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    L’ARTIGLIO DELLA PALOMBA – INTELLETTUALI IN PANNE: E ADESSO, CON L’UOMO DEI SOGNI TRIONFATORE, CHE CI FACCIAMO DELLA CASETTA SALVA-BERLUSKA A PARIGI, DOVE IMPERA LA FASCIA MARINE LE PEN?


     
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    Barbara Palombelli per "il Foglio"

    Tre giorni fa, eravamo tutti pronti alla fuga, all'espatrio. Il nuovo Grillo-Hitler ci aveva messo in allarme. I più pessimisti avevano quasi fatto le valigie. Non si parlava d'altro: davanti alla rivoluzione minacciata in nome di un oltre-nazismo tutto da definire, a quel terrificante "li andremo a prendere a casa, uno per uno", l'idea di venire processati - sia pure via web - da un condannato per omicidio colposo qualche brivido lo provocava, nonostante tutto.

    E chissà che non siano stati proprio quei processi - tutti gli italiani hanno qualche scheletrino da nascondere, tutti detestano ispezioni e controlli - a spaventare, nell'immediata vigilia. Troppa violenza, troppe minacce. L'elettore grillino per caso potrebbe essere tornato sui suoi passi e aver scelto un'astensione temporanea. Se i risultati di domenica fossero stati capovolti - Grillo 40, Renzi sotto il 30 - l'Italia che conosco si sarebbe svegliata sotto choc. Crisi dei mercati, crollo della Borsa, spread alle stelle.

    Barbara Palombelli Berta Zezza Andrea MondelloBarbara Palombelli Berta Zezza Andrea Mondello

    Qualcuno, però, aveva un piano B. Le classi dirigenti e gli intellettuali che contano qualcosa, negli anni, hanno acquistato rifugi esteri perché, alla fine, non si può mai sapere... Eppure, dopo i risultati europei, l'intera geografia della "second life" viene rivoluzionata. La casetta a Parigi - da sempre un gadget di moda specialmente nel gruppo Espresso-Repubblica, c'era perfino un tempo la moglie di un corrispondente che trovava alloggi molto convenienti - poteva essere un'idea.

    Barbara Palombelli e Luca TeleseBarbara Palombelli e Luca Telese

    Ma oggi? Con Marine Le Pen al vertice delle preferenze francesi e un venticello antisemita piuttosto forte, chi oserà trasferirsi lassù? L'Italia per ora non sembra pericolosa, ma tra grillini e forconi resta l'interrogativo di esodati, prepensionati e amici cari: dove mettere al sicuro i risparmi e passare qualche mese dell'anno in pace, avendo qualcosa da raccontare agli amici al rientro? Scartata l'Europa continentale, ormai infestata da destre ed euroscettici, attentati e neonazisti, resterebbe Londra. Troppo cara.

    Perfino Flavio Briatore sembra stia mollando le sue residenze a emiri e sceicchi. Si ripiega su Malta, isola e paradiso fiscale a due passi da casa. Un gruppetto di cinematografari sta gettando le basi lì per una nuova Capalbio (gli stessi che a Natale vanno in Kenya, rischiando magari la vita per non perdere le aragoste a 5 dollari e i massaggi allo stesso prezzo).

    Chi ha solo casa in Italia, di questi tempi, è proprio fuori, out. Almeno un piccolo alloggio negli Stati Uniti, New York o Miami, bisogna averlo. Lontano, tassato sul serio, ma sicuro. Non come la Thailandia, economica ma al prezzo di un colpo di stato ogni sei mesi. I più ganzi hanno comprato, in tempi non sospetti, a poco prezzo, dalle parti di Palma, Ibiza e Formentera. Case che funzionano come residenze di vacanza, in attesa del trasferimento definitivo.

    RENZI E BERLU CRENZI E BERLU C

    Sono zone prescelte da fighetti e finte bionde, meno intellettuali e più tacco 12, yacht e discoteche. Per chi ha meno possibilità, ci sono le spiagge - soprannominate Inps - della Tunisia e delle Canarie. Con duemila euro lorde di pensione - dicono gli espatriati - si vive alla grande, perfino con la cameriera. Alla faccia di Grillo, ci stiamo preparando. Non ci faremo processare nelle piazze, diceva Aldo Moro. Meglio le spiagge, aggiungiamo noi.

     

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