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    “È UNA SITUAZIONE DA AFFRONTARE CON STRUMENTI ECCEZIONALI” - DRAGHI METTE SUL TAVOLO 14 MILIARDI DI EURO PER IL CARO-VITA. UN DECRETO CHE VALE QUANTO UNA FINANZIARIA: QUASI LA METÀ SERVIRANNO PER UN BONUS DA 200 EURO A FAVORE DI LAVORATORI E PENSIONATI. MA NIENTE DEFICIT AGGIUNTIVO: AUMENTERÀ LA TASSA SUGLI EXTRAPROFITTI DELLE SOCIETÀ ENERGETICHE, CHE SALE AL 25 PER CENTO - TUTTI D’ACCORDO, TRANNE I GRILLINI, CHE HANNO PROPOSTO UNO STRALCIO DELLA NORMA CHE AUTORIZZA IL TERMOVALORIZZATORE A ROMA. MA “MARIOPIO” HA TIRATO DRITTO - “I DISTINGUO SULLA NATO? NON C’È NULLA DA RIPOSIZIONARE. LA NOSTRA APPARTENENZA ALL’ALLEANZA NON CAMBIA” - VIDEO


     
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    Alessandro Barbera per “la Stampa”

     

    mario draghi 1 mario draghi 1

    I tecnici di Tesoro e Palazzo Chigi avevano iniziato il lavoro con cinque miliardi a disposizione. Troppo poco per affrontare una situazione che era già apparsa grave. I dati dell'Istat e la crescita negativa nel primo trimestre avevano convinto Mario Draghi che occorreva fare di più. E così le risorse per il nuovo decreto anticrisi sono lievitate.

     

    Prima a sei, poi a nove miliardi, cifra appena sufficiente a confermare le misure già approvate a inizio anno. E così ieri il premier ha portato in Consiglio dei ministri un testo che vale quanto una Finanziaria: 14 miliardi di euro. Quasi la metà serviranno a distribuire un bonus da 200 euro a favore di lavoratori e pensionati.

     

    MARIO DRAGHI GIUSEPPE CONTE MARIO DRAGHI GIUSEPPE CONTE

    Ma non ci sarà deficit aggiuntivo - ciò che tutti i partiti chiedevano - bensì un aumento della tassa sugli extraprofitti delle società energetiche, che sale al 25 per cento.

    Hanno detto tutti sì, ma al voto è mancato quello dei Cinque Stelle: erano contrari alla norma che autorizza la costruzione di un nuovo termovalorizzatore a Roma.

     

    L'uomo di Giuseppe Conte al governo, il ministro dell'Agricoltura Stefano Patuanelli, la spiega così: «Abbiamo proposto uno stralcio, di inserirla in un altro decreto, di aggiustarla. Tutto questo ci è stato negato». La replica di Matteo Salvini - «il Movimento Cinque Stelle si conferma fuori dal mondo e contro l'ambiente» - è giusto una tacca sotto l'ironia del premier: «Siamo rimasti un pochino dispiaciuti per il loro no. Mi auguro che non generi fibrillazioni particolari».

    MARIO DRAGHI STEFANO PATUANELLI MARIO DRAGHI STEFANO PATUANELLI

     

    Secondo quanto riferiscono fonti di governo Luigi Di Maio, capo dell'ala governista del Movimento, ha espresso il «dispiacere» per essere stato costretto a dire no. Chi ne approfitta per cantare vittoria è il Pd, che aveva insistito fin dall'inizio per il bonus ai meno ricchi: «Siamo molto soddisfatti», dice il responsabile economia Antonio Misiani. Draghi in conferenza stampa si concentra sulla sostanza del provvedimento: «Vogliamo difendere il potere di acquisto delle famiglie».

     

    mario draghi mario draghi

    L'inflazione sale, e anche se questa accelerazione «è causata in gran parte dall'energia» si tratta di «una situazione temporanea da affrontare con strumenti eccezionali». Draghi prova a vedere il bicchiere mezzo pieno. Dice che nell'ultimo anno sono stati creati ottocentomila posti di lavoro e sono «aumentati gli occupati a tempo determinato e indeterminato. Non voglio minimizzare, ma sono dati positivi e inattesi».

     

    DRAGHI DI MAIO DRAGHI DI MAIO

    A precisa domanda ammette però che la situazione è difficile. Basti dire che lo spread è al doppio di quando, a febbraio dell'anno scorso, si insediò a Palazzo Chigi. Questo dimostra che «non sono uno scudo, ma sono umano». E se ora l'aumento dei tassi di interesse impedirà di fare nuovo deficit «continueremo a dare sostegno a famiglie e imprese».

     

    mario draghi giancarlo giorgetti mario draghi giancarlo giorgetti

    Con questo decreto «approviamo molte liberalizzazioni e riforme nel settore delle energie rinnovabili. Semplificazioni che ci permetteranno di affrontare la transizione ecologica. E ci aiuteranno a renderci indipendenti dal gas russo».

     

    In realtà - lo ammette il ministro Roberto Cingolani - lo saremo «virtualmente dalla metà del 2024». Nel frattempo «useremo le centrali a carbone per 18-24 mesi al 100 per cento e avremo due navi di rigassificazione galleggianti: uno a inizio 2023, una seconda sperabilmente a fine 2023». Resta da capire se nel frattempo accetteremo di pagare quel gas in rubli. Dice Draghi: «Faremo ciò che dirà la Commissione europea. Per quanto mi riguarda l'apertura dei conti in rubli è una violazione dei contratti. E per questo attendo con ansia la loro posizione».

     

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    Così come Draghi spera che l'Unione si faccia carico di fissare un tetto al prezzo del gas, perché «un intervento a livello nazionale non sarebbe efficace». A ormai pochi giorni dalla visita a Washington, il premier si mostra sempre più solidamente allineato alla Nato. Nella maggioranza c'è chi propone distinguo? «Non c'è nulla da riposizionare. La nostra appartenenza all'Alleanza atlantica non cambia, nessuno di noi vuole una escalation, ma nessuno di noi può abbandonare l'Ucraina. Se non riesce a difendersi, avremo la schiavitù di un Paese sovrano e democratico. Non credo sia quello che vuole nessuno in Italia».

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