washington post bezos

È IL BUSINESS, BELLEZZA! – È RIVOLTA AL “WASHINGTON POST” PER LA DECISIONE DELL’EDITORE, JEFF BEZOS, DI NON SCHIERARE PUBBLICAMENTE IL GIORNALE DALLA PARTE DI KAMALA HARRIS PER IL VOTO DEL 5 NOVEMBRE – L’OPINIONISTA ROBERT KAGAN SI È DIMESSO: “L’UOMO D'AFFARI BEZOS OVVIAMENTE VUOLE AVERE BUONI RAPPORTI CON CHIUNQUE SARÀ AL POTERE” – POCO DOPO L’ANNUNCIO DEL MANCATO ENDORSEMENT, TRUMP HA RICEVUTO I MANAGER DI BLUE ORIGIN, COMPAGNIA SPAZIALE DI BEZOS CHE HA UN CONTRATTO DA 3,4 MILIARDI DI DOLLARI CON LA NASA...

Estratto dell’articolo di Viviana Mazza per il “Corriere della Sera”

 

jeff bezos e washington post

La decisione dei miliardari Jeff Bezos, proprietario del Washington Post, e Patrick Soon-Shiong del Los Angeles Times di non dare l’endorsement a nessuno dei due candidati per la Casa Bianca, anche se era già pronto in entrambi i casi l’articolo del loro staff editoriale in appoggio a Kamala Harris, ha suscitato polemiche e proteste dei giornalisti e dei lettori.

 

Dopo l’uscita di un articolo a firma del direttore William Lewis per dare la notizia e per affermare che l’assenza di endorsement non viola i valori del giornale perché era una tradizione relativamente recente (dal 1976 con Jimmy Carter) ed è giusto che i lettori decidano da soli, i giornalisti del quotidiano hanno pubblicato un articolo che chiarisce che a “bloccarne” la pubblicazione è stato il proprietario del giornale (e di Amazon) Jeff Bezos, il secondo uomo più ricco del mondo dopo Elon Musk.

 

William Lewis

L’opinionista Robert Kagan si è dimesso: «Chiunque faccia parte dell’economia americana quanto Bezos ovviamente vuole avere buoni rapporti con chiunque sarà al potere». Poco dopo l’annuncio del Post , Trump ha ricevuto i manager di Blue Origin, compagnia spaziale di Bezos che ha un contratto da 3,4 miliardi di dollari con la Nasa per portare gli astronauti sulla luna.

 

Bob Woodward e Carl Bernstein, che sul Post fecero lo scoop del Watergate, hanno definito la decisione «sorprendente e deludente», specialmente così vicino alle elezioni. Editorialisti premi Pulitzer hanno scritto sullo stesso giornale che è un terribile errore e temono per la futura obiettività del giornale.

 

carl bernstein e bob woodward

Stephen King ha cancellato l’abbonamento (e così altri lettori). Anche al Los Angeles Times ci sono state proteste: la giornalista alla guida del comitato editoriale del giornale si è dimessa; ma la figlia del proprietario, Nika, scrive sui social che è giusto non dare l’endorsement «a una candidata che sta supervisionando una guerra contro i bambini» (un apparente riferimento a Gaza) [...]

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