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    E' FINITA LA PACCHIA PER APPLE - DA MARZO, SUI DEVICE DELLA "MELA" SI POTRANNO SCARICARE APPLICAZIONI DA "STORE" DIVERSI DA QUELLO DI APPLE - L'AZIENDA DI CUPERTINO HA DOVUTO RIVOLUZIONARE LA PIATTAFORMA PER DISTRIBUIRE "APP" PER EFFETTO DEL "DIGITAL MARKETS ACT" EUROPEO, NATO PER CONTRASTARE L'ABUSO DI POSIZIONE DOMINANTE DEI COLOSSI TECNOLOGICI - CON LA LIBERTÀ DI SCELTA AUMENTANO ANCHE I RISCHI DI SCARICARE VIRUS O DI ESSERE VITTIME DI TRUFFE...


     
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    Estratto dell'articolo Bruno Ruffilli per “la Stampa”

     

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    Dall'inizio di marzo gli utenti di iPhone e iPad nella Comunità Europea potranno installare app scaricate da Store digitali diversi da quello di Apple. Per l'App Store è una rivoluzione, il primo vero cambiamento a 16 anni dal debutto. Con […] «Le modifiche che annunciamo oggi sono conformi ai requisiti del Digital Markets Act nell'Unione Europea e contribuiscono a proteggere gli utenti dell'Ue dall'inevitabile aumento delle minacce alla privacy e alla sicurezza che questa normativa comporta», spiegano da Apple.

    APP STORE DI APPLE APP STORE DI APPLE

     

    Perché l'apertura è effetto del DMA europeo, nato per contrastare l'abuso di posizione dominante […] E così, oltre al sideloading, si potranno utilizzare su iPhone metodi di pagamento alternativi ad Apple Pay e installare browser che funzionano con software diverso da quello di Apple (Webkit), che Google è stata costretta a usare per la versione di Chrome destinata all'iPhone.

     

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    Con la libertà di scelta aumentano però i rischi: malware, frodi e truffe, contenuti illeciti e discutibili. Per ridurli, a Cupertino hanno pensato di introdurre una sorta di bollino di qualità per le app, che arriva dopo un processo di revisione meno severo di quello necessario per lo Store ufficiale, che però dovrebbe comunque garantire il rispetto di regole minime di privacy e sicurezza. Musica, libri, film, giochi e altri contenuti venduti in app fruttano ad Apple il 30% per il primo anno, e il 15% dal secondo in poi: c'è chi si è ribellato, come Spotify, Netflix, Epic Games (quelli di Fortnite), Amazon, con cause legali ancora in corso. […]

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