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    “E’ PROPAGANDA GAY” - DOPO ESSERE STATO BOICOTTATO IN ALABAMA, BUFERA IN RUSSIA SU “LA BELLA E LA BESTIA” DISNEY PER IL PERSONAGGIO OMOSESSUALE. IL MINISTERO DELLA CULTURA RUSSA VISIONERA’ LA PELLICOLA E DECIDERA’ SE VIETARLA - C’E’ ANCHE UN' ALTRA «PRIMA VOLTA»: I BACI INTERRAZZIALI - VIDEO


     
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    Luca Mastrantonio per il Corriere della Sera

     

    LA BELLA E LA BESTIA LE FOU LA BELLA E LA BESTIA LE FOU

    Tempi duri, anche per le favole. L' uscita del nuovo La Bella e la Bestia , attesissimo film Disney in live action (non di animazione), prevista in Italia il 16 marzo, è a rischio in posti ad alto tasso di omofobia. Come la città di Henagar, Alabama, dove un cinema drive-in ha annunciato che non lo proietterà, a seguito delle proteste di cattolici ultra-tradizionalisti; e come la Russia di Vladimir Putin.

     

    Perché? Per la presenza nel film di un personaggio gay: Le Fou, Le Tont, aiutante del cattivo Gaston (non proprio un duo edificante). Al ministero della Cultura russo - riporta la Bbc - visioneranno la pellicola e decideranno se vietarla in tutti i cinema o no, in base alla legge del 2013 contro la «propaganda gay».

     

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    Alla Disney avevano in animo da anni di riportare sul grande schermo la storia che nel 1991, in versione animata, aveva sbancato i botteghini e gli Oscar, per le musiche. Nel 1993, il musical di Broadway, cui il nuovo film si ispira. Per il remake del 2017, diretto da Bill Condon, il cast è stellare e agguerrito: Emma Watson ha detto che la sua Bella è molto femminista.

     

    Oltre al personaggio omosessuale, pare ci sia un' altra «prima volta» per un film Disney non d' animazione: i baci interraziali. C' è da stupirsi? No. Diverse epoche, come i diversi linguaggi, modificano una storia, variandone forma e messaggio. Vale anche per le favole che, diceva Italo Calvino, introducono nei più piccoli il concetto di destino.

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    Lo schema di La Bella e la Bestia , ovvero una storia d' amore tra una bella ragazza e una bestia, compare per la prima volta nell' opera latina L' asino d' oro di Lucio Apuleio, con tutto l' apparato mitologico del caso. Poi saranno molteplici le varianti (come si evince dal volume La Bella e la Bestia. Quindici metamorfosi di una fiaba , Donzelli, 2002).

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    In età moderna, la versione più diffusa, è francese, del 1756, della scrittrice Jeanne-Marie Leprince de Beaumont, che riduce le scene violente e gli elementi di magia: diventa la storia della figlia più piccola di un ricco mercante caduto in disgrazia, Bella, data in matrimonio a un ricchissimo mostruoso signore, la Bestia; ma Bella, maturando i propri sentimenti verso il marito in profondo amore, libera la Bestia dall' incantesimo che ne nascondeva le belle fattezze. La morale aristocratica è rispettata: il matrimonio combinato o, d' interesse, può dare buoni frutti, se si va oltre le apparenze.

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    EMMA WATSON LA BELLA E LA BESTIA EMMA WATSON LA BELLA E LA BESTIA

    Nel 1946, l' eclettico intellettuale francese Jean Cocteau porta la favola sul grande schermo, arricchendo l' intreccio del film con una trama secondaria che verrà accolta anche dalla versione Disney e rende più dinamico il dramma: a insidiare Bella, oltre alle sorelle invidiose, c' è Splendore (il Gaston della Disney), aitante giovane che desidera Bella e, soprattutto, le ricchezze della Bestia: alla fine, sconfitto, verrà tramutato in nuova Bestia mentre il principe da Bestia tornerà umano. Bella è interpretata da Josette Day, mentre la Bestia e Splendore - a sottolineare il parallelismo uomo e mostro - hanno le sembianze di Jean Marais, amante di Cocteau.

     

    Pochi anni dopo, nel 1952, oltre la Cortina di ferro, La bella e la Bestia torna sul grande schermo con il film d' animazione Il fiore scarlatto , del regista Lev Atamanov. La trama è quella classica, ma l' ambientazione è retrodatata al Medioevo, i personaggi parlano il vecchio slavo orientale, sbalzano dallo sfondo i lavoratori e, soprattutto, la tecnica di animazione è molto sovietica: si tratta della «rotoscopia», o «éclair», per cui le animazioni erano disegnate ricalcando le immagini della pellicola girata con attori veri, così da avere un effetto realistico, da «realismo socialista».

    LA BELLA E LA BESTIA LA BELLA E LA BESTIA

     

    Se la Russia di oggi proibisse il nuovo La Bella e la Bestia , ci troveremmo forse di fronte a un nuovo canone censorio: il «realismo omobofo».

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