Jacopo Gerna per gazzetta.it
dybala
È l'idolo dei bambini. La sua faccia dimostra anche meno dei 24 anni effettivi. E allo Stadium la Juve affrontava lo Young Boys, letteralmente i "giovani ragazzi" in inglese. Sarà per questo che è la grande notte, o meglio il tardo pomeriggio, di Paulo Dybala. Che da solo cancella la debole resistenza degli svizzeri: è sua la tripletta che fissa il 3-0 finale. È la prima in Champions con la maglia della Juve e la prima stagionale in assoluto, per un totale di gol bianconeri che sale a 72 (9 in Champions). Paulo raggiunge Pippo Inzaghi, Alessandro Del Piero e Arturo Vidal (ultimo a riuscirci nel 2013) nel ristretto club di juventini che hanno segnato una tripletta in Champions.
VIENE IL SOSPETTO... — La Joya gioca la miglior partita del suo 2018-19 dopo la doppietta segnata al Bologna. E guarda caso, in entrambe le partite accanto al numero 10 c'era un solo attaccante, CR7 con gli emiliani e Mario Mandzukic con gli svizzeri. Al di là del valore modesto degli avversari, una situazione tattica da non sottovalutare. Lo Young Boys vale più o meno il Bologna. Difende peggio della squadra di Inzaghi e ha un pizzico di qualità in più nel palleggio. Squadre di questo livello non possono impensierire una Juventus del genere, che risolve la questione più complicata, segnare il primo gol, dopo 5 minuti. Gran palla di Bonucci per Dybala, Camara difende sull'argentino, come neanche un centrale di Serie C e gran gol della Joya.
allegri
ALLENAMENTO DI QUALITÀ — Il resto è pura accademia. Bernardeschi, partito in posizione di mezzala destra ma avanzato dopo 15' in una sorta di 3-4-1-2, produce strappi che uniscono tecnica e potenza. Gli manca solo lucidità nelle scelte chiave. Pjanic continua a giocare un calcio sublime, la difesa (nuovamente a 3 con Barzagli e Benatia titolari) non concede nulla. Nel finale c'è spazio anche per Moise Kean, all'esordio stagionale. E cosi, in poco più di un mese, la Juve ha vinto 7 partite su 7 in campionato e ha ipotecato la qualificazione in Champions. Ah, stasera mancava lo squalificato Cristiano Ronaldo. Se ne è accorto qualcuno?
2. ROMA-PLZEN
Andrea Pugliese per gazzetta.it
dzeko
Se il calcio è tutta una questione di testa, allora la Roma può davvero essersi ritrovata. Dodici gol in tre partite (Frosinone, Lazio e Plzen), con la goleada in Champions (5-0 ai cechi ) marchiata a fuoco da un Dzeko strepitoso (quando trova il Viktoria fa sempre gol) ed un Lorenzo Pellegrini ancora magistrale: in ogni angolo del campo, in ogni squarcio di idee, in ogni recupero e ripartenza. Se il calcio è tutta una questione di testa, Pellegrini ne è l'emblema giallorosso. Sciapo, a tratti insipido fino al derby, meraviglioso contro la Lazio e anche con il Plzen.
DOMINIO GIALLOROSSO — Di Francesco deve rinunciare a Manolas (febbre) ed allora al fianco di Fazio c'è Juan Jesus. Neanche il tempo di prendere le misure che la Roma è già avanti con Dzeko: Reznik sbaglia il fuorigioco, così Kolarov trova in verticale il bosniaco che di sinistro insacca sul palo opposto. Il gol, ovviamente, libera ancora di più la testa della Roma, già in parte "sanata" dalle vittorie con Frosinone e Lazio. Così Cristante va a fare gioco vicino a Nzonzi, Pellegrini crea in ogni angolo del campo e Under e Kluivert negli spazi "strappano" che è una bellezza. La conseguenza è una serie di pericoli per il Plzen che arrivano uno dietro l'altro: prima (8') Pellegrini calcia altissimo su schema d'angolo, poi (10') Nzonzi scodella una bella palla in verticale per Dzeko, il cui diagonale è contratto in angolo da Hubnik, infine (16') Ünder va via di prepotenza, ma il suo assist per Kluivert è sterilizzato in extremis ancora da Hubnik. Prima e dopo, però, c'è anche un po' di Plzen, che qualche idea ce l'ha anche, ma dietro a tratti è imbarazzante.
KLUIVERT
Così al 12' è Krmencik ad anticipare Juan Jesus sulla corsa ed a mettere i brividi ad Olsen, mentre a metà primo tempo l'occasione d'oro capita a Reznik, che di testa però mette fuori. Scampato il pericolo, la Roma ritrova le misure e non c'è più partita: Ünder colpisce una traversa clamorosa con un pezzo di bravura assoluta (finto scarico su Florenzi in sovrapposizione, rientro con il piede sinistro e fucilata a giro sulla traversa), Kluivert protesta per un rigore (ma prima di Prochazka aveva toccato lui con il braccio) e al 50' Dzeko fa doppietta, mettendo giù di petto l'assist di Under e bruciando Kozacik di destro. Prima della fine, però, il portiere ceco si esalta su Florenzi, ben pescato in verticale da Pellegrini.
GOLEADA — Nella ripresa la Roma inevitabilmente abbassa un po' i giri del motore, cercando anche di andare a caccia degli spazi per far male con le ripartenze. Pellegrini continua a giocare una partita quasi perfetta, mentre Ünder qualche "schiaffo" alla difesa avversaria ogni tanto lo dà, tanto per testare il termometro della situazione. Ad avere la palla per riaprire i giochi è però Krmencik, che al 15' non sfrutta l'assist di Horava sul taglio in verticale, perdendo l'attimo giusto per tirare a tu per tu con Olsen. Ed allora quattro minuti dopo è la Roma a chiudere definitivamente i giochi con un'azione classica del gioco di Di Francesco: Dzeko fa la sponde per l'inserimento di Pellegrini che trova il corridoio giusto per lo scarico sulla corsa di Ünder, che insacca il 3-0.
VLASIC
Gioco, partita, incontro, con la sfida con i cechi che di fatto finisce qui. Kozacik al 25' ci mette una pezza di piede, negando la tripletta a Dzeko, ma il 4-0 arriva lo stesso poco dopo: altra giocata magistrale di Pellegrini in verticale a pescare Ünder, Kozacik si salva sul tiro del turco ma non può nulla sulla ribattuta di Kluivert, che poi festeggia con una maglia dedicata a Nouri, l'amico del cuore dell'Ajax che si è risvegliato da poco dal coma. Poi in gol ci va anche Fazio di testa, ma il 5-0 viene annullato per fuorigioco. Poco male, perché a metterlo dentro ci pensa al 92' Dzeko di testa. Per lui altra tripletta al Plzen dopo quella di due stagioni fa e un mondo di auguri alla moglie Amra, che ieri ha festeggiato i suoi 34 anni.
UNITED