1. "FERMATE LE NOZZE BOLLYWOODIANE", L'OMBRA DEI MARÒ SUL MATRIMONIO DA FAVOLA DELLA FIGLIA DEL MAGNATE INDIANO
Chiara Spagnolo per “la Repubblica - Bari”
matrimonio indiano
L'ombra dei due marò pugliesi trattenuti da due anni in India campeggia sul matrimonio dell'anno, mentre Fasano si sta lentamente trasformando in un grande circo che dal 3 al 6 settembre ospiterà le nozze della terzogenita del magnate indiano del ferro Pramod Agarwal, patron del gruppo Zamin. Un evento da 10 milioni di euro, si dice, dopo le nozze da favola veneziane organizzate per la seconda delle sue figlie, per il quale si vocifera siano stati ingaggiati Shakira (che si esibì allora) e i Gotan Project.
matrimonio indiano
Sulla Valle d'Itria in pieno fermento soffia però aria di polemica e da più parti giungono appelli al sindaco di Fasano, Lello Di Bari, affinché trovi un modo per bloccare l'evento, in segno di rispetto verso la sorte dei fucilieri del Battaglione San Marco Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. Ma fermare la wedding-machine messa in moto per Ritika Agarwal e Rohan Metha (erede del milionario Arun fondatore della casa di moda Mexx) ormai è praticamente impossibile, alla luce dell'importanza delle famiglie degli sposi, del numero e del tenore degli invitati (800 persone, tra cui alcune centinaia di miliardari "che da soli rappresentano il 20 per cento del Pil indiano") nonché "del ritorno economico e d'immagine che si riverbererà sul territorio", dice il primo cittadino.
matrimonio indiano
E se pure la sua mail da inizio settimana viene subissata di appelli - decine dei quali in copia conforme sono giunti dai militari dell'Accademia navale di Livorno - il sindaco resta convinto che questo matrimonio s'ha da fare e che i poteri che lo Stato gli conferisce nulla potrebbero per impedirlo. Del resto, anche se pure Di Bari non ha ancora ricevuto inviti ufficiali a una delle feste principesche che si svolgeranno tra Borgo Egnatia, San Domenico e Pettolecchia, non potrà certo esimersi dal portare il saluto della città che accoglie ospiti tanto illustri. Riservandosi di valutare l'idea di appuntare sulla giacca il yellow gibbo, un fiocco giallo per ricordare i Marò, come suggerito dall'ammiraglio Guglielmo Nardini, presidente del Gruppo nazionale Leone di San Marco, d'intesa con l'associazione marinai d'Italia di Fasano.
una figlia di pramod agarwal si e sposata a venezia
Il generale di brigata dell'Esercito Fernando Termentini, invece, ha sollecitato l'amministratore a chiarire se per allestire l'evento saranno spesi soldi pubblici, ovvero se il Comune pagherà illuminazione, raccolta dei rifiuti, polizia municipale e quant'altro. Ipotesi peregrine, dice il sindaco, certo che "non un solo euro uscirà dalle casse dell'ente per una festa privata" e che "tutto sarà pagato dagli sposi tramite l'agenzia organizzatrice".
pramod agarwal
Anche i planner, del resto, sono gente che conta: la Balich worldwide shows, che ha già curato l'organizzazione delle Olimpiadi di Londra e Sochi, e che ha portato a Fasano una macchina che è in funzione già da mesi. Le sarte sono infatti al lavoro per cucire i sari che 70 hostess rigorosamente pugliesi indosseranno per accogliere gli ospiti, cibi e bevande sono stati ordinati nei mercati locali e in decine di negozi all'ingrosso, nei resort che accoglieranno gli invitati sono al lavoro donne delle pulizie e giardinieri, mentre i cuochi hanno già appreso i rudimenti della cucina asiatica per affiancare l'esercito di chef che arriverà dall'India.
pramod agarwal il matrimonio della figlia
Vicino agli alberghi sono stati allestiti due grandi capannoni, uno dei quali ospiterà le cucine e l'altro i fioristi per gli addobbi, mentre due elefanti pare che siano in viaggio verso Fasano, al fine di condurre la sposa nel luogo in cui pronuncerà il fatidico sì. I numeri sono imponenti e anche difficili da definire: almeno 1.000 persone sono state assoldate dall'agenzia, mentre altre 700 maestranze locali stanno lavorando indirettamente per il matrimonio, "con un vantaggio indubbio per l'economia del territorio, che non possiamo fare a meno di notare con piacere" continua il sindaco. Al quale piace soprattutto l'idea del ritorno pubblicitario di un evento di tale portata: "già in passato abbiamo constatato come, più che la pubblicità diretta, sia il tam tam tra gente di un certo livello la carta vincente per lanciare il nome dei nostri resort e della nostra terra all'estero, non vedo davvero per quale motivo, e soprattutto con quale motivazione, potremmo impedire un evento del genere".
