il caso dei nuotatori cinesi trovati positivi ma assolti dalla wada
(ANSA) Durissima presa di posizione dell'Usada, l'agenzia antidoping statunitense, sul caso dei 23 nuotatori cinesi trovati positivi poco prima dell'Olimpiade di Tokyo, ma assolti dalla Wada (l'agenzia mondiale) che ha preso per buona la tesi di Pechino dell'assunzione da parte degli atleti di alimenti contaminati. Poi, ai Giochi in Giappone, alcuni di questi nuotatori hanno conquistato complessivamente otto medaglie.
Con un post sul social X, la Usada sottolinea che "il ricorso eccessivo della Wada alle mezze verità e alle razionalizzazioni egoistiche per non aver applicato le proprie regole è profondamente preoccupante, e coloro che apprezzano il fair play rimangono completamente insoddisfatti delle risposte fornite dalla Wada riguardo all'aver nascosto sotto il tappeto 23 test positivi".
"Per quanto tempo ancora - continua l'agenzia antidoping statunitense - dovremo guardare la Wada 'danzare' attorno alla verità, evitando ogni responsabilità? Facciamo eco alle richieste degli atleti di creare un'indagine veramente indipendente e di consentire che vengano coinvolti esperti imparziali e le parti interessate". Tutto ciò perché bisogna "ottenere risposte reali e individuare le responsabilità di eventuali fallimenti e garantire una vera riforma della Wada, per mantenere la promessa che tutti noi abbiamo di garantire la pulizia degli atleti e la correttezza dello sport".
il caso dei nuotatori cinesi trovati positivi ma assolti dalla wada