Carlo Ottaviano per “il Messaggero”
carne agnello vegetale 1
Togliamoci subito il dente e poi torniamo alle tradizioni. Siete vegetariani, detestate la strage di animali che si ripete ogni anno, avete esigenze dietetiche, altro: insomma, qualunque sia la motivazione per evitarlo, ma vi attira in bocca il gusto di agnello a Pasqua, eccovi serviti. Nei supermercati e nei negozi specializzati è facile trovare la carne vegetale.
Ormai c'è chi riproduce sapore e consistenza degli ovini mixando soia, tofu, tempeh (fagioli di soia fermentati e speziati assieme al seitan, l'impasto di glutine di frumento o di farro). Una start up svizzera si chiama Planted - ha creato gli straccetti di carne non carne che imitano l'agnello (seppure meno pungente nel sapore). Sono fatti con acqua, proteine dei piselli, olio di colza, fibre di piselli, spezie, sale, lievito e vitamina B12.
agnello
I CONSUMI
Nonostante il ricorso alla carne sintetica, in questa sola settimana il consumo di agnello sarà comunque il 40% del totale dell'intero anno (4,5 milioni di chili nel 2021). Perché sulle tavole di Pasqua da sempre la tradizione pretende il piccolo della pecora non ancora svezzato (attenzione, non il capretto).
agnello 6
Nell'antichità il suo sacrificio placava l'ira degli dei e indicava l'arrivo della primavera; nel mondo ebraico la Pesach è il simbolo della liberazione dall'Egitto grazie a Mosè; per i cristiani rappresenta Gesù che assume su di sé i peccati del mondo; nella tradizione musulmana, l'Aïd al Kébir è la festa del Sacrificio in ricordo di Abramo. Ovviamente c'è anche una motivazione più pragmatica che accomuna tutti: i pastori nomadi dovendo cambiare pascoli con l'arrivo della buona stagione, preferivano sopprimere gli esemplari maschi (inutili, non producendo latte).
agnello brodettato 2
Ogni regione italiana ha le sue ricette tipiche, spesso più o meno simili. Come nel caso dell'agnello brodettato in uso a Roma, Abruzzo e in alcune zone della Puglia. Solitamente è preparato appassendo la cipolla con prosciutto e burro, insaporendo con pepe e noce moscata e aggiungendo i pezzi di agnello.
ragu di agnello 1
Moltissime ricette prevedono tra gli ingredienti le uova, simbolo di rinascita e continuità (Cristo risorto, appunto) e perfezione. Inutile dire che i grandi chef amano invece sbalordire con le loro innovazioni. A Chiusi Katia Maccari (1 stella nel suo I salotti) con il ragù di agnello condisce i fusilloni con carciofi cotti sotto la brace e ricotta affumicata. A Roma lo stellato Domenico Stile (Enoteca la Torre a Villa Laetitia) prepara l'agnello alla Villeroy, salsa di champignon alla senape e millefoglie di patate.
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LA PREPARAZIONE
Comunque decidiate di prepararlo, la prima cosa da fare è eliminare l'intenso odore con l'ammollo per un'intera notte in acqua e limone. Tolto l'odore, è bene marinare i tagli scelti (la sella, il carré con le costolette e il cosciotto, la spalla, lo stinco, il collo e il petto) cosparsi con erbe aromatiche (timo, rosmarino e menta). Alla scuola de La Cucina Italiana suggeriscono di aggiungere anche bacche di ginepro, pepe nero in grani, foglie intere di salvia e alloro, una cipolla di media grandezza a fette sottili e due spicchi di aglio interi. Prima di coprire il contenitore, vanno versati due bicchieri di vino bianco e mezzo bicchiere di olio extra vergine di oliva. Nella decina di ore in cui la carne resta in frigo, è bene girarla di tanto in tanto per farla marinare uniformemente.
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