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(ANSA) - Prima di essere arrestato, era addirittura in lizza per diventare ministro degli Esteri. Poi, Arne Treholt venne fermato nel 1984 dalle autorità norvegesi all'aeroporto di Oslo: stava per prendere un volo per incontrare a Vienna l'agente del Kgb Gennadi Titov. Treholt, 80 anni, è morto a Mosca il 12 febbraio, come ha confermato il governo norvegese citando la sua famiglia. La causa non è stata diffusa.
L'ex diplomatico e politico norvegese era una spia di primo piano, al soldo dei sovietici per almeno un decennio: quando fu arrestato, nella sua valigetta vennero trovati 65 documenti riservati, inclusi piani su come e dove le forze Nato in Europa avrebbero rafforzato la Norvegia in un potenziale conflitto con l'Unione Sovietica. Treholt ha trascorso in carcere solo 8 dei 20 anni a cui era stato condannato, tra la fine degli anni '80 e l'inizio degli anni '90.
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I servizi del controspionaggio norvegese trovarono anche documenti che mostravano le prove del coinvolgimento di Treholt con il governo di Saddam Hussein, durante la guerra tra Iran e Iraq negli anni '80, oltre a 50 mila dollari versati dagli iracheni per conoscere la valutazione sul conflitto da parte della Nato. Quelle di Treholt è stata una delle più grandi spy-story dal 1974, quando il cancelliere della Germania occidentale Willy Brandt fu costretto a dimettersi dopo che il suo più stretto collaboratore, Günter Guillaume, fu scoperto a trasmettere informazioni per conto della Germania orientale comunista.
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