DAGONEWS
Golda Rosheuvel Bridgerton
Sui giornali britannici, ‘’Bridgerton’’ è lo spettacolo più discusso delle festività natalizie. Per molti è irresistibile il mix di kitsch, sesso e volgarità coronata messo in scena dalla showrunner Shonda Rhimes (“Grey’s Anatomy”), e attendono con impazienza la seconda stagione.
Per tanti, invece, la trama è 'fiacca' e la recitazione è di ‘legno', mascherata da costumi sontuosi e da una colonna sonora che include canzoni pop rielaborate in modo classico. Ma a tenere banco sui social è soprattutto la scena di stupro maschile nel sesto episodio.
Rege Jean-Page Phoebe Dynevor Bridgerton
La scena vede il personaggio centrale Daphne Bridgerton (Phoebe Dynevor) che rifiuta di smettere di fare sesso con il Duca di Hastings (Regé-Jean Page) nonostante le di lui proteste. Sui social si lamentano: "Trattenere un partner per forzare il completamento sessuale e il concepimento mentre si oppone è uno stupro”.
La serie, che vanta un cast stellato, tra cui Julie Andrews come narrattrice, segue Daphne, la figlia maggiore della potente famiglia Bridgerton, mentre fa il suo debutto nel competitivo mercato matrimoniale di Londra.
Il duca di Hastings Bridgerton
«BRIDGERTON», PASSIONE INCONFESSABILE LUNGA OTTO PUNTATE
Aldo Grasso per il “Corriere della Sera”
Aristocratiche disperate. La serie «Bridgerton», tratta dai romanzi rosa dell'americana Julia Quinn, creata da Chris Van Dusen, prodotta da Shonda Rhimes («Grey' s Anatomy», «Le regole del delitto perfetto», «Scandal»...), distribuita da Netflix, è un period drama (siamo nell'età georgiana d'inizio Ottocento e la regina è nera).
Bridgerton
Tutto inizia quando Daphne (Phoebe Dynevor), la figlia maggiore della potente famiglia Bridgerton, fa il suo debutto ufficiale in società presentandosi alla regina Charlotte, che la sceglie subito come «diamante della stagione». Ma Daphne viene presa di mira da Lady Whistledown, autrice di una newsletter di gossip letta in tutto il Regno, e il suo matrimonio con il bel tenebroso Duca di Hastings (Regé-Jean Page) incontra qualche ostacolo. «Bridgerton» si offre come un centone di altre serie, di altre atmosfere.
Daphne Bridgerton
«Orgoglio e pregiudizio» in salsa soap opera, ma anche «Gossip Girl«, «Desperate Housewives» (la voce fuori campo ricorda più la narratrice di Wisteria Lane che gli aforismi di Meredith Grey, che incorniciano ogni puntata di «Grey' s Anatomy»), «Downton Abbey», molto sesso e, ovviamente, tutto l'universo di Shonda Rhimes riassunto in una frase di Lady Violet, la madre di Daphne: «Le donne per risolvere i loro problemi, e decidere delle proprie vite, possono fare solo quello gli riesce meglio: parlare».
Rege Jean-Page Bridgerton
Scenari fantastici, molte cameriere personali e molti valletti, abiti sfarzosi (il costumista si è divertito a tirar giù intere quadrerie d'epoca), pettegolezzi, patrimoni a rischio, persino qualche orgia, balli in casa reale, matrimoni combinati, amori contrastati, rimostranze proto-femministe, una regina nera a rappresentare una nascente società multietnica. In questi casi, per giustificare la visione, si usa la formula del guilty pleasure: una passione inconfessabile lunga otto puntate.
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