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È IL GIORNO DELLA MARMOTTA NELLA MAGGIORANZA: COME DUE ANNI FA, LA LEGA TORNA A CHIEDERE UN PRELIEVO ALLE BANCHE, E FORZA ITALIA INCHIODA – SALVINI PARLA DI UN “CONTRIBUTO VOLONTARIO E SPONTANEO”: “MENTRE NEL 2024 LE BANCHE HANNO GUADAGNATO OLTRE 46 MILIARDI DI EURO, MILIONI DI ITALIANI SONO IN DIFFICOLTÀ CON LE CARTELLE ESATTORIALI” – ANTONIO TAJANI, SEGRETARIO DI FORZA ITALIA (I CUI “AZIONISTI” DI MAGGIORANZA, I BERLUSCONI, SONO SOCI DI MEDIOLANUM) FRENA: “ACCANIRSI CONTRO LE BANCHE NON HA ALCUN SIGNIFICATO. LA LEGA HA LE SUE OPINIONI, NOI LE NOSTRE CHE SONO COMPLETAMENTE DIVERSE” – E LA MELONI? PER ORA FRATELLI D’ITALIA TACE. HA IMPARATO LA LEZIONE DEL 2023, QUANDO ANNUNCIÒ IN POMPA MAGNA LA TASSA SUGLI EXTRAPROFITTI SALVO DOVER RINCULARE MISERAMENTE DOPO LO STOP DELLA BCE…

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1. BANCHE, FI FRENA LA LEGA

Estratto dell’articolo di R.R. per “Avvenire”

 

matteo salvini antonio tajani giuramento governo meloni

Tra i temi che gli italiani ritrovano sotto l’ombrellone torna anche l’ipotesi di un prelievo alle banche che divide la maggioranza. «Un contributo volontario e spontaneo », come lo vorrebbe il vicepremier Matteo Salvini, che lo ha rilanciato giovedì alla festa della Lega a Cervia.

 

Ma già due anni fa, come lo scorso anno, di questi tempi l’idea di una tassa per gli extraprofitti sfumò tra posizioni lontanissime all’interno dell’esecutivo. Per l’opposizione della Bce, poi, venne modificata a favore di accantonamenti di capitale.

 

giorgia meloni parla davanti ai neo assunti 007

E nell’autunno scorso gli istituti di credito digerirono il sacrificio dello slittamento delle deduzioni fiscali su Dta e stock option per 2 anni con un impatto di 2,5 miliardi. Così quando Salvini ha rilanciato l’argomento, è stato ancora una volta l’altro vicepremier, Antonio Tajani di Forza Italia, a stopparlo.

 

«Non è con le minaccia di tasse che si ottengono le cose. Le banche devono fare la loro parte ma non possono essere indicate come il nemico pubblico». Dubbi che si aggiungono a quelli espressi sul golden power, utilizzato dal Mef a guida Giorgetti, per intervenire nell’ops sul Banco Bpm di Unicredit, che per quel provvedimento ha poi rinunciato all’operazione.

 

GIORGIA MELONI - TASSA SUGLI EXTRAPROFITTI DELLE BANCHE - VIGNETTA DI GIANNELLI

La Lega però non si arrende. E chiede che le banche «cedano parte dei guadagni per la rottamazione » fiscale, visto che «milioni di italiani sono in difficoltà con cartelle esattoriali del passato». […]

 

2. NUOVA TASSA SULLE BANCHE TAJANI BLOCCA SALVINI

Estratto dell’articolo di Andrea Greco per “la Repubblica”

 

Agosto è il mese della tassa contro le banche. O forse no. Già due anni fa (era il 10 agosto) un tentativo serio del governo, di tassare «i profitti ingiusti delle banche» dopo il rialzo dei tassi Bce, fu sopito nel giro di qualche settimana, con la mediazione di Bankitalia e quella – politica – di Forza Italia.

 

Stavolta, a leggere la reazione immediata di Antonio Tajani, ministro degli Esteri e leader di FI, il blitz d'agosto lanciato giovedì alla festa della Lega dal vicepremier Matteo Salvini pare più una trovata di visibilità che a una legge in nuce.

 

extraprofitti - le banche che non pagano la tassa - la Repubblica

«Per principio sono contrario a evocare la parola tassa. Le banche devono fare il loro dovere come tutti. Accanirsi contro le banche non ha alcun significato», ha detto ieri Tajani, replicando all'idea salviniana di «un contributo volontario e spontaneo delle banche da distribuire ai lavoratori».

 

«Le banche raccolgono risparmi, erogano prestiti e devono pagare le tasse come tutti – ha aggiunto Tajani – Non dobbiamo spaventare chi investe dicendo che alziamo le tasse. La Lega ha le sue opinioni, noi le nostre che sono completamente diverse». La Lega, in una nota, ha rilanciato l'idea: «Ridurre le tasse a chi lavora è la priorità. Mentre nel solo 2024 le banche hanno guadagnato oltre 46 miliardi di euro (lordi, ndr), milioni di italiani sono in difficoltà con le cartelle esattoriali».

 

MARINA E PIER SILVIO BERLUSCONI

Di qui la richiesta di ennesima «pace fiscale e definitiva rottamazione delle cartelle»; e «se per arrivarci le banche dovranno cedere una minima parte dei loro giganteschi utili, per la Lega sarà giusto farlo».

 

Per ora FdI, il partito di Giorgia Meloni, non parla. Ma pare che dietro le quinte la premier non sia allineata al nuovo «contributo». Intanto Giuseppe Conte del M5s può parlare di «teatrino nella maggioranza»: «Ogni estate Salvini si sveglia e sa che dovrà parlare nei comizi di una tassa sulle banche. FI sa di dover alzare la voce per proteggere certi interessi: le banche non si toccano. Meloni sa che se vuole rimanere a Palazzo Chigi deve continuare a dire no alla nostra proposta di tassare le banche, malgrado i loro utili siano esplosi del 183% dal 2021». [...]

matteo salvini antonio tajani giuramento governo meloni SALVINI ANNUNCIA LA TASSA SUGLI EXTRAPROFITTI DELLE BANCHEmatteo salvini antonio tajani GIORGIA MELONI ANTONIO TAJANI MATTEO SALVINIutile netto delle banche italiane - la stampaARTICOLO DI POLITICO SUL DIETROFRONT DI GIORGIA MELONI SULLA TASSA DEGLI EXTRAPROFITTI BANCARI