matrimonio indiano
"I Marò hanno tutta la mia solidarietà - ha aggiunto Di Bari - come la mia comunità ha dimostrato in più occasioni, ma io non posso diventare il capro espiatorio di una vicenda che può essere risolta solo dal Governo". Vicenda che comunque suscita sdegno e polemiche, tanto che persino su facebook è stata costituita la pagina "Nessun amministratore fasanese al matrimonio indiano", in cui è stato pubblicato al momento un unico post: "Non possiamo tollerare che amministratori o detentori di cariche istituzionali fasanesi disonorino l'Italia partecipando al matrimonio", e poi ancora: "Non possiamo tollerare che Fasano si genufletta ai plutocrati di una nazione che tiene ostaggi in spregio al diritto internazionale due nostri connazionali da oltre due anni".
fasano di puglia
E se i "mi piace" a poche ore dalla sua nascita erano solo qualche decina, il numero è andato aumentando con il passare delle ore, dando il polso delle polemiche che ruotano intorno alle nozze bollywoodiane. "Polemiche strumentali", taglia corto Lello Di Bari. Ma che potrebbero comunque trasformarsi in manifestazioni di protesta nei pressi dei luoghi simbolo dell'evento. Proprio al fine di evitare vicende incresciose e di tenere sotto controllo la situazione, il matrimonio dell'anno sarà al centro di una riunione sulla sicurezza che si terrà giovedì nella Prefettura di Brindisi.
fasano di puglia
Nessun commento da parte dei familiari dei fucilieri trattenuti in India. "Non mi sento di commentare", dice Paola Moschetti, compagna del tarantino Latorre, "quando ci saranno novità sulla vicenda, speriamo presto, allora commenteremo quelle. Ma ora non credo sia utile entrare in polemica per questo avvenimento". Per ora, aggiunge, sulla vicenda dei marò "siamo in stand by". E per quanto riguarda lo stato d'animo del suo compagno, sottolinea che "Massimiliano va avanti ogni giorno, come sempre. Sicuramente ci vuole tanta forza da parte di tutti noi in questa situazione: o sei forte o sei forte, non ci sono alternative".
elefanti vestiti a festa
"Inulite polemizzare - aggiunge Alessandro Girone, fratello del marò Salvatore - con la vicenda dei fucilieri questo evento non c'entra nulla. Certo - dice - il fatto che in Italia vengano concessi questi spazi nonostante ci sia in ballo la vicenda dei fucilieri, può dare fastidio, ma credo non vada a condizionare e non influisca sul caso di Massimiliano e Salvatore".
"A noi - sottolinea - interessa solo che possa risolversi presto questo caso e che i governi italiano e indiano trovino presto un accordo. Salvatore ora sta pensando seriamente, dopo essersi diplomato a distanza, di andare all'università. Per questo ogni giorno studia". "Le sue giornate - racconta - si svolgono tra allenamento, lavoro e studio: impegna così il tempo, tra virgolette libero, chiaramente pensando sempre al suo futuro e sperando, come noi tutti, possa presto tornare a casa". "Per ora - conclude Alessandro - nessunissima novità: aspettiamo e speriamo bene".
a dorso di elefante per il matrimonio
2. DOPO I MARÒ L'INDIA ARRESTA FINMECCANICA
Paolo Bracalini per “il Giornale”
L'India mette al bando Finmeccanica da tutti i futuri contratti di fornitura militare, una partita che per l'azienda italiana varrebbe più di 6 miliardi di dollari (stima riportata da The Times of India , altre fonti parlano di ordinativi per circa 150 milioni di euro l'anno).
I due marò italiani in India
La decisione del ministero della Difesa di New Delhi, che già l'anno scorso ha annullato una commessa da 560 milioni di euro per dodici elicotteri in seguito all'inchiesta giudiziaria aperta in Italia su Finmeccanica per corruzione internazionale, viene rilanciata dall'agenzia Reuters che cita fonti governative indiane. «Quando la procedura di gara deve ancora cominciare, alle società del gruppo Finmeccanica non dovranno essere dati documenti relativi alla gara che servono per presentare offerte» racconta la fonte.
Le società del gruppo Finmeccanica verranno dunque escluse dalle nuove gare per appalti militari del governo indiano, uno dei top spender mondiali in questo settore. Un
india maro' italiani
danno enorme per il gruppo (che non commenta le «varie e contrastanti indiscrezioni della stampa indiana» non avendo ricevuto alcuna «comunicazione ufficiale») passato da poco sotto la guida di Mauro Moretti, oltrechè una beffa, visto che proprio a luglio la Procura di Busto Arsizio ha archiviato il filone d'inchiesta sulle presunte tangenti pagate da Finmeccanica all'India per aggiudicarsi la commessa sugli elicotteri AgustaWestland, riconoscendo «l'estraneità ai fatti contestati» per la capogruppo e escludendo addebiti per AgustaWestland.
finmeccanica agusta westland elicottero
Resta in piedi il processo agli ex vertici di Finmeccanica e l'inchiesta parallela del Central Bureau of Investigation indiano (che procede con grande lentezza), quanto basta per mettere Finmeccanica nella black list e tagliarla fuori dal mercato miliardario del settore difesa indiano, ottima notizia per i competitor americani, inglesi, tedeschi, francesi).
