Francesco Grignetti per “la Stampa”
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Tanti, troppi casi. Non passa settimana che qua e là per l'Italia si incontrino bruttissime storie di stalking. I carabinieri di Calusco d' Adda (Bergamo) arrestano un 46enne del posto, già agli arresti domiciliari per atti persecutori verso l'ex moglie, il quale, oltre a telefonarle continuamente, le inviava a casa indesiderati «regali» tra cui decine di pizze.
A Piove di Sacco (Padova) un operaio di 53 anni è stato arrestato dopo avere terrorizzato per mesi la sua ex moglie, pedinandola, mandando messaggi molesti, appostandosi sotto casa, e da ultimo, impedito da un'ordinanza del tribunale di avvicinarla, si era dotato due droni per continuare a spiarla anche dentro casa.
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A Palma di Montichiaro (Agrigento) un uomo di 36 anni non ha cessato di tormentare l'ex fidanzata, anzi nonostante un «divieto di avvicinamento» ha continuato a importunare la donna, a minacciarla, ad incombere: i carabinieri l'hanno trovato nel luogo che gli era stato interdetto e perciò l'hanno arrestato in flagrante violazione dell'ordinanza. Ad Acerra (Napoli) i carabinieri hanno arrestato uno studente di 28 anni, incensurato, che da settimane vessava la ex fidanzata e la perseguitava lungo il corso della cittadina.
Storie emblematiche che attraversano tutta l'Italia.
Nord o Sud, giovani o meno, studenti di buona famiglia o operai, il fattore comune è sempre lo stesso: un uomo che non si rassegna di fronte alla scelta di una donna. Un maschio che reagisce con violenza a un atto di indipendenza.
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E inquieta la facilità con cui si infrangono gli ordini del giudice. Il senso di impunità è troppo forte o forse è incontenibile la rabbia verso chi ha avuto l'ardire di alzare la testa.
È quel che ci racconta, ad esempio, sempre in questi giorni, una vicenda di Savona: un uomo di 44 anni ha preso malissimo la rottura di una breve relazione e non ha accettato la realtà. Oltre a varie minacce, ha rifiutato persino di abbandonare l' appartamento dove i due avevano convissuto.
Di fronte ad atteggiamenti sempre più pesanti, la donna si è recata con un amico in Questura per sporgere denuncia, scatenando una reazione violenta dell'uomo. La polizia lo ha arrestato in flagranza. Negli stessi giorni, a Pontremoli (Massa), un tizio si è presentato sotto la sede di lavoro della ex fidanzata con due bottiglie piene di benzina e fiammiferi nascosti sotto la giacca: i carabinieri lo seguivano da qualche giorno perchè la ex convivente negli ultimi tempi era stata vittima di inspiegabili furti e danneggiamenti.
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E intanto a Baura (Ferrara), un pregiudicato di 29 anni, già arrestato per avere violato le prescrizioni del divieto di avvicinamento alla vittima, nuovamente era sotto casa della ragazza. Arrestato di nuovo. Chissà se servirà. Sembra una marea inarrestabile, l'odio di questi uomini. E se non servono le ordinanze del tribunale, figurarsi quanto può incidere un «ammonimento» del questore. Nel 2016 risultano 517 ammonimenti da parte dei questori; erano stati 427 l' anno precedente. Una goccia nel mare.
Se andiamo a vedere i numeri raccolti dall' Istat, sulla base dei database del ministero dell'Interno, il fenomeno ha ben altra scala: nel 2011 erano stati denunciati 9.027 atti persecutori, nel 2016 i denunciati sono stati invece 13.177, con un aumento del 45%. Nel 2015 ci sono stati 15.733 indagati, ma solo in una metà dei casi, 8.041 fascicoli pari al 51,1%, si è andati al processo. Il resto è stato archiviato.
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E se poi si guarda al numero delle condanne, nel 2016 i condannati sono stati 1.601. Sarebbe ingiusto parlare di montagna che partorisce un topolino, ma è nei fatti che solo 1 indagato su 10 è stato condannato. E gli altri 9 che l'hanno fatta franca? Hanno potuto gioire e magari alimentato ancor di più quel senso di impunità di cui si diceva.
A dispetto di tante parole, infatti, sul genere femminile in Italia si riversa una mole indicibile di violenza, fisica verbale e psicologica. Circa la metà delle donne ha subito ricatti sessuali sul posto di lavoro. Più in generale, si stima che siano 8 milioni 816mila (43,6%) le donne che nel corso della vita hanno subito una qualche forma di molestia sessuale.
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L'Istat ha anche dedicato allo stalking (qualificato come «una condotta reiterativa caratterizzata da molestie e/o minacce dirette a una persona che producono effetti coartanti sulla libertà psichica della vittima e un' indesiderata intrusione nella sua sfera individuale») una ricerca specifica.
Stimano che il 21,5% delle donne italiane fra i 16 e i 70 anni (pari a 2 milioni 151 mila) abbia subito comportamenti persecutori da parte di un ex partner nell' arco della propria vita. Il dato più inquietante è che il 78% delle vittime non si è rivolta ad alcuna istituzione e non ha cercato aiuto presso servizi specializzati. Una su due ha affermato di non averlo fatto perché ha gestito la situazione da sola.