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    SOL LEVANTE, HATER CALANTE - IN GIAPPONE È ENTRATA IN VIGORE UNA RIFORMA DEL CODICE PENALE CHE INTRODUCE PENE FINO A UN ANNO DI CARCERE E MULTE PIÙ SEVERE, DAI 70 A 2.200 EURO, PER GLI INSULTI ONLINE. CAMBIA ANCHE IL TERMINE PER LA PRESCRIZIONE CHE VIENE SPOSTATO A TRE ANNI - E' UN TENTATIVO  DI ARGINARE IL CYBERBULLISMO DOPO IL SUICIDIO DI…


     
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    Da www.rainews.it

     

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    E'entrata in vigore in Giappone una riforma del codice penale che introduce pene fino a un anno di carcere e multe più severe per gli insulti online, nel tentativo di arginare il cyberbullismo. La revisione innalza la pena massima per l'insulto online da meno di 10.000 yen (circa 70 euro) a 300.000 yen (2.200 euro) e introduce una pena detentiva effettiva fino a un anno dai 30 giorni previsti fino ad ora. Anche il termine di prescrizione per l'insulto è stato rivisto a tre anni, rispetto a un anno. 

     

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    Gli sforzi per modificare questa legge hanno preso slancio nel Paese dopo che la popolare wrestler professionista giapponese Hana Kimura si è tolta la vita nel maggio 2020, all'età di 22 anni, dopo essere stata bersaglio di una campagna di odio sui social media durante la sua partecipazione al reality show "Terrace House".

    Ampio il dibattito che ha preceduto l'approvazione della modifica, con i critici, tra cui il principale partito di opposizione, che sostenevano che la legge potrebbe essere usata per soffocare le critiche legittime a politici o funzionari.

     

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    La legge è stata infine approvata il 13 giugno dopo che le forze politiche hanno accettato di aggiungere una disposizione supplementare che prevede una revisione entro tre anni dalla promulgazione per determinare se la legge limita la libertà di espressione. Per il ministro della Giustizia Yoshihisa Furukawa "è importante sradicare atti vili come gli insulti che possono portare alla morte di qualcuno". Furukawa, che ha dichiarato che l'obiettivo non è quello di limitare la libertà di parola, ha affermato che la revisione dimostra che il cyberbullismo "è un crimine che deve essere affrontato con severità e agirà "come deterrente" per le campagne di odio

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