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    E ANCHE OGGI L’ACCORDO SUL PRICE CAP LO TROVIAMO DOMANI – IL DIBATTITO SUL TETTO AL PREZZO DEL GAS PREVISTO ALLA RIUNIONE ODIERNA DEI RAPPRESENTANTI DEI 27 “NON POTRÀ CHE ESSERE INTERLOCUTORIO”. I PAESI MEMBRI NON HANNO ANCORA TROVATO L’INTESA: L’ITALIA RILANCIA SUL TETTO ABBASSATO A 160 EURO. IMPOSSIBILE, CONSIDERANDO CHE I PAESI “FRUGALI” CONTINUANO AD OPPORSI ANCHE A UN COMPROMESSO SUI 260-275 (PREZZI MAI RAGGIUNTI NEMMENO NEI PICCHI ESTIVI)


     
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    1 - FONTI, SU PRICE CAP A GAS ACCORDO NON ATTESO OGGI IN UE

    GAS RUSSIA EUROPA GAS RUSSIA EUROPA

    (ANSA) - Il dibattito sul meccanismo di correzione del mercato previsto oggi alla riunione dei Rappresentanti dei 27 in Ue (Coreper I) si baserà su una prima revisione del testo presentata dalla Presidenza ceca, ovvero sulla proposta di compromesso che porta il price cap al gas da 275 a 264 euro a megawattora riducendo il numero di giorni per i parametri che fanno scattare il tetto. Lo sottolineano fonti europee spiegando che, alla luce delle diversità delle posizioni in campo, anche la riunione di oggi "non potrà che essere interlocutoria".

     

    2 - GAS, L'ITALIA TORNA ALLA CARICA SUL "PRICE CAP" LA PROPOSTA: UN TETTO ABBASSATO A 160 EURO

    Marco Bresolin per “La Stampa”

     

    GIORGIA MELONI MEME BY CARLI GIORGIA MELONI MEME BY CARLI

    L'Italia rilancia sul "price cap" per il gas e propone di fissarlo a 160 euro per MegaWattora, ben al di sotto dei 275 inseriti dalla Commissione nella sua proposta. La nuova cifra è contenuta in un documento congiunto - sottoscritto anche da Belgio, Grecia, Polonia e Slovenia e sostenuto da altri Stati -che ora servirà da base per i negoziati in corso tra i governi. Lituania e Malta si sono unite al gruppo e hanno firmato una serie di emendamenti congiunti al regolamento della Commissione, che saranno oggi discussi durante la riunione tra gli ambasciatori Ue.

     

    Si tratta di un primo in contro che certamente non sarà risolutivo, anche perché sul fronte opposto continua la resistenza di Germania, Paesi Bassi, Austria, Danimarca e Ungheria. Sembra invece a un passo il via libera al price cap sul petrolio russo: l'intesa raggiunta a livello Ue prevede di fissarlo a 60 dollari al barile. Per quanto riguarda il gas, sono due le opzioni avanzate dall'Italia e dagli altri Paesi nel documento visionato da "La Stampa" La prima prevede un tetto fisso che appunto andrebbe collocato a 160 euro, un livello che i firmatari considerano «al momento sufficientemente elevato da attrarre le risorse necessarie e incentivare la riduzione della domanda».

     

    GIORGIA MELONI E URSULA VON DER LEYEN GIORGIA MELONI E URSULA VON DER LEYEN

    Verrebbe però introdotto un sistema "a semaforo" per sospende- re il meccanismo nel caso in cui, a causa di un muta- mento delle condizioni, non risultasse più adeguate: la seconda prevede io; vece un tetto frutto di una componente fissa (pari al 75%) che Acer dovrà stabilire «ogni mese oppure ogni trimestre», e una dinamica (pari al 25%) «legata alla media aritmetica degli altri indici del gas naturale liquefatto» (Nwe, Med e Jkm). Anche in questo caso si potrebbe introdurre «una clausola sospensiva per limitare le potenziali distorsioni dovute alla scarsa liquidità».

     

    MEME SUL CARO ENERGIA MEME SUL CARO ENERGIA

    Il documento è molto critico nei confronti della proposta della Commissione, che prevede l'introduzione di un tetto al prezzo del gas limitato agli scambi al Ttf di Amsterdam sulle quotazioni "month ahead" che si basano sui valori del mese precedente. Il tetto elaborato dall'esecutivo Ue scatterebbe soltanto nel caso in cui il prezzo del gas superasse la soglia dei 275 euro per MegaWattora per due settimane consecutive e a condizione che la differenza di prezzo con gli indicatori del gas liquefatto sia di almeno 58 euro per un periodo non inferiore a 10 giorni consecutivi.

    giorgia meloni ursula von der leyen 3 giorgia meloni ursula von der leyen 3

     

    Il piano viene considerato «inefficace» e «non pienamente in linea» con il mandato del Consiglio europeo che aveva chiesto un intervento in grado di «limitare immediatamente gli episodi di prezzi eccessivi del gas».

     

    Anche perché, alle condizioni stabilite, il meccanismo non sarebbe scattato nemmeno durante la fiammata dei prezzi dello scorso agosto. Il meccanismo, poi, non garantirebbe la necessaria "dinamicità" e andrebbe esteso a tutti i "future" anche quelli scambiati al di fuori del Ttf. Inoltre, secondo la nuova proposta, la sua attivazione non dovrebbe essere automatica, ma soggetta a una valuta- zione politica. Secondo il governo italiano i timori per i rischi di approvvigionamento sono esagerati: «Sulla base dell'esperienza degli ultimi mesi - si legge -è chiaro che l'Europa può assicu- rarsi il gas di cui ha bisogno e innescare sostanzia- li riduzioni della domanda già in una fascia di prezzo compresa tra i 150 e i 180 euro/MWh».

    il cancelliere tedesco olaf scholz il cancelliere tedesco olaf scholz GIORGIA MELONI OLAF SCHOLZ GIORGIA MELONI OLAF SCHOLZ

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