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    IL CALCIO MARCIO DI SUA MAESTA’ - DOPING, RAZZISMO, PARTITE TRUCCATE: CENTO CALCIATORI ANONIMI SPIATTELLANO AL MAGAZINE ‘’FOURFOURTWO’’ VIRTÙ (POCHE) E VIZI (TANTI) DEL FOOTBALL INGLESE - E UN DIFENSORE DEL CAMPIONATO SCOZZESE RACCONTA DI QUELLA TRASFERTA DI FINE STAGIONE IN CUI IL PRESIDENTE HA COMPRATO DROGA PER TUTTI - A SGONFIARE IL PALLONE INGLESE RESTA PURE LA SPINA DEL RAZZISMO …


     
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    Francesco Saverio Intorcia per "la Repubblica"

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    Depressione, droga, razzismo, partite truccate. La faccia sporca del calcio di Sua Maestà compare nell'autoritratto spietato dipinto dai protagonisti. Cento calciatori che militano in Inghilterra e Scozia, interpellati dal magazine FourFourTwo dietro garanzia dell'anonimato, hanno svelato vizi (tanti) e virtù (poche) del football d'Oltremanica.

    Per due mesi, i giornalisti del mensile hanno sottoposto a un campione eterogeneo di atleti - 11 di Premier League, 29 di Championship, 18 di League One, 31 di League Two e 11 di Scottish Premier League - 27 domande su temi scottanti, ricavandone un quadro fosco, pubblicato ora sul numero di febbraio in edicola.

    Calcio ingleseCalcio inglese

    La depressione, innanzitutto. Per il 78% degli interpellati «è un problema diffuso fra i calciatori». «C'è bisogno di maggiore educazione, di più informazioni sulle persone cui chiedere aiuto, molti giocatori si rifugiano nella droga o nell'alcool», raccontano gli intervistati. Ma la cocaina in realtà, secondo metà di loro, riempie spesso i momenti di svago, soprattutto d'estate, quando i controlli antidoping si allentano. E, inoltre, non è considerata dannosa per le prestazioni.

    Chicharito xChicharito x

    «Ho visto una trasferta di fine stagione in cui il presidente ha comprato droga per tutti », racconta un difensore del campionato scozzese. Più difficile ammettere l'esistenza e la portata del doping (solo il 13%). Ma cade il velo sulle partite truccate: il 14% rivela di essere stato a conoscenza di risultati combinati o di scommesse contro il club. E se poi un calciatore gay facesse coming out? Per il 25% degli intervistati verrebbe emarginato.

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    A sgonfiare il pallone inglese resta pure la spina del razzismo. Un calciatore su quattro è stato testimone di un episodio di intolleranza in campo. L'offesa, raccontano i protagonisti, spesso serve a intimidire l'avversario. Allo stesso tempo, i calciatori manifestano la propria insofferenza all'invasione dall'estero: per il 43%, in Inghilterra giocano troppi stranieri.

    Trionfa la sincerità, poi, nelle questioni contrattuali e nel rapporto con la società d'appartenenza. Il concetto di bandiera viene cassato definitivamente: per il 54% la fedeltà al club è un concetto obsoleto o mai esistito, ma per il 51% è più importante militare nella squadra che ti paga piuttosto che in nazionale. Poi, però, a uno su quattro non interessa perdere, se lui ha giocato bene.

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    La maggioranza (62%) ammette che il mercato ha raggiunto cifre fuori controllo per le cessioni dei giocatori, ma solo per uno su cinque gli stipendi sono sproporzionati. E il 20% ammette anche di aver sfruttato i media per lucrare un aumento. Tre su quattro sono favorevoli alla tecnologia per aiutare gli arbitri. E il 70% è contrario al divieto di usare Twitter. Nei momenti di svago, lasciate loro almeno il diritto di cinguettare.

     

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