keir starmer
(di Alessandro Carlini) (ANSA) - E' già tempo di rilancio dell'azione di governo per il premier britannico Keir Starmer, in affanno a soli 150 giorni dalla storica vittoria del Labour neomoderato nelle elezioni politiche, mentre continua a calare la sua popolarità e quella dell'esecutivo e cresce fra i cittadini un certo senso di delusione per le decisioni annunciate in pochi mesi.
Sir Keir ha così cercato di ricreare la magia perduta scegliendo un luogo simbolo per il suo atteso discorso - gli studi cinematografici di Pinewood nel Buckinghamshire (nord-ovest di Londra) dove è stata girata la saga di James Bond - e puntando tutto su un "piano per il cambiamento" del Regno Unito fatto di sei priorità "ambiziose e credibili" tra economia, welfare, sicurezza e ambiente, al fine di "far progredire il Paese".
keir starmer a downing street
In larga parte però, come sottolineano i media, si tratta di impegni presi prima del voto di luglio, tra cui quello di puntare al primato di crescita tra i Paesi del G7 per migliorare gli standard di vita e la costruzione di 1,5 milioni di nuove case entro la fine della legislatura contro la crisi degli alloggi.
Altri obiettivi precedentemente annunciati riguardano la riduzione delle liste d'attesa nel servizio sanitario pubblico (Nhs) e il rafforzamento della polizia nelle strade con 13 mila nuovi agenti all'insegna del 'law and order' caro all'ex procuratore capo del Crown Prosecution Service.
Una novità invece arriva nel campo dell'istruzione per migliorare la formazione prescolare dei bambini; mentre nell'ambito della transizione green viene fissato il target del 95% (in realtà ridotto rispetto al precedente 100%) di energia pulita da raggiungere entro il 2030: così "mai più" il Regno Unito potrà ritrovarsi a dipendere per il suo approvvigionamento da "tiranni come Putin", ha detto il premier.
KEIR STARMER - ILLUSTRAZIONE DEL FINANCIAL TIMES
Come hanno sottolineato i giornalisti, che hanno posto domande al primo ministro laburista alla fine dell'intervento, manca tra le priorità il dossier immigrazione, nonostante Starmer abbia ribadito di voler ridurre sia quella regolare che quella illegale. Ma senza indicare dei compromettenti target in questo ambito, anche perché gli ultimi dati sugli ingressi e sugli sbarchi non sono confortanti.
Il piano di sir Keir, oltre a non introdurre novità sostanziali a parte l'obiettivo di 150 progetti per grandi infrastrutture, viene visto come un tentativo di rimettersi in carreggiata dopo una serie di passi falsi e decisioni controverse, a partire dalla manovra finanziaria d'autunno che ha introdotto un aumento monstre delle tasse da 40 miliardi di sterline (quasi 50 miliardi di euro) ed è stata di fatto bocciata dalla Confederazione dell'industria britannica (Cbi).
Keir Starmer
A questo si devono aggiungere gli scandali che hanno colpito i vertici del Labour, dalle accuse di clientelismo per alcune nomine alla vicenda dei regali ricevuti in numero record e in parte non dichiarati correttamente secondo le regole del Parlamento di Westminster, fino alle recenti dimissioni di Louise Haigh da ministra dei Trasporti per una sua condanna per truffa mai resa pubblica: condanna risalente al 2013, ma di cui anche il premier risulta fosse informato almeno dal 2021.
Molti aspetti quindi che stridono con le promesse fatte dai Laburisti, tornati al potere dopo 14 anni, per riconquistare la fiducia dei cittadini e creare "un governo al servizio del pubblico" in grado di fare la differenza rispetto agli scandali imputati alle precedenti amministrazioni dei Conservatori.
Keir Starmer
Starmer ha sì una maggioranza blindata alla Camera dei Comuni ed è ben lontano da scenari politici di crisi come in Francia o in Germania ma per lui è già suonato un campanello d'allarme nei sondaggi, ben rappresentato dal fatto che la maggioranza dei britannici non è soddisfatta dell'esecutivo.
Sondaggio shock per Labour, superato dai Tory e partito Farage
(ANSA) Un sondaggio shock per il Labour britannico è stato pubblicato proprio nel giorno in cui il premier Keir Starmer ha lanciato un "piano per il cambiamento" del Regno Unito al fine di frenare il rapido calo di popolarità subito a soli cinque mesi dalla vittoria nelle elezioni politiche.
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Il partito di maggioranza, secondo Find Out Now, è crollato addirittura al terzo posto, al 23% dei consensi, superato per la prima volta in una rilevazione demoscopica nazionale da Reform UK (24%), la formazione trumpiana guidata da Nigel Farage, mentre i Conservatori sotto la nuova leadership di Kemi Badenoch sono in testa col 26%.
Anche in altri sondaggi i Tory risultano essere il primo partito, superando il Labour di Starmer, dopo il lungo processo che ha portato all'elezione della nuova leader, esponente della destra interna nella compagine d'opposizione e prima aspirante premier nera del Regno.
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