Mario Draghi Ignazio Visco a Napoli
1.BANCHE: DRAGHI, ASSICURARE APPLICAZIONE NORME BAIL-IN
(ANSA) - Per rendere il nostro sistema finanziario "davvero sicuro" bisogna "assicurare l'adeguata applicazione delle disposizioni sul bail-in della direttiva" in materia: lo ha detto il presidente della Bce Mario Draghi all'Europarlamento. Draghi ha poi detto che è necessario che "il paracadute pubblico per il fondo salva-banche ne rafforzi la credibilità e bisogna assicurare che la fiducia nella sicurezza dei depositi sia ugualmente alta in tutti gli Stati membri dando vita allo schema europeo per l'assicurazione dei depositi".
2.BANCHE: COMMISSIONE UE, NO PIANI PER MODIFICA BAIL-IN
(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - 'La Commissione europea valutera' entro giugno 2018 la necessita' di emendare la direttiva sulla ristrutturazione e la risoluzione bancaira (Brrd) anche sulla base di un rapporto dell'Autorita' bancaria europea sulla base dell'art 128 della stessa direttiva che definisce l'ampiezza e i tempi della verifica'. Lo indica la portavoce del commissario ai mercati finanziari Vanessa Mock. La portavoce ha anche confermato ufficialmente che 'non ci sono piani per cambiare la direttiva, adottata nel 2014' e che 'e' stato chiaro per un anno e mezzo che i creditori sarebbero stati coinvolti nel bail-in per proteggere i contribuenti'.
napolitano visco draghi
3.DRAGHI PRENDE A SBERLE VISCO SUL BAIL IN
Francesco De Dominicis per “Libero Quotidiano”
La levata di scudi del governatore della Banca d' Italia non ha prodotto gli effetti sperati. Unione europea e Bce ieri hanno rispedito al mittente la richiesta di prorogare il bail in. Sabato Ignazio Visco ha proposto un rinvio delle nuove regole sui salvataggi bancari: un po' a sorpresa e, forse, con poca coerenza, l' inquilino di palazzo Koch ha chiesto di far slittare quel nuovo sistema che la stessa autorità di vigilanza, con l' avallo del governo di Matteo Renzi, ha applicato il 22 novembre, addirittura in anticipo rispetto all' entrata in vigore fissata dalla tabella di marcia dell' Unione europea allo scorso 1 gennaio.
renzi juncker
A via Nazionale, evidentemente, si sono accorti che quel meccanismo - secondo il quale azionisti, obbligazionisti e correntisti con depositi superiori a 100mila euro coprono le perdite di una banca in crisi - ha creato, di fatto, il panico. Una situazione di incertezza che ha spaventato i risparmiatori e contribuito a innervosire i mercati finanziari, che da giorni, peraltro, tengono sotto scatto le banche puntando il dito contro i crediti in sofferenza. La fiducia, pilastro dell' industria bancaria, si è andata a far benedire. E agli sportelli bancari il termometro indica temperature piuttosto alte.
protesta dei risparmiatori davanti banca etruria 4
In realtà, complici vari fattori, l' Italia è arrivata clamorosamente impreparata all' appuntamento con quel bail in che - testato su Banca Marche, CariChieti, CariFerrara e PopEtruria - sembra esser diventato il nemico numero uno del gotha dell' industria bancaria del Paese. Tant' è che ieri dalle colonne del Quotidiano Nazionale, il presidente dell' Abi, Antonio Patuelli, ha cercato di giocare di sponda con Bankitalia. Visco aveva ricordato che la direttiva europea in materia «contiene una clausola» che prevede la revisione «da avviare entro giugno 2018.
E auspicabile - ha detto il governatore- che questa occasione sia ora sfruttata, facendo tesoro dell' esperienza, per meglio allineare la disciplina europea con gli standard internazionali». Come dire: con la «risoluzione» di Marche, Chieti, Ferrara ed Etruria abbiamo fatto un pasticcio ed è meglio correre ai ripari. Peccato che in rapida successione da Bruxelles e Francoforte siano arrivati due secchi «no».
MERKEL E DRAGHI
Un portavoce della Commissione Ue, Margaritis Schinas, ha liquidato la faccenda senza dare chance alle istanze italiane. Più esplicito il presidente della Bce, Mario Draghi, che ha addirittura chiesto di insistere e andare oltre, sia con l' unificazione della vigilanza a livello europeo sia con un sistema pubblico comune di garanzia dei depositi (sul quale per ora c' è il veto della Germania).
L' eventuale rinvio, tuttavia, non risolverebbe i danni cagionati con il fallimento pilotato delle quattro banche sull' orlo del crac. Azionisti e titolari di obbligazioni subordinati hanno visto evaporare nel giro di una notte i loro risparmi: per ora vanno avanti a colpi di proteste e studiano cause giudiziarie in attesa della mossa del governo sui risarcimenti a chi è stato truffato in banca. Il fondo da 100 milioni voluto da Renzi e inserito nella legge di stabilità non è ancora operativo.
Antonio Patuelli
Venerdì il consiglio dei ministri dovrebbe approvare il regolamento attuativo, necessario soprattutto a mettere in piedi gli arbitrati che lo stesso premier ha deciso di affidare all' Autorità anticorruzione di Raffaele Cantone. Il testo è stato rivisto più volte; sta passando sul tavolo di esperti giuristi e accademici per evitare di incappare in «errori» apripista di ricorsi amministrativi o denunce di illegittimità costituzionale.
I paletti saranno parecchi: a cominciare dall' ipotesi, riferita da Libero e non smentita, di sbarrare la strada a chi è stato sottoposto al test sulla consapevolezza di rischi previsto dalla direttiva europea che porta il nome di Mifid. Mossa che, alla fine della giostra, lascerebbe a bocca asciutta l' 80% dei risparmiatori traditi.
twitter@DeDominicis
CANTONE RENZI