Alessandro Barbera e Paolo Russo per "la Stampa"
mario draghi a termini per il vaccino
Mario Draghi si prende 24 ore in più e rinvia a domani il Consiglio dei ministri sul decreto contro la variante Delta. Ci sono ancora divisioni con le Regioni e nella maggioranza. I governatori non hanno l'accordo sull'uso immediato del passaporto vaccinale mentre sono uniti nel chiedere al governo di considerare solo l'aumento dei ricoveri prima di imporre ad una Regione il passaggio in area gialla. Nella maggioranza il problema è Matteo Salvini, che sostiene la linea delle Regioni trainate dal centrodestra e non vuole - come invece è intenzionato a fare Draghi - un uso esteso del «green pass».
Mario Draghi visita il centro vaccinale anti Covid dell'aeroporto di Fiumicino
Sulla vaccinazione obbligatoria del personale scolastico la decisione resta per il momento sospesa: si valuterà più avanti sulla base dell'andamento dei contagi e delle iniezioni. Se la situazione si aggravasse, il governo potrebbe essere costretto a valutare un obbligo più esteso. Draghi ha preso molto sul serio l'aumento dei contagi e per questo sta valutando se estendere lo stato di emergenza in scadenza a fine mese oltre l'ipotesi iniziale del 31 ottobre fino alla fine del 2021.
MATTEO SALVINI DOPO L'INCONTRO CON MARIO DRAGHI
Stamattina le Regioni torneranno a riunirsi, poi vedranno il governo. Solo giovedì, prima del Consiglio, si riunirà la cabina di regia della maggioranza sui punti più delicati. Draghi è attestato sulla linea rigorista, tenuto conto dell'aumento esponenziale dei contagi: ieri 3.558, circa 2.500 in più del giorno prima, anche se con un forte aumento dei tamponi e un numero contenuto di decessi (dieci) e nuovi ricoveri in terapia intensiva (undici).
SALVINI DRAGHI
Ecco perché il fulcro del nuovo decreto sarà l'uso allargato del green pass, necessario a spingere gli italiani a vaccinarsi. Speranza, e con lui Pd e Forza Italia, sono favorevoli ad applicarlo da subito nei luoghi affollati come stadi, cinema, teatri, centri commerciali, treni e aerei, fiere e congressi. Non sarà necessario per entrare al bar, ma è possibile venga introdotto l'obbligo nei ristoranti al chiuso.
Per l'uso entro i confini nazionali potrebbe continuare ad essere rilasciato dopo una sola dose, anziché due come richiesto dagli esperti del Comitato tecnico scientifico. Salvini vorrebbe limitare l'uso del passaporto solo agli stadi e agli eventi affollati, le Regioni sembrano disponibili ad un maggior rigore, ma vorrebbero prendere tempo nel timore di deprimere la stagione turistica. C'è poi il compromesso lanciato dal presidente ligure Giovanni Toti: introdurre il green pass subito solo nelle discoteche ed estenderlo nelle Regioni che dovessero colorarsi di giallo.
mario draghi al centro vaccinazione di fiumicino 4
Qui sorge un ulteriore problema: quando scatterebbe il giallo? I governatori chiedono infatti di non considerare più il parametro dell'aumento dei contagi, sostituendolo a piè pari con quello dell'indice di occupazione dei letti ospedalieri: 20 per cento nelle terapie intensive e 30 nei reparti ordinari.
Per dare un ordine di grandezza, oggi siamo a circa il 2 per cento. Il ministro della Sanità Roberto Speranza la pensa in tutt' altro modo: propone di introdurre l'incidenza di 50 casi settimanali ogni 100mila abitanti, unitamente a una occupazione dei posti letto del 5 per cento nelle terapie intensive e del 10 nei restanti reparti. Il compromesso possibile è quello di eliminare il parametro dell'incidenza dei casi, ma adottare le più basse percentuali di occupazione dei letti proposte dalla Salute.
green pass
La questione è rilevante: mantenendo il criterio dell'incidenza dei casi con 150 contagi settimanali si andrebbe in giallo anche con i letti vuoti. Con l'attuale ritmo di crescita dei contagi, nell'arco di due settimane Regioni come Lazio, Veneto, Sicilia e Sardegna si ritroverebbero con nuove restrizioni: mascherina obbligatoria all'aperto e al ristorante, e seduti al massimo in quattro.
Niente di drammatico ma - così argomentano i governatori - abbastanza per compromettere la stagione. A proposito di vacanze: si fa sempre più probabile l'ipotesi di una mini quarantena di cinque giorni verso chi rientra da Spagna, Grecia, Portogallo e, forse, Malta. Il provvedimento - la fotocopia di quello già adottato sulla Gran Bretagna - potrebbe finire nel decreto stesso o in un'ordinanza a firma Speranza.
GREEN PASS