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    È MORTO A 67 ANNI PASQUALE GAETA, IL “SANTONE DI ACQUAPENDENTE” FINITO A PROCESSO A VITERBO PER DUPLICE VIOLENZA SESSUALE – L’UOMO, INSIEME ALLA COMPAGNA, AVEVA DATO VITA ALLA COMUNITÀ QNEUD, ACRONIMO DI “QUESTA NON È UNA DEMOCRAZIA”: NEL LORO APPARTAMENTO OSPITAVANO RAGAZZI E RAGAZZE CHE DOVEVANO SOTTOSTARE AL COSIDDETTO “DECALOGO LINIANO”, UN INSIEME DI REGOLE DISCUTIBILI, TRA CUI BERE LA PROPRIA URINA PER PURIFICARSI – A FAR ESPLODERE IL CASO È STATA UNA “MAMMA CORAGGIO” DI MONZA CHE…


     
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    Estratto dell'articolo di Alessio Campana per "la Repubblica"

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    E' morto di tumore a 67 anni Pasquale Gaeta, il «santone di Acquapendente» che era a processo davanti al collegio del tribunale di Viterbo per vari reati, tra gli altri duplice violenza sessuale ai danni di due adepte, oggi trentenni, che avrebbe commesso tra il 2018 e il 2019.

     

    La comunità Qneud

    Trasferitosi circa sette anni fa ad Acquapendente, nell’Alta Tuscia, insieme alla sua compagna, Gaeta aveva dato vita a una comunità chiamata Qneud, acronimo di «Questa non è una democrazia». Nel loro appartamento, vicino al centro storico, la coppia ospitava giovani uomini e donne a cui Gaeta impartiva «insegnamenti» contenuti nel cosiddetto «decalogo liniano», un insieme di regole e pratiche discutibili, tra cui quella di bere la propria urina per «purificarsi».

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    Violenza sessuale

    Proprio queste condotte avevano portato Gaeta davanti al tribunale di Viterbo con gravi accuse: violenza sessuale su due discepole, maltrattamenti in famiglia e esercizio abusivo della professione di psicologo.

     

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    […] Virginia Melissa Adamo, soprannominata la «mamma coraggio» di Monza, era stata determinante nel portare alla luce le attività di Gaeta. La donna aveva lanciato un disperato appello alla trasmissione televisiva «Le Iene» nel tentativo di riavere contatti con la figlia, all’epoca già maggiorenne e ora trentenne. La giovane, secondo la madre, era stata completamente «plagiata» dal santone, che l’avrebbe allontanata da lei e dalla famiglia. Durante l’incidente probatorio della primavera del 2019, la ragazza aveva negato tutte le accuse mosse contro Gaeta, presumibilmente sotto l’influenza dello stesso «Maestro Lino».

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    […] con la morte di Gaeta, il procedimento si chiuderà senza innocenti né colpevoli, poiché i reati contestati si estinguono con la morte dell’imputato.

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    […]

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