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    DURA SOLO SETTE ORE UNO DEI PROCESSI PIÙ DELICATI E CONTROVERSI DELLA STORIA CINESE, CHE RICORDA QUELLO ALLA MOGLIE DI MAO - GU XILAI, AVREBBE AMMESSO DI AVER UCCISO IL BRITANNICO NEIL HEYWOOD E FORSE RIUSCIRÀ AD EVITARE LA PENA DI MORTE - IL 98% DEI PROCESSI CINESI TERMINA IN UN GIORNO E CON LA CONDANNA DELL’IMPUTATO - IL PUNTO CRUCIALE È IL DESTINO DI BO XILAI: SE NON RIUSCISSE A LIMITARE I DANNI, POTREBBE ESSERE ESPULSO E PROCESSATO PER REATI ECONOMICI...


     
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    1 - PROCESSO LAMPO A GU KAILAI L'IMPERATRICE IN CATENE CHE IMBARAZZA PECHINO...
    Giampaolo Visetti per "la Repubblica"

    bo xilai e mogliebo xilai e moglie

    Il processo contro la moglie di Bo Xilai si apre e si chiude in sette ore, ma nessun estraneo al potere cinese può assistere all'unica udienza e la sentenza non viene resa pubblica. Gu Kailai, accusata dell'omicidio volontario del faccendiere inglese Neil Heywood e scomparsa da aprile, viene scortata davanti alla Corte intermedia del Popolo da un lungo corteo di auto nere.

    Alle 8.30 del mattino, sotto il diluvio, si infila in un ingresso secondario del garage sotterraneo del tribunale. Pochi minuti prima, come un'imperatrice in catene, la prigioniera che fa tremare la Cina ha lasciato il gigantesco carcere circondato da fabbriche in rovina. Quando viene fatta sedere nell'aula 1, mezza Hefei è blindata da ore e isolata da pattuglie dei reparti speciali. Fermati e identificati i giornalisti. Bloccata su Internet ogni voce connessa al caso.

    bo xilai moglie figliobo xilai moglie figlio

    Una trentina di dimostranti vengono arrestati e portati via. Un eloquente paradosso della storia, se non la messinscena del regime: agenti comunisti che bloccano chi è venuto per manifestare a favore di Bo Xilai, ex astro nascente del partito e profeta del ritorno ai valori rivoluzionari del maoismo. Gli attivisti dell'associazione patriottica "Utopia" cadono nelle camionette gridando che lo scandalo è «un complotto dei riformisti rossi venduti al capitalismo occidentale».

    Solo due diplomatici britannici, un centinaio tra parenti di imputati e vittima, ottengono l'accesso in Procura e Gu Kailai è costretta a muti avvocati d'ufficio. Va in scena così, nella roccaforte del presidente Hu Jintao, nota per la leggendaria figura di Bao Zheng, paladino dei poveri contro i funzionari corrotti, il processo più imbarazzante per la Cina da oltre trent'anni. Si consuma tra mistero, censura, propaganda e repressione, il concentrato dell'autoritarismo di Pechino, lontano sia dalla capitale che da Chongqing, ex regno di Bo Xilai, in una squallida metropoli dell'Anhui a tre ore da Shanghai.

    BO GUAGUABO GUAGUA

    Misure di guerra per un verdetto già scritto: il 98% dei processi cinesi termina in un giorno e con la condanna dell'imputato. I giudici di partito si premurano però di far sapere che la moglie del leader neomaoista, epurato a poche settimane dal decennale passaggio del potere, in aula «non ha contestato le accuse» e si è «addossata la colpa di aver somministrato il cianuro a Heywood per proteggere il figlio Bo Guagua».

    Una ricostruzione minuziosa del delitto, affidata all'agenzia di stampa di Stato se pure nota da mesi. Imprevedibili però i tempi di comunicazione della sentenza, a conferma che per le autorità il caso è il più pericoloso dopo la condanna-farsa della moglie di Mao Zedong. Nel pomeriggio l'aggravarsi della posizione di Gu Kailai, stando all'accusa rea confessa, incastrata da reperti biologici con tracce di cianuro e coperta da quattro funzionari di polizia, oggi a processo, non è però l'annuncio della sua fucilazione.

    La giustizia politica punta sulla pena di morte commutata in ergastolo, ossequio sia alla rabbia del popolo contro i potenti, che alla resistente influenza di questi. Pechino sa che la Cina e il mondo seguono in queste ore un processo a-giuridico per omicidio, ma guardano all'immagine drammatica di corruzione, tradimento, arricchimento e lusso che il delitto Heywood proietta sull'intera leadership comunista.

    LA FERRARI DI BO GUAGUALA FERRARI DI BO GUAGUA

    Sotto accusa a Hefei c'è Gu Kailai, ma ciò che conta per i vertici del potere, chiusi in conclave a Beidahie, è il destino di Bo Xilai, il "principe rosso" che minacciava la stabilità della tecnocrazia comunista. In discussione è cioè la legittimità a guidare la seconda economia del mondo e l'attenzione nel costruire un processo segreto diventa la sostanza di uno scandalo che svela la spaccatura tra riformisti e conservatori, dilaniati dallo scontro sui leader da insediare ad ottobre e minacciati dal nervosismo delle forze armate.

