paolo putti
Andrea Pasqualetto per il ''Corriere della Sera''
Insultato, deriso, minacciato: «Dovevi morire tu e la tua famiglia». Dopo il crollo del ponte Morandi Paolo Putti, il leader No Gronda, è diventato bersaglio della rabbia web per le posizioni sul viadotto del disastro. A inchiodarlo quelle parole: «Ci viene raccontata la favoletta dell' imminente crollo - scriveva in un comunicato il comitato No Gronda, contrario al progetto di bretella alternativa al vecchio ponte -, potrebbe star su altri cent' anni». Putti, ex consigliere comunale M5S ora nella lista civica Chiamami Genova, ha fatto la valigia e se n' è andato in Toscana.
Fuga?
«Qui ho la famiglia e avevo bisogno di un momento di serenità. Voglio solo evitare tensioni in questo momento di grande dolore».
Che cosa ha pensato quando ha saputo del crollo?
«Ho pensato a quella povera gente, sopra il viadotto. Che disastro. Mi sono detto "ma com' è possibile una cosa del genere?". Una struttura che non è mai stata messa in discussione...».
Per la verità qualcuno in discussione l' aveva messa.
«Ma non chi la monitorava, non gli ingegneri di Autostrade che avevano il controllo costante della situazione. Come si può fare un errore così grande? Se n' era parlato per anni e anni».
paolo putti
Lei aveva definito il rischio di crollo una favoletta. Oggi suona malissimo, non crede?
«Me ne rendo conto ma si è trattato di una frase scritta in un momento di aspro dibattito politico. E in ogni caso noi riportavamo un dato di Autostrade per l' Italia che definiva il ponte sicuro. Questo mina alla base qualsiasi certezza».
Pentito?
«Dico che se non ti puoi fidare di super ingegneri di chi ti devi fidare per avere un dato scientifico attendibile? Per il resto non rinnego le mie battaglie: io volevo e vorrò sempre una Genova integrata, dove gli obiettivi imprenditoriali tengano conto delle condizioni di vita della gente, dove non ci siano altre autostrade che passano fra le case».
Rimpianti?
MOVIMENTO NO GRONDA GENOVA
«Dovevo fare di più per avere certezze sulla stabilità del ponte. Se mi avessero detto che c' era questo pericolo avrei puntato su altre soluzioni».
È ancora contrario alla Gronda?
«La Gronda, com' era stata concepita, non esiste più perché includeva l' esistenza del ponte Morandi. Lo scenario ora è cambiato totalmente e quindi bisogna rivalutare tutto dal principio e analizzare nuove ipotesi».
Quanti sono i No Gronda?
«Alle prime manifestazioni del 2008 eravamo in 5 mila. L' ultimo ricorso al Tar è stato firmato da un migliaio di persone, alcuni abitano anche vicino al ponte».
Crolla il ponte Morandi a Genova
Li ha sentiti in questi giorni?
«Chiaro, sono tutti molto provati. Si tratta di persone semplici, il lattaio, la casalinga, il pensionato, che si trovano a essere insultati e colpevolizzati per una cosa lontana dalle loro responsabilità. C' è gente che scrive cose impressionanti: "Su quel ponte dovevate esserci voi!"».
Quando tornerà a Genova?
il m5s contro la gronda alternativa al viadotto morandi
«Forse sabato, per i funerali, ma ci sto pensando... Un dubbio che mi fa molto male perché vorrei partecipare al lutto».
riccardo morandi ponte genova