Dario Pappalardo per “la Repubblica”
franceschini cicutto
Un record Roberto Cicutto - nominato ieri dal ministro Dario Franceschini alla guida della Biennale di Venezia - può già vantarlo. È il primo presidente della Biennale ad aver vinto un Leone d' oro, lo stesso premio che d' ora in poi consegnerà. In veste di produttore, nel 1988, portò al Lido La leggenda del santo bevitore, di Ermanno Olmi, che si impose sugli altri film in concorso.
Perché Cicutto, nato proprio a Venezia nel 1948, è soprattutto un uomo di cinema. Non soltanto dal 2009 è amministratore delegato di Istituto Luce-Cinecittà, ma in quarant' anni ha segnato alcune tappe importanti per l' industria cinematografica italiana. Come la fondazione, nel 1984, della Mikado Film e poi, nel 1993, della Sacher di Nanni Moretti.
roberto cicutto
Insomma, dopo l' ecumenico Paolo Baratta, che, con alcune pause, per quasi un ventennio ha governato la Biennale (1998-2001 e dal 2008 a oggi), cambiandone il volto e proiettandola di nuovo sulla scena internazionale, arriva un successore che dovrà dimostrare di essere quello giusto non solo per il cinema, ma anche per l' arte - che ha segnato il record di visitatori (oltre 600mila) nelle ultime edizioni -, l' architettura, il teatro e la danza. «Il cinema è stato il mio mestiere per anni - risponde Cicutto - ma non è che se si viene chiamati a lavorare per un' istituzione come la Biennale si possano fare distinzioni di discipline. Frequento fiere, gallerie e il mercato dell' arte da trent' anni. Da questo a dire che sono un esperto ce ne passa. Ma ci saranno i curatori».
roberto cicutto
«Una candidatura prestigiosa per una delle più importanti istituzioni culturali italiane», così Franceschini ha motivato la nomina di Cicutto, aggiungendo: «Sono certo che Baratta, con la sua autorevolezza, continuerà a impegnarsi per la Biennale». A Ca' Giustinian, sede della Fondazione Biennale, ieri mattina la nomina è stata accolta con sorpresa. Nonostante il mandato di Baratta fosse scaduto il 13 gennaio, non ci si aspettava una soluzione relativamente rapida. E c' era ancora chi nutriva la speranza di un' ulteriore proroga per il presidente uscente.
Per raggiungere lo scopo quaranta parlamentari leghisti, con la benedizione del governatore del Veneto Luca Zaia, avevano persino presentato un emendamento ad hoc, respinto venerdì scorso. A opporsi per primi sono stati i 5 Stelle. È evidente che i risultati elettorali in Emilia Romagna hanno accelerato i tempi e restituito con maggiore forza il potere di scelta al ministro, che comunque, se avesse trovato un consenso ampio, avrebbe sostenuto ancora la proroga di Baratta.
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Il titolare del Mibact ha preferito puntare su una figura non divisiva, lontana dalla professione politica e per di più su un veneziano autentico - ha frequentato il liceo Marco Polo - tanto per non scontentare le autorità locali. I nomi che qualcuno aveva fatto circolare nelle scorse settimane non rispondevano a questa caratteristica. Francesco Rutelli, Massimo Bray e Giovanna Melandri, soprattutto per i grillini, avevano il difetto di essere stati ministri e, oltretutto, nell' orbita Pd.
Cicutto viene descritto come sobrio e pragmatico da chi vi lavora accanto. Ha sostenuto come produttore l' ultima stagione creativa di Ermanno Olmi, affiancandolo in titoli come Il mestiere delle armi, Cantando dietro i paraventi e Centochiodi, e firmato anche Miracolo a Sant' Anna, il film di Spike Lee sull' eccidio di Sant' Anna di Stazzema, e promosso con Istituto Luce-Cinecittà Fuocoammare, il documentario di Gianfranco Rosi su Lampedusa, vincitore a Berlino e candidato all' Oscar.
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«In dieci anni all' Istituto Luce-Cinecittà ho imparato come si deve gestire un' istituzione pubblica - precisa il nuovo presidente - . È stata una scuola per me che venivo dall' imprenditoria privata». Dal Collegio Romano sostengono che sia stato scelto per le sue caratteristiche manageriali, per le relazioni che ha intessuto sulla scena internazionale grazie all' impegno nel cinema e per la versatilità con cui ha guidato l' Istituto Luce, puntando sulla rivoluzione digitale.
Di sicuro il nuovo presidente, che sarà in carica per cinque anni, non è immediatamente chiamato al banco di prova della Biennale Arte. La prossima direttrice, quella della mostra internazionale in programma nel 2021, è già al lavoro: Cecilia Alemani fa parte dell' eredità lasciatagli da Baratta, che, raggiunto a Roma dalla notizia della nomina del suo successore, ha commentato: «I miei sinceri auguri a Roberto Cicutto. Ringrazio il ministro Dario Franceschini per le sue parole. Viva la Biennale! ».
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