Estratto dell'articolo di Grazia Longo per “la Stampa”
Luci e ombre. Ma più ombre che luci. I commenti, sia dal vivo sia sui social media, di O.
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d. S., 17 anni, romano originario dello Sri Lanka, arrestato con l'accusa di aver ucciso la coetanea Michelle Maria Causo, sono in parte contraddittori. Chi lo definisce «buono e gentile», chi lo bolla come un «violento, spacciatore sempre pronto ad alzare le mani».
La maggior parte delle considerazioni su questo ragazzo, però, non sono positive.
E una bella immagine di sé non la dava neppure lui sui suoi profili social. È un trapper, con 13mila follower su Instagram. Sul suo account si mostra quasi sempre attorniato da una nuvola di fumo. Non di sigarette, ma di canne.
Non si vergogna affatto di ostentare questa sua passione per le droghe leggere. E neppur per la purple drank, una droga allucinogena composta da una miscela omogenea a base di sciroppo per la tosse, contenente codeina, prometazina o entrambe e una bibita gassata, famosa tra i trapper.
Il ragazzo non mostra alcun imbarazzo mentre, con il sottofondo della musica trap, inquadra con il cellulare dosi di hashish. Non ha precedenti per spaccio ma tra le strade di Primavalle giurano che «era pronto a piazzare le dosi». «Contattatemi» scriveva impavido ai followers per invitarli a comprare la cannabis e l'hashish che lui fumava a casa, nelle serate a Trastevere e poi ancora a Ponte Milvio, a largo San Pio V. Non mancano neppure le serate al Qube, le foto di gruppo con «la gang» al Colosseo e le bottiglie di vino da esibire.
il presunto killer di Michelle Causo
Lungo ciuffo ribelle, soltanto in poche fotografie il ragazzo si mostra a volto scoperto.
Spesso lo copre con il telefonino o con il cappuccio. Oppure, appunto, con una nuvola di fumo.
Si atteggia a sbruffone senza troppi problemi e alcuni amici di Michelle, nel cortile di casa sua lo raccontano proprio così. Anzi, peggio. «È famoso per il suo vizio di hackerare i telefonini - racconta un sedicenne - e spesso lo fa perché vuole recuperare le foto delle ragazze nude. Ma lo fa anche per ricattare. Ti dice "Guarda che ti cracco il cellulare e ti rovino"». Un diciassettenne che ha frequentato la scuola materna ed elementare con Michelle ricorda che «un anno fa lo abbiamo beccato mentre tirava dei sassi ad altri ragazzi, così tanto per divertirsi e glielo abbiamo detto in faccia che non avrebbe dovuto».
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Il sedicenne aggiunge: «Faceva tanto il gradasso e mi prendeva pure in giro perché io sono basso, ma io gli ho rifilato una pizza (uno schiaffo, ndr) anche se è più grosso di me. A me pareva uno sfigato. Sapevamo che era amico di Michelle e mai avrei pensato che potesse ammazzarla. Un vigliacco. Uno che ammazza le donne è un vigliacco».
Tempo fa il trapper aveva una fidanzata di nome Gaia e a lei erano dedicati tanti messaggi, un po' di amore un po' di vendetta. Ecco quindi alcune frasi malinconiche su questa relazione ormai chiusa e emoticon con goccioline di sangue. Una settimana fa, poi, ha pubblicato una storia su Instagram in cui parla di una «relazione tossica», sembrerebbe riferita proprio a Michelle. I due avevano dunque una storia sentimentale? Lei forse non lo ricambiava come lui avrebbe voluto? Per questo motivo lui l'ha uccisa? Al momento non ci sono certezze su questa eventualità.
il 17enne accusato di aver ucciso michelle causo
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