    Nemmeno i cinesi più obbedienti credono del resto che il milionario clan di Bo Xilai avesse bisogno di assassinare uno straniero, o che non potesse pagare il suo silenzio. Il processo al "sistema Chongqing", fondato su corruzione ed esportazione di capitali sporchi, da salvacondotto muta in condanna di un'élite che a Hefei teme ora di aver messo sotto accusa se stessa, terrorizzata dall'apertura di un vaso di Pandora capace di travolgere l'intero partito. Riuscirà Pechino a eliminare i simboli della propria deriva, assolvendo il partito-Stato per salvare il potere della Cina? Questo, a differenza di condanna e perdono per Gu Kailai, mentre cala la notte non è affatto scontato.

    Neil Heywood Bo Xi XilaiNeil Heywood Bo Xi Xilai

    2 - CINA, PROCESSO ALLA REGINA ROSSA «HA AMMESSO LE COLPE» LA MOGLIE DI MAO A GIUDIZIO...
    Marco Del Corona per il "Corriere della Sera"

    Processata, in attesa del verdetto e già quasi colpevole. Gu Kailai e il suo complice Zhang Xiaojun «non hanno nulla da obiettare» all'accusa di omicidio: «Le circostanze del crimine sono chiare e supportate da ampie prove», ha comunicato il tribunale. Ieri una corte di Hefei ha giudicato in sette ore la moglie di Bo Xilai, paladino della sinistra del Partito, ex leader della metropoli di Chongqing.

    Anche la vittima, il britannico Neil Heywood, è «parzialmente responsabile» della propria morte, almeno per la difesa: avrebbe minacciato il figlio di Gu, Bo Guagua. Gu ha collaborato e, in quello che appare un accordo implicito, sembra destinata a scampare la pena di morte. Oggi saranno invece processati quattro poliziotti che l'avrebbero protetta. E sempre più il caso appare una sorta di mappa delle contraddizioni della Cina.

    NEIL HEYWOOD E BO XILAINEIL HEYWOOD E BO XILAI

    AI WEIWEI
    L'artista dissidente twitta: «Gu Kailai e Jiang Qing hanno una cosa in comune. Aver sposato l'uomo sbagliato». Il parallelo in altri tempi avrebbe forse inorgoglito il neomaoista Bo Xilai: che la moglie possa (quasi) condividere il destino di quella del Timoniere oggi sa invece di contrappasso.

    BO XILAI
    Appunto. È il grande assente. Dimesso da segretario di Chongqing, rimosso dal Politburo, indagato dal Partito, con un processo alla moglie solo per omicidio potrebbe limitare i danni. Oppure no, e finire espulso e processato per reati economici. Terza ipotesi improbabile: tornare sulla scena.

    COMPLICI
    «Gu è l'assassina, Zhang il complice», dice il tribunale. Ma anche Wang Lijun, l'ex braccio destro di Bo, c'entra. Secondo la Ap, ieri in aula avrebbe dichiarato che Wang, capo della polizia di Chongqing, avrebbe sì per primo denunciato Gu, ma avrebbe collaborato ad architettare l'omicidio di Heywood.

    BO XILAIBO XILAI

    DIPLOMAZIA
    Tutto è cominciato con la fuga di Wang in febbraio al consolato Usa di Chengdu. Soltanto dopo i britannici hanno riconsiderato la morte del loro connazionale che in novembre fu considerata l'esito di un eccesso di alcol. Due diplomatici britannici unici stranieri ammessi nell'aula.

    FIGLIO
    Bo Guagua, famigerato per lo stile di vita lussuoso e anche di più, ha inviato una testimonianza e alla Cnn ha scritto di sperare che la madre se la cavi. Unigenito di Bo e Gu, laureato ad Harvard in primavera, dovrebbe essere ancora fuori dalla Cina. Era amico di Heywood.

    GIUSTIZIA
    «Determinante per questo caso è stata la decisione di Wang di non tacere - spiega al Corriere Flora Sapio, docente alla Chinese University di Hong Kong - e non la nazionalità della vittima. Un processo dall'esito predeterminato, dove si staglia la prevalenza della politica sul diritto. Vi si possono valutare solo gli aspetti procedurali, non quelli sostanziali».

    HEFEI
    È sede del processo perché non è la città di Gu (Chongqing) né quella dov'è cominciata la carriera di Bo (Dalian) né la capitale (Pechino). E qui il presidente della Corte Suprema si dice abbia il pieno controllo della situazione.

    BO XILAIBO XILAI

    MONGOLFIERE
    Gu Kailai ne voleva portare a Dalian dall'Inghilterra e voleva sfruttare l'operazione per spostare denaro all'estero. Le fu detto no e lei s'infuriò.

    NERO
    Giacca e pantaloni neri, niente manette. Così in aula ieri. In passato non aveva disdegnato la divisa dell'esercito.

    PROVE
    Un lembo del cuore di Heywood è ciò che resta della precipitosa autopsia.

    OTTOBRE
    Mese probabile del congresso del Partito comunista da cui uscirà il nuovo Politburo. I leader ne discutono adesso, così come di che cosa fare dell'ingombrante Bo.

     

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