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    È FINITA LA PACCHIA DELLA COSTA SMERALDA COI SOLDONI RUSSI - LA CADUTA DEGLI DEI, CIOÈ DEI MILIARDARI E DELLE LORO CORTI DI OSPITI E SERVITÙ VIAGGIANTE TRA MOSCA, GINEVRA, LONDRA, GSTAAD, SI STA TRASCINANDO DIETRO CENTINAIA DI SARDI CHE SU QUESTO CAMPAVANO - IL LUSSO E LE TENUTE SUL MARE DELLA GALLURA FANNO PARTE DI UN SISTEMA CHE SEMBRAVA ETERNO COME IL GRANITO DI QUESTE PARTI, MA È FRANATO IN UN PAIO DI GIORNI...


     
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    Estratto dell'articolo di Brunella Giovara per “la Repubblica

     

    costa smeralda costa smeralda

    I russi, che diavoli. Mille ne pensano, anche di imbavagliare i loro lavoranti come questo Gigi, giardiniere fisso in grande tenuta di oligarca innominabile: «Vorrei urlare contro il padrone, mi ha appena licenziato, quello str», dice sulla strada per Porto Cervo, appoggiato al furgone con scale e attrezzi e schiumante rabbia.

     

    «Mi chiamano venerdì: la proprietà è sotto sequestro, il tuo contratto si ferma lunedì». Uno dei tanti, Gigi che non si chiama Gigi, come tutti ha firmato la clausola di riservatezza quindi «non posso dire per chi lavoravo, né quello che so e ho visto. Sono invisibile». Le sanzioni hanno colpito i russi anche in Costa Smeralda, dove migliaia di ettari sono loro, e da anni.

     

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    È la caduta degli dei, i miliardari e le corti di ospiti e servitù viaggiante tra Mosca, Ginevra, Londra, Gstaad, e nella caduta si trascinano dietro centinaia di sardi che su questo campavano.

     

    Il lusso, le tenute sul mare della Gallura, un tempo si chiamava jet set, oggi è un sistema che sembrava eterno come il granito di queste parti, ma è franato in un paio di giorni. È il mondo che va all'incontrario, «più che la chiusura di McDonald's mi colpisce quella dei negozi di Prada. Se chiude Prada in Russia, è la rivoluzione!», dice una signora sciocchina, seduta davanti allo spritz.

     

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    La guerra è così lontana da qui, dove è tempo di potature, si preparano le ville per Pasqua, si bagnano i prati. Non quelli russi, dove sono rimasti solo i vigilantes. «I russi non verranno a Pasqua, e neanche d'estate. Torneranno? Mah. La nostra preoccupazione è altissima», dice Roberto Ragnedda, seduto sul trono di sindaco di Arzachena. Nel suo reame ci sono Cannigione, Baia Sardinia, Porto Cervo, 90 chilometri di costa.

     

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    Alle sue spalle sta appesa la cittadinanza onoraria concessa a Peter Gabriel, poi c'è quella ad Alisher Usmanov, oligarca uzbeco che qui ha sei ville. «Tutte congelate, e noi pure, congelati da questa crisi geopolitica dove al primo posto sta la tragedia dell'Ucraina. Poi ci sono le ricadute sul territorio».

     

    Un migliaio di persone, forse più. Le ville (una quarantina, le russe) sono attività produttive, come gli yacht. Il Dilbar di Usmanov, ora sequestrato ad Amburgo, ha un equipaggio di cento persone. Idem per la tenuta nel golfo del Pevero. A Porto Cervo si affitta o si vende villa Walkirie (2900 metri quadri) di Valentina Petrovna, madre del re dell'alluminio Oleg Deripaska.

     

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    https://www.repubblica.it/cronaca/2022/03/11/news/porto_cervo_tra_i_licenziati_dai_magnati_russi_addio_paghe_super-340954379/

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