAN LINDNER PAOLO GENTILONI CHRISTIAN LINDNER URSULA VON DER LEYEN GIORGIA MELONI URSULA VON DER LEYEN GIORGIA MELONI

    Guarda la fotogallery


    ultimi Dagoreport