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    BOLOGNA LA ZOZZA – DUE RAGAZZI SI FANNO PRENDERE DALLA PASSIONE IN UNA PANCHINA A SAN GIORGIO DI PIANO, VICINO A BOLOGNA, E SI METTONO A FARE SESSO DAVANTI A TUTTI, IN PIENO GIORNO. MOLTI PASSANTI LI HANNO NOTATI E HANNO CHIAMATO LA POLIZIA. HANNO PROVATO A NEGARE MA, PURTROPPO, UNA TELECAMERA DI SORVEGLIANZA AVEVA RIPRESO TUTTO. ORA DOVRANNO PAGARE UNA MULTA SALATISSIMA DA…


     
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    Da www.corriere.it

     

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    Si sono lasciati andare a lunghe effusioni sessuali, come se si trovassero nell’intimità di un luogo riparato dagli sguardi estranei, ma per i loro scambi di tenerezze - fatte di carezze e baci molto, troppo spinti - una sedicenne e un ventenne hanno scelto una panchina in un piccolo fazzoletto di verde a San Giorgio di Piano, vicino a Bologna, sotto gli occhi di tutti. Incastrati dalle telecamere di sorveglianza, oltre che dalle denunce dei residenti alla polizia, per i giovani amanti è scattata una multa per atti osceni in luogo pubblico, con un conto stratosferico di 10 mila euro a testa. Totale: 20mila euro.

     

    Incastrati dalla telecamera

    Non servivano sguardi indiscreti per vedere quello che succedeva su quella panchina: era primo pomeriggio, e il piccolo parco intorno a loro era tutt’altro che deserto. Le effusioni tra la ragazza e il giovane nell’area verde in via Eugenio Montale a San Giorgio di Piano sono state notate da alcune persone. Gli atteggiamenti intimi sono proseguiti per diverso tempo al punto che i cittadini hanno deciso di allertare le forze dell’ordine.

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    Quando è squillato il telefono della Polizia locale dell’Unione Reno-Galliera, forse i due amanti avrebbero potuto tentare di difendersi sminuendo l’accaduto con gli agenti. Ma, purtroppo per loro, la panchina su cui la passione li aveva travolti era proprio vicino a una telecamera di videosorveglianza. E così gli uomini della Polizia locale hanno potuto verificare che quanto segnalato dai residenti era tutt’altro che un’esagerazione. Di fronte alle immagini, nessun «non è come sembra» avrebbe potuto reggere.

     

    Il comandante: la cifra non è a nostra discrezione

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    Per quanto osceni possano essere considerati determinati atti, ha fatto molto discutere la sproporzione tra l’inopportunità delle effusioni e la cifra astronomica della sanzione. «Gli organi di polizia non hanno discrezionalità nell’applicare la sanzione», tiene a chiarire Massimiliano Galloni, comandante della Polizia Locale dell’Unione Reno-Galliera.

     

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    «La violazione prevede una sanzione tra i 5 mila e i 30 mila euro, per cui si applica la terza parte del massimo o il doppio del minimo: in ogni caso 10 mila euro. La condotta è avvenuta in concorso, quindi valgono per ciascuno dei due. Capisco umanamente che si tratti di una cifra altissima ma anche se il reato è stato depenalizzato, ed è diventato un illecito amministrativo, ma noi agenti non abbiamo margine». Nessuna scappatoia dalla multa monstre, quindi. «In sede di ricorso - conclude il comandante - il prefetto potrà decidere di archiviare o ridurre la sanzione applicando quella che ritenga più adatta nella forbice prevista».

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