Estratto dell'articolo di Andrea Galli per www.corriere.it
foto di abusi su minori nel telefono
Dodici giudici dei tre complessivi gradi di giudizio, fino adesso alla definitiva sentenza della Cassazione, non hanno variato d’un solo giorno la condanna contro un 70enne reo di incidibili orrori contro la nipotina: 14 anni di pena erano, sono rimasti e così sarà per sempre. Troppo del resto evidenti, e insindacabili, le prove raccolte nel corso degli anni dagli inquirenti poiché gli abusi giacevano conservati nelle foto e nei video presenti nelle memorie del cellulare del nonno, che aveva iniziato le violenze quando la bambina aveva dieci anni. [...]
foto di abusi su minori nel telefono
La frequenza cadeva almeno tre volte ogni mese, quando il 70enne si presentava nell’appartamento del figlio per prelevare la nipote e trasferirla nella propria abitazione, così che appunto stesse un po’ coi nonni. In realtà la destinazione non era nessuna casa bensì uno dei veicoli di proprietà dell’anziano, il luogo dove si è consumata la maggioranza degli orrori [...]
foto di abusi su minori nel telefono
La piccola aveva presto cominciato a ritirarsi nel silenzio, comunicando ai genitori, con enorme fatica, di preferire evitare gli incontri con il nonno ma senza addurre ragioni particolari, e in ogni modo priva d’una minima protezione da parte del papà, figlio dell’anziano: anzi, al contrario, una volta scoperti dal primo gli abusi del secondo, lui ha cercato di coprire lo stesso padre facendo ricadere tutto sulla bambina. Come? Confermando le versioni del nonno relative a invenzioni della piccola, magari causate da «inesistenti malattie di natura neurologica».
abusi su minori
Nel frattempo, quest’agonia ha già registrato una condanna anche per il papà: due anni e otto mesi. [...] l’anziano, d’intesa con il figlio, «aveva tentato in ogni modo di eludere le indagini sbarazzandosi del telefono cellulare in uso all’epoca dei fatti, sminuendo l’accaduto e additando la reale responsabile» nella medesima vittima, ovvero la vittima, «screditandola e accusandola di essere posseduta dal demonio», e inoltre professandosi innocente e così ripetendo: «Vado in galera senza aver fatto niente. Che schifo». [...] L’anziano non avrebbe mai manifestato intenzioni d’un pentimento.
ABUSI SU MINORE
[...] la bambina ha sempre manifestato enormi difficoltà nel riferire «le violenze subìte e le abituali costrizioni imposte dal nonno» il quale, in aggiunta, l’aveva più volte obbligata a riprendere lei stessa, con il cellulare, gli abusi.
Decisive si sono rivelate le conversazioni telefoniche: «Nessun dubbio residuava sulla genuinità di quanto affermato dai soggetti intercettati, i quali, inconsapevoli che le conversazioni erano ascoltate, si scambiavano liberamente valutazioni e opinioni» [...]