L'intervista di Cattelan a Bruno Vespa
Vespa e Cattelan in giro per la sede Sky
1. CATTELAN E VESPA, INCONTRO CHE APPARTIENE ALLA POST-TELEVISIONE
Aldo Grasso per il ‘Corriere della Sera’
vespa cattelan
L’intervista di Alessandro Cattelan a Bruno Vespa appartiene già alla post-televisione, quel vasto territorio schermico abitato non più da «uomini», da «personaggi», da «ideologie», da «credenze», ma da un cambiamento perpetuo, quasi trascendentale, guidato solo dalla ricerca dell’inedito e dove una forma vale l’altra: «E poi c’è Cattelan» (Sky Uno, dal lunedì al venerdì, ore 23,30). Vespa è in tour promozionale, per l’uscita del suo immancabile libro. Per la prima volta varca i cancelli di Sky-Rogoredo: indossa un girocollo blu su abito blu, il suo modo di essere giovanilista.
Visita il complesso di Santa Giulia, si concede un bicchier d’acqua al bar aziendale, osserva la nebbia, ma confessa di non aver mai visto «Gomorra». Da una parte il giovane conduttore in ascesa (37 anni), dall’altra il Gran Ciambellano della Rai (73 anni), cerimoniere di corte, custode di mille segreti, metteur en scène della rappresentazione politica. In mezzo l’attualità (Cattelan introduce l’ospite nel mondo infido dei clickbait, gli specchietti per allodole del web, ma Vespa sostiene di non caderci), il mestiere (quando la tv era attendibilità assoluta), i ricordi.
vespa e cattelan in giro per la sede sky
Ah, i ricordi! Nel 2018 nel bar di Sky non c’è nessuno di famoso e si beve acqua; nel 1968 (anno d’ingresso di Vespa in Rai) nel bar di Via Teulada, il giovane cronista poteva incontrare le gemelle Kessler, la Carrà, gli ospiti di «Studio Uno» (anche se la trasmissione era finita da due anni). Sì, siamo nella post-televisione, solo così si può apprezzare questa intervista, come se il famoso contratto con gli italiani di Berlusconi, la telefonata di Papa Wojtyla, la mancata intervista con Monica Lewinsky fossero solo riferimenti iconici, slegati da ogni contesto, privi di presupposti. Figure di uno smisurato tappeto senza margini, emancipate dalla ricerca di un destino.
2. MACCHÉ LETTERMAN, C' È CATTELAN: PICCOLI VESPA CRESCONO
Nanni Delbecchi per ''il Fatto Quotidiano''
alessandro cattelan e bruno vespa
C' è chi è solo al comando e chi al comando preferisce andarci in compagnia, così può presentare meglio il suo ultimo libro. È questo il caso di Bruno Vespa, l' equivicino per antonomasia, l' artigiano della qualità, impegnato da mesi in una defatigante campagna promozionale che si è spinta fino alle porte di Milano, ospite di E poi c' è Cattelan (SkyUno, seconda serata dal lunedì al giovedì).
Spettatori sull' attenti, in trepida attesa: dopo l' incontro di Teano tra Garibaldi e Vittorio Emanuele II , i libri di storia ricorderanno questo tra Vespa e Cattelan a Santa Giulia.
bruno vespa alessandro cattelan
Il servizio pubblico e la pay-tv, l' arciprete e il Ciceruacchio, Milano e Roma, il bosco verticale contro il generone orizzontale. Soprattutto, il nuovo che avanza contro il vecchio che non molla, la conduzione curiale e deferente della vecchia volpe contro l' arrembaggio imprevedibile e scomodo del giovane emergente.
E invece, non c' è stata partita: Vespa è sceso in campo rilassato come a casa sua, anzi, di più. Non c' era da elogiare, blandire e vellicare gli ospiti; l' ospite era lui, bastava rispondere alle blandizie e alle lodi rivoltegli da Cattelan, felice di mostrare la copertina di Soli al comando e di ascoltare il vecchio aneddoto su Monica Lewinsky che se la dà a gambe.
bruno vespa alessandro cattelan
Chi pensava di assistere allo storico cambio della guardia generazionale, ha dovuto ricredersi: David Letterman può attendere. In compenso, piccoli Vespa crescono. Caro Ale, continua così: un giorno tutto questo sarà tuo.