Marco De Risi per ilmessaggero.it
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Libero De Rienzo è morto. L'attore, classe '77, è stato ritrovato morto in casa a Roma in zona Madonna del Riposo, dopo l'intervento di un amico preoccupato per le mancate risposte al telefono. Inutili i soccorsi dei sanitari, il corpo è stato sottoposto ad autopsia. Sul posto sono intervenuti i carabinieri.
(ANSA) E' deceduto all'età di 44 anni, stroncato da un infarto, nella sua casa romana, l'attore napoletano Libero De Rienzo. Nato a Napoli nel 1977, aveva intrapreso la carriera dello spettacolo sulle orme del padre, Fiore De Rienzo, che è stato aiuto regista di Citto Maselli. Libero aveva vinto il David di Donatello nel 2002 e nel 2006, nel film Fortpàsc di Marco Risi, ha interpretato il giornalista napoletano Giancarlo Siani. Tra i suoi lavori successivi, 'Smetto quando voglio' (2014) e nel 2019 il film 'A Tor Bella Monaca non piove mai'.
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Benché abitasse dall'età di due anni a Roma, Libero De Rienzo era legato alla città di Napoli. Sposato con la costumista Marcella Mosca, lascia due figli di 6 e 2 anni. Dopo i funerali (la cui data non è stata ancora fissata) la salma sarà inumata in Irpinia, accanto alla mamma. (ANSA).
BIOGRAFIA DI LIBERO DE RIENZO
Da www.cinquantamila.it - la storia raccontata da Giorgio Dell’Arti
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• Napoli 24 febbraio 1977. Attore. David di Donatello come miglior attore non protagonista per Santa Maradona (Marco Ponti, 2001). Altri film: Milano-Palermo: il ritorno (Claudio Fragasso, 2007), Fortapàsc (Marco Risi, 2009), La kryptonite nella borsa (Ivan Cotroneo, 2011), Miele (Valeria Golino, 2013) e Smetto quando voglio (Sydney Sibilia, 2014). In televisione visto nei panni di Valerio Morucci nella fiction televisiva con Michele Placido Aldo Moro - Il Presidente (Gianluca Maria Tavarelli, 2008) e nelle miniserie Nassiriya - Per non dimenticare (2007) e Caccia al re - La narcotici (2011), entrambe di Michele Soavi. Regista di Sangue - La morte non esiste (2006).
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• In Fortapàsc interpreta Giancarlo Siani, il giornalista del Mattino assassinato dalla camorra nel 1985: «A un certo punto non lo volevo più fare, poi non mi voleva più il regista… Non capita tutti i giorni, soprattutto in Italia, di raccontare una storia così» (a Valerio Cappelli) [Cds 18/3/2009].
• «Io sono per il calcio nello stomaco. A dire che va tutto bene ci pensa già la tivù».
• Passione come allevatore di zanzare: «Per esaminarle meglio, ho iniziato a nutrirle: prima frutta, poi carne, alla fine il mio braccio. Mi lascio pungere cinque-sei volte al giorno, così loro vivono bene e io sono contento» (a Marina Cappa) [Vty 11/5/2006].