Dino Martirano per il “Corriere della sera”
GIUSEPPE CONTE E L ANNUNCIO SULLA TAV
Alla vigilia di un «mercoledì da leoni» per il governo gialloverde, irrompe sulla scena il rilancio della ferrovia Torino-Lione (Tav) e tutto il resto passa in secondo piano.
Slitta l' autonomia regionale differenziata e in parte si smorzano i riflettori sul caso del presunto finanziamento russo della Lega. L' agenda cambia all' ora dei tg della sera, quando il presidente del Consiglio Giuseppe Conte annuncia che l' alta velocità Italia-Francia si farà: «Oggi bloccare la Tav costerebbe più che completarla».
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Dunque venerdì 26, il governo, dopo un anno di tentennamenti, dirà sì ai finanziamenti europei per l' infrastruttura ferroviaria anche perché «la tratta nazionale per l' Italia - spiega il premier - potrebbe beneficiare di un contributo europeo pari al 50% e anche qui saremo di fronte a un grosso risparmio». Matteo Salvini applaude e passa all' incasso: «La Tav si farà come ha sempre chiesto la Lega. Peccato per il tempo perso, adesso di corsa a sbloccare anche gli altri cantieri».
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Ma Conte non volta del tutto le spalle al M5s storicamente contrario alla Tav quando dice «che solo il Parlamento può adottare una decisione unilaterale». E infatti a stretto giro, Luigi Di Maio raccoglie la palla alzata da Palazzo Chigi: «Ho ascoltato attentamente le parole del presidente Conte, che rispetto... Siamo contrari all' opera, ora è il Parlamento a doversi esprimere». E c' è anche una carineria di Conte per il ministro Danilo Toninelli (M5S), acerrimo nemico dei binari che bucano le Alpi: «Ringrazio pubblicamente Toninelli per il lavoro compiuto».
Ma il vero colpo grosso lo mette a segno Salvini la cui soddisfazione va oltre la Tav.
di maio no tav
Il capo della Lega, un partito nazionale in ascesa anche al Sud, ottiene ora anche una «moneta di scambio» (quella dei cantieri riaperti e degli investimenti) per chiedere ai suoi «governatori» del Nord di pazientare ancora un po' sul fronte dell' autonomia regionale differenziata invisa al M5S che ieri è stata in parte congelata a Palazzo Chigi.
Si ridimensiona così, grazie al sì alla Tav, il calendario del «mercoledì da leoni» che prevede alle 16 la presenza del premier Conte in aula al Senato a riferire sui rubli che Mosca avrebbe elargito alla Lega. Ma, oggi pomeriggio, una volta tanto Salvini sarà sulla plancia di comando al Viminale dove ha convocato (proprio alle 16) il comitato nazionale per la sicurezza. Giusto in tempo per correre alla Camera dove alle 17.15 c' è il voto di fiducia sul decreto sicurezza bis. La legge Salvini, appunto.
GIUSEPPE CONTE E L ANNUNCIO SULLA TAV