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    “IN AUTUNNO LA SITUAZIONE PUO’ DIVENTARE COMPLESSA QUINDI NESSUNO PUÒ CONSENTIRSI UNA DISTRAZIONE” - DRAGHI RICHIAMA ALL’ORDINE I PARTITI GIA’ IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE - IL TIMORE E’ CHE, OLTRE AI PROBLEMI ECONOMICI, POSSANO SCOPPIARE DISORDINI SOCIALI - IERI IL FINANCIAL TIMES HA ESPRESSO PREOCCUPAZIONE SULL'ATTUAZIONE DEL PNRR: “I FINANZIAMENTI DOPO L'USCITA DI MARIO DRAGHI DAL GOVERNO SONO IN GIOCO”


     
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    Marco Galluzzo per il “Corriere della Sera”

    MARIO DRAGHI MARIO DRAGHI

     

    Non ci possiamo fermare, non pensate agli affari correnti di un governo in questa situazione economica e sociale come qualcosa che possa essere presa alla leggera: ci sono segnali di un rallentamento dell'economia, in autunno la situazione può diventare «complessa», quindi nessuno, nonostante la fase elettorale, può consentirsi una distrazione. Mario Draghi ieri è rientrato a Palazzo Chigi, e ad alcuni ministri, alle associazioni datoriali e sindacali che ha cominciato a vedere e che riceverà anche oggi, ha fatto un discorso di questo tipo.

     

    il senato riunito per il discorso draghi il senato riunito per il discorso draghi

    Non è un ragionamento allarmistico, ma basato su dati di realtà: la situazione è già delicatissima in questo momento, diverse tendenze inflazionistiche accennano a peggiorare invece che a rientrare, il contesto geopolitico è sempre di crisi, l'unica notizia positiva sono forse i saldi di finanza pubblica, quel piccolo tesoretto dovuto a maggiori entrate che ieri ha consentito sia al capo del governo che a Daniele Franco, ministro dell'Economia, di annunciare un ennesimo decreto Aiuti, per famiglie e cittadini e imprese, leggermente superiore a 14 miliardi di euro, incentrato in primo luogo sui prezzi della benzina e del gas, senza prevedere alcuno scostamento di bilancio.

    la replica di mario draghi al senato la replica di mario draghi al senato

     

    Il ragionamento di Draghi con imprenditori, sindacalisti e membri del suo governo è basato anche sui tanti interrogativi che punteggiano il breve e medio periodo: sia a Palazzo Chigi che al Quirinale si ragiona su schemi preventivi, su ipotesi di scuola, ma nessuno nasconde scenari che possono accompagnare se non peggiorare quell'autunno complesso, non soltanto dal punto di vista economico, eventualmente anche sotto il profilo sociale, di cui ha parlato ieri Draghi.

     

    Il 25 settembre si vota, ma nessuno ad oggi è in grado di sapere quando l'Italia avrà un nuovo governo con pieni poteri: ai tempi di Gentiloni le consultazioni durarono mesi, l'esito del voto può essere incerto e rendere non in discesa la formazione di un nuovo esecutivo, tutti motivi che rafforzano i ragionamenti che il premier dimissionario sta condividendo.

     

    draghi draghi

    Il decreto Aiuti da 14 miliardi di euro che il governo si appresta a varare la prossima settimana sarà forse l'ultimo grosso provvedimento di Draghi, ma questo non significa che attività amministrativa, altra decretazione d'urgenza, l'attuazione ministeriale e coordinata a livelli istituzionali plurimi sul Pnrr, non debbano essere accompagnate dalla stessa attenzione del recente passato.

     

    In modo indiretto è anche un modo di rivolgersi ai partiti e alla loro campagna elettorale. Ieri Mario Draghi, prima di riunire il Consiglio dei ministri ha incontrato le associazioni datoriali, in particolare del comparto agricolo e dell'artigianato. All'incontro hanno partecipato i ministri Franco, Giorgetti, Orlando, Brunetta, Patuanelli e il sottosegretario Garofoli. Il presidente del Consiglio ha ribadito la volontà di coinvolgere tutti in questa fase di emergenza, anche per affinare in queste ore il decreto in fase di approvazione.

    sergio mattarella mario draghi sergio mattarella mario draghi

     

    Oggi Draghi di mattina vedrà i vertici di Cisl, Uil e Cgil, di pomeriggio fra gli altri i rappresentanti di Confcommercio, Confesercenti, Confindustria, Ania e Abi. Nel documento approvato ieri mattina in Cdm Mario Draghi e Daniele Franco hanno giustificato l'adozione di un decreto d'urgenza per contrastare soprattutto la crescita dell'inflazione e proteggere cittadini, famiglie e imprese. E ieri il Financial Times ha espresso preoccupazione sull'attuazione del Pnrr: «I finanziamenti dopo l'uscita di Mario Draghi dal governo sono in gioco». L'attività di governo si fermerà comunque per almeno dieci giorni, a cavallo di Ferragosto.

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