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    POLVERE DI 5 STELLE – IL DURISSIMO J’ACCUSE DI DI BATTISTA CONTRO LA RICONFERMA DI DESCALZI COME AD DELL’ENI SPACCA IL M5s - NEL MIRINO LA GESTIONE DI CONTE E DI FRACCARO – CON DIBBA SI SCHIERANO LE EX MINISTRE BARBARA LEZZI E GIULIA GRILLO E L’EX SOCIO DI ROUSSEAU MAX BUGANI E IGNAZIO CORRAO. QUALI SARANNO LE CONSEGUENZE DI QUESTO ATTACCO SUL GOVERNO?


     
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    Emanuele Buzzi per corriere.it

    alessandro di battista alessandro di battista

     

    Forse non è una faglia incolmabile. Ma poco ci manca. Dopo voci che si rincorrono per diverse ore durante la giornata, in serata un post sancisce una forte frattura pubblica interna ai Cinque Stelle. Senatori, europarlamentari, deputati capeggiati da alcuni big come Alessandro Di Battista, le ex ministre Barbara Lezzi e Giulia Grillo e l’ex socio di Rousseau Max Bugani e Ignazio Corrao (che le indiscrezioni vogliono come «mente» dell’intervento insieme a Lezzi) attaccano frontalmente il premier Giuseppe Conte e il M5S di governo per la riconferma — è in carica dal 2014 — come amministratore delegato di Eni di Claudio Descalzi e chiedono di bloccarne la nomina.

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    Un passaggio politico giudicato «irricevibile» secondo i malpancisti M5S per via delle inchieste ricordate nel post che riguardano Eni. «Tutto da chiarire», scrivono i Cinque Stelle, ma abbastanza a loro dire per auspicare un cambio ai vertici.

     

    Le nomine sono state una partita lunga e complessa, gestita in prima persona dal presidente del Consiglio insieme - per il Movimento - a una parte governista guidata da Riccardo Fraccaro. E proprio la conclusione della partita ha segnato una tregua nei rapporti tesi tra M5S e Conte (avvertito come sempre più distante dai Cinque Stelle) dopo le liti su Dl liquidità, nomine appunto e Mes.

    ROCCO CASALINO GIUSEPPE CONTE ROCCO CASALINO GIUSEPPE CONTE

     

    Rapporti che dieci giorni fa hanno rischiato di deragliare dopo l’Eurogruppo e che ora erano stati ricuciti in vista della delicata trattativa europea che attende il nostro Paese. «Tutta Italia tiferà Conte», si leggeva venerdì sul blog. Ma ora il post dei malpancisti ha ridato fuoco alle polveri interne e rischia di minare equilibri labili. A partire dai gruppi parlamentari.

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