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    È IL FITTO DAY. MA C'È POCO DA FESTEGGIARE – MELONI HA ASPETTATO L'ULTIMO MOMENTO PER COMUNICARE A URSULA VON DER LEYEN LA CANDIDATURA DEL SUO FEDELISSIMO PER IL RUOLO DI COMMISSARIO EUROPEO. MA LA PARTITA PER OTTENERE UNA DELEGA DI PESO È ANCORA TUTTA DA GIOCARE. COME DAGO-DIXIT, L'ITALIA DIFFICILMENTE OTTERRÀ UNA POLTRONA DA VICEPRESIDENTE ESECUTIVO – SU FITTO LA DUCETTA HA DECISO TUTTO DA SOLA MA HA PRETESO CHE ANCHE SALVINI E TAJANI CI METTESSERO LA FACCIA… – IL DAGOREPORT


     
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    Estratto dell’articolo di Giuseppe Colombo per “la Repubblica”

     

    raffaele fitto ursula von der leyen raffaele fitto ursula von der leyen

    Una candidatura silenziosa, in linea con il profilo del prescelto. Essenziale, come le righe scarne che serviranno solamente ad espletare una procedura formale arrivata a scadenza. «Cara Ursula, l’Italia indica Raffaele Fitto» per il ruolo di commissario europeo. Firma e volontà di Giorgia Meloni.

     

    Ha deciso tutto lei. Persino di tenere spente le luci rosse delle telecamere della sala stampa di Palazzo Chigi al termine del Consiglio dei ministri che all’ora di pranzo prenderà atto della designazione del suo fedelissimo. Un passaggio dettato da ragioni interne, per sentirsi dire sì di nuovo dai vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini, a suggello di una scelta che deve apparire collegiale, non un atto da solista.

     

    giorgia meloni raffaele fitto giorgia meloni raffaele fitto

    […]  Di certo non ostacolerà la batteria di comunicati stampa che i parlamentari di Fratelli d’Italia, il suo partito, hanno già iniziato a scrivere, ma è un’eccezione che non cambia il senso della regola aurea decisa a Palazzo Chigi. Ecco la regola: metodo formale e scenografia ridotta all’essenziale per il Fitto day.

     

    C’è poco da festeggiare e tanto, ancora, da giocare. La posta in palio è una poltrona da vicepresidente esecutivo della Commissione.

     

    L’esito della partita aperta con Ursula von der Leyen può cambiare il “vestito” di Fitto. Ma soprattutto il peso che l’Italia avrà nella nuova squadra di governo dell’Europa. A cascata la possibilità di avere un occhio di riguardo sui dossier casalinghi che scottano. Uno in particolare: il Pnrr. I 113,5 miliardi incassati fino ad ora sono un titolo fragile.

     

    GIORGIA MELONI URSULA VON DER LEYEN GIORGIA MELONI URSULA VON DER LEYEN

    Il Piano nazionale di ripresa e resilienza si muove lento, con una spesa che a fine luglio ha toccato quota 52,2 miliardi. Più della metà delle risorse incassate è al palo. È vero, come riporta l’ultima Relazione al Parlamento sullo stato di attuazione, che sono state attivate gare per 122 miliardi, ma il nodo è proprio qui. E cioè nella difficoltà di passare velocemente dai bandi ai cantieri.

     

    In ogni caso la tabella di marcia è diventata insostenibile: l’Italia dovrà spendere 142,2 miliardi in meno di due anni considerando che l’importo totale del Pnrr ammonta a 194,4 miliardi. Fitto ha già messo in conto la richiesta di “mini-proroghe”, ma nel governo c’è chi spinge per un allungamento generalizzato del Piano oltre la dead line del 30 giugno 2026. La missione del commissario Fitto inizia da qui.

     

    raffaele fitto giorgia meloni raffaele fitto giorgia meloni

    [...] fare da scudo all’Italia significherà anche tenere a bada una maggioranza bellicosa che spesso e volentieri tuona contro Bruxelles. Come sulle concessioni balneari, che si vogliono allungare ancora, oltre a prevedere indennizzi generosi e prelazioni vantaggiose. [...]

     

    La lista è lunga e ben conosciuta da Fitto che da ministro con quattro deleghe (proprio Pnrr, poi Coesione, Sud e Affari europei) ha già sperimentato cosa vuol dire convincere Ursula von der Leyen della lealtà europeista dell’Italia. Dovrà farlo ancora nelle prossime settimane.

     

    giorgia meloni giancarlo giorgetti raffaele fitto giorgia meloni giancarlo giorgetti raffaele fitto

    Di nuovo sui balneari e sempre da ministro perché lascerà l’incarico solo a fine ottobre, appena una settimana prima dell’insediamento della nuova Commissione. A quella data conoscerà già le deleghe che riceverà da von der Leyen. Di fatto sono già decise, manca solo l’ufficializzazione attesa il 10 settembre. Sarà, Fitto, il commissario al Pnrr e alla Coesione. Balla ancora la delega al Bilancio, ma per Meloni non è fondamentale. «Il Bilancio - ragionano a Palazzo Chigi - non è l’Economia ». Una delega più pesante, è il non detto oramai metabolizzato.

     

    [...]

     

     

    URSULA VON DER LEYEN E GIORGIA MELONI URSULA VON DER LEYEN E GIORGIA MELONI

    A Fitto spetterà un portafoglio da oltre 1.500 miliardi: ai 750 miliardi del Recovery vanno aggiunti infatti gli 800 miliardi delle due programmazioni dei fondi di Coesione (2021-2027 e 2028-2034). Ma solo la vicepresidenza esecutiva gli permetterebbe di “gestire” 3-4 commissari di punta. «Di contare e comandare davvero nella Commissione », è la speranza coltivata in ambienti di governo. La partita è in salita. Nessun cenno alla questione nella lettera che Meloni invierà oggi a von der Leyen. [...]

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