1.L’APPUNTO
DONALD TRUMP JAMES COMEY
«He’s a good guy, I hope you can let this go», spero che lei possa lasciar perdere questa cosa. È quel che, secondo quanto ha scritto in un suo appunto James Comey, ex capo dell’Fbi, Trump gli avrebbe chiesto in un incontro a febbraio, il giorno dopo le dimissioni di Michael Flynn da consigliere per la sicurezza nazionale a causa dei suoi rapporti con la Russia (il cosiddetto Russiagate, invitandolo a chiudere l’inchiesta sul Russiagate. Il New York Times precisa di non aver visto direttamente il «memo», peraltro non secretato, che sarebbe però stato letto ai suoi reporter da uno dei collaboratori di Comey.
2.USA:SENATORE,SE COMEY DICE VERO PIÙ VICINO IMPEACHMENT TRUMP
(ANSA) - Se quanto riporta il New York Times fosse vero si potrebbe forse parlare di 'ostruzione alla giustizia', avvicinandosi a un possibile impeachment. Lo afferma il senatore indipendente della commissione di intelligence, Angis King. Il riferimento e' alla ricostruzione del New York Times, sulla base di un documento di James Comey, in base alla quale il presidente americano Donald Trump ha chiesto a Comey di mettere fine all'indagine su Michael Flynn, il consigliere alla sicurezza di Trump travolto dallo scandalo del Russiagate.
FLYNN TRUMP
3.IMPEACHMENT, AL MOMENTO È IMPOSSIBILE
Estratto dall’articolo di Maria Giovanna Maglie pubblicato ieri su Dagospia
(…) La costruzione quotidiana è un tentativo di togliere all'esecutivo e al suo capo, direttamente eletto dagli americani, le proprie prerogative.
Solo un processo di impeachment può portare a questo e, come scrive ancora il Wall Street Journal, se i democratici ritengono che ci siano prove per far cadere il presidente, devono portarle alla commissione Giustizia della Camera. È chiaro che intendono farlo quando avranno la maggioranza, e se la avranno, nel 2018, ma nel frattempo non dovrebbe essere loro consentito di tentare di piegare le istituzioni del governo ai propri scopi di parte. Anche per l’impeachment di un presidente vanno seguite le norme della democrazia americana.
TRUMP FLYNN
A quelle benedette elezioni di metà mandato ci manca un anno e mezzo e se è difficile guadagnare la maggioranza alla Camera, e’ quasi impossibile al Senato. O almeno lo è seguendo le regole dell'opposizione sul programma e sull'agenda politica, perché a partire dagli accordi commerciali, a seguire con la riforma delle tasse in arrivo, passando per una situazione economica entusiasmante al momento, e persino ipotizzando un paio di risultati internazionali che diano orgoglio alla nazione, Trump sembra forte.
Ecco perché il Comitato nazionale democratico con il suo nuovo presidente Tom Perez, ex magistrato federale, pensano di continuare con la pratica di accuse di cover up e di usare quelle in campagna elettorale, un dossier gigantesco messo insieme giorno per giorno, indipendentemente dalla veridicità delle accuse. Riusciranno?
kennedy nixon
la storia degli impeachment è andata perdendo vigore negli ultimi decenni. John Kennedy, che la storia continua a descrivere come un grande, quasi un divino, da una cacciata sicura per collusioni provate e pesantissime con la mafia si salvò morendo ammazzato a Dallas. Richard Nixon proprio dal Washington Post fu incastrato e oggi si può serenamente dire che la pressione mediatica superò l'analisi della realtà (la storia delle mail dirottate da Hillary Clinton quando era segretario di Stato è più grave di quella del Watergate), e che fini’ in quel modo perché fu lui a scegliere di dimettersi, personalmente e psicologicamente distrutto.
CARDINAL Spellman
Con Bill Clinton ai professionisti del l'impeachment andò male, eppure le prove di menzogne pubbliche del presidente, su questioni peraltro private, c'erano tutte, ma c'era anche una situazione economica e sociale a favore del presidente, e la novità di un grande fastidio per certi metodi politici, cosa che dovrebbe far riflettere oggi i democratici, oggi che da accusati passano ad ambire di essere accusatori.
Il 1998 potrebbe assomigliare al 2018, quando al procuratore Kenneth Starr risposero una valanga di voti a favore dei democratici nelle elezioni di metà’ mandato, e quella valanga travolse la pretesa di impeachment, anche perché allora i repubblicani avevano 55 voti su 100 al Senato e per l'impeachment occorrono due terzi di maggioranza, allora come oggi.