Fonti governative spiegano che l'India continuerà a onorare i contratti in corso di esecuzione, compresi quelli di servizi accessori. Anche perchè il procuratore generale dell'India, che è anche consulente legale del governo, ha avvertito che la sospensione dei contratti con Finmeccanica potrebbe «mettere in pericolo la sicurezza nazionale».
ELICOTTERO AGUSTA WESTLAND
Ma l'esclusione da tutte le gare future in India (in ambito militare, la decisione non riguarda le forniture civili) è un colpo pesante per Finmeccanica. E si lega a doppio filo con la vicenda dei due marò. Proprio alla vigilia delle prime indiscrezioni sul congelamento dei contratti, il ministro della Difesa italiano Roberta Pinotti era in India, per incontrare i due fucilieri e probabilmente anche l'omologo indiano.
Possibile non abbiano parlato anche dell'imminente, o già deciso - come riportava il 6 agosto la rivista Defense News - divieto per il gruppo italiano? Nella crisi diplomatica aperta tra Roma e New Delhi c'è un'altra arma in mano agli indiani.
3. MARÒ: L'ITALIA ESPLORA LA VIA BILATERALE CON DELHI
Maurizio Salvi per l’ANSA
LOGO AGUSTA WESTLAND
Un giudice speciale di New Delhi ha preso atto oggi del rinnovo, estensione e trasferimento dal Kerala, approvati dalla Corte Suprema il 4 agosto, delle garanzie bancarie che permettono ai Fucilieri di Marina Massimiliano Latorre e Salvatore Girone di continuare ad usufruire della libertà dietro cauzione. Un appuntamento scontato nel tribunale di Patiala House, anche se il giudice Reetesh Singh, apparentemente colto di sorpresa dal fatto che tutto fosse già stato sistemato, ha chiesto al vice ispettore della polizia Nia, P.V. Vikraman, di verificare presso la Corte stessa il buon esito dell'operazione e di presentargli un rapporto per una nuova udienza fissata per venerdì prossimo.
ELICOTTERO AGUSTA WESTLAND
Questo tipo di procedure illustra il troppo faticoso iter della giustizia indiana e spinge a ritenere più urgente che mai un'iniziativa vigorosa che coinvolga i governi di Roma e New Delhi per portare a soluzione una vicenda che tiene bloccati i due marò in India da oltre due anni e mezzo. Va ricordato che fra fine febbraio e metà marzo il ministro degli Esteri Federica Mogherini, appoggiata dalla collega della Difesa Roberta Pinotti, ha chiarito che di fronte alla linea indiana di inazione sostenuta dal fatto che "la questione è sub iudice", l'Italia aveva deciso di imboccare la via della internazionalizzazione e dell'arbitrato internazionale.
ELICOTTERO AGUSTA WESTLAND AW
A segnare una volontà di mutamento della strategia, il governo italiano annunciava a fine aprile la sostituzione dell'inviato Staffan de Mistura con un team nuovo di giuristi coordinato dall'avvocato inglese Daniel Bethlehem. Fra queste decisioni e l'attualità è venuta a maggio la vittoria elettorale ed il governo di Narendra Modi (Bjp). Questi ha sgominato il partito del Congresso e, per quanto riguarda i marò, eliminato un elemento che li aveva fortemente pregiudicati: il "fattore Sonia Gandhi". Una volta ottenuto il successo elettorale la vicenda marò ha perso di interesse per il premier che dopo tre mesi è ancora alle prese con problemi organizzativi di partito e di governo, e sul piano internazionale si è occupato quasi solo dei contatti con i Paesi della regione.
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A quanto è stato possibile sapere, i mesi trascorsi sono stati utilizzati dal team di giuristi per mettere a punto una proposta negoziale da rivolgere al governo Modi con un mutamento fondamentale di ottica: non più una strategia "adversarial" (antagonista) da scontro frontale, ma un'altra in cui le parti trovino vantaggi che le inducano ad accettarla. E per questo si è lavorato all'apertura di canali di comunicazione bilaterali. C'è in ambienti italiani la convinzione che se questa ripartenza, che ha tenuto conto di possibili errori commessi in passato, dovesse funzionare ha il vantaggio di tempi più rapidi per riportare i marò a casa.
SEDE FINMECCANICA
Essa inoltre, si ritiene, non pregiudica in nulla, anzi contribuisce, all'eventuale richiesta di un arbitrato internazionale se la parte indiana dovesse mostrarsi nei fatti poco collaborativa. Va detto che non è raro il caso di tribunali internazionali che hanno finito per giudicare inammissibili certe controversie perché le parti non si sono consultate in modo corretto per ricercare una soluzione alla disputa che le contrapponeva.
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Sul tema chiave della giurisdizione, ad esempio, nella sentenza della Corte Suprema (13 gennaio 2013) in cui il giudice Altamas Kabir la assegnava allo Stato indiano, si lasciava aperta la possibilità di una contestazione da parte italiana in base all'articolo 100 della Convenzione UNCLOS. Ma su questo non vi è mai stata opportunità di confronto politico-diplomatico fra Italia ed India.