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    SI CHIUDONO LE DANZE – È MORTO ARTEM DATSISHIN, 43 ANNI, PRIMO BALLERINO DELL'OPERA NAZIONALE DELL'UCRAINA, RICOVERATO IN OSPEDALE A KIEV DAL 26 FEBBRAIO DOPO ESSERE STATO GRAVEMENTE FERITO DAI SOLDATI RUSSI – LA NOTIZIA HA SCATENATO IL DOLORE E LA RABBIA DEI COLLEGHI, PRIMO SU TUTTI COREOGRAFO RUSSO ALEXEI RATMANSKY, DIRETTORE DEL BALLETTO DEL BOLSHOI DAL 2004 AL 2008: “SONO FURIOSO, È UN DOLORE INSOPPORTABILE…”


     
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    Valeria Crippa per il “Corriere della Sera”

     

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    Piovono fiori e lacrime rabbiose sull'addio ad Artem Datsishin, primo ballerino dell'Opera Nazionale dell'Ucraina, ricoverato in ospedale a Kiev dal 26 febbraio e morto dopo essere stato gravemente ferito dai soldati russi proprio all'inizio delle operazioni militari nella capitale. Dopo aver combattuto per giorni in agonia nel letto d'ospedale, l'artista si è spento all'età di 43 anni, lasciando dietro di sé un coro di dolore e sdegno che dalla capitale ucraina si è subito riverberato in tutto il mondo.

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    Tra le voci più critiche, c'è quella del coreografo russo Alexei Ratmansky, direttore del Balletto del Bolshoi dal 2004 al 2008 e dal 2014 artista residente dell'American Ballet di New York, ospite frequente della Scala di Milano con i suoi lavori: «Sono furioso, è un dolore insopportabile», si è sfogato sui social. La notizia della morte di Datsishin, accompagnata da quella del funerale avvenuto ieri mattina, è stata comunicata in forma ufficiale su Facebook dal direttore artistico dell'Opera Nazionale Ucraina, Anatoly Solovyanenko: «È stato ucciso un nostro collega, grande artista, solista di lunga data e uomo meraviglioso».

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    L'ondata di commozione ha travolto i ballerini della compagnia che hanno fatto a gara per ricordare Datsishin: «Addio, amico mio, non riesco a esprimere il dolore che sento», ha scritto l'amica e collega Tatyana Borovik. Sotto le bombe russe se n'è andato uno dei danzatori più amati della capitale ucraina, noto per lo stile romantico e per la profondità attoriale che hanno reso speciali le sue interpretazioni, dal Lago dei cigni a Lo Schiaccianoci , da La bella addormentata nel bosco a Giselle e Romeo e Giulietta , affrontati con successo non solo in patria ma anche nelle tournée in Europa, negli Stati Uniti e in Giappone.

     

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    Per i suoi meriti, Datsishin aveva ricevuto numerosi riconoscimenti come il Premio Serge Lifar nel 1996 e il Rudolf Nureyev nel 1998: Lifar era ucraino, Nureyev era russo e transfuga dall'Unione Sovietica di Kruscev, due grandi che hanno reso gloria all'Est in Occidente, entrambi direttori e straordinari innovatori del Balletto dell'Opéra di Parigi. Nella storia del Teatro Nazionale di Kiev - dove la programmazione della stagione si è inchiodata l'8 e 9 febbraio con il balletto Valzer viennese e con l'opera verdiana Rigoletto -, la tecnica di danza è sempre stata una, modellata sul metodo didattico della maestra e teorica dell'era sovietica Agrippina Vaganova, comune ai Paesi dell'Est. Russia e Ucraina sembravano indissolubili, almeno nel balletto. Ora, l'ennesima lacerazione di una guerra fratricida.

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