Estratto dell’articolo di Ilario Lombardo per la Stampa

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La campagna elettorale è iniziata nel modo più brutale. Con una competizione a destra, che sembra davvero senza esclusione di colpi.

(…) Salvini che ha subito approfittato del silenzio della premier per intestarsi l’ipotesi di usare la Marina Militare contro le navi-madre degli scafisti da cui partono i barchini verso Lampedusa. Una proposta che ha fatto innervosire sia Meloni sia Crosetto. Entrambi ricordano bene come Salvini si comportò sette mesi fa, nei giorni della vergogna di Cutro, quando sulle coste calabresi arrivarono galleggiando i cadaveri gonfi di acqua e di morte. Emotivamente è uno choc.

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Il governo si trova nudo e, sull’onda emotiva, Meloni va a Cutro. Lì riunisce i ministri, conduce una disastrosa conferenza stampa, senza incontrare i parenti delle vittime e i superstiti, affida un decreto ad Alfredo Mantovano, fidatissimo giurista e sottosegretario alla presidenza del Consiglio, al quale da quel momento in poi chiederà di occuparsi di migranti. Mantovano decide di dare un nuovo ruolo da protagonista alla Marina Militare. Salvini e Piantedosi non ci stanno. Si sentono commissariati. Vogliono controllare le operazioni attraverso la Guardia Costiera, e la spuntano.

guido crosetto giorgia meloni parata del 2 giugno 2023

Il leghista ha cambiato idea, perché la Guardia Costiera non ce la fa. Ma è una contraddizione che fa andare su tutte le furie Meloni e Crosetto.

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