We have liftoff! The first American commercial robotic launch to the Moon will deliver science instruments to study its surface, a critical part of preparing for future #Artemis missions. https://t.co/KoOZjXvqjD pic.twitter.com/Vo2Dnn6TwA
— NASA (@NASA) January 8, 2024
1 - LA (RI)CONQUISTA DELLA LUNA
Antonio Lo Campo per “La Stampa”
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Lanci di sonde robotizzate da vari Stati del pianeta, missioni con astronauti e persino i primi turisti lontano dalla Terra. È ancora la Luna la grande protagonista dell'esplorazione spaziale nel 2024, anno che si concluderà con la prima missione di astronauti 52 anni dopo l'ultimo allunaggio Apollo.
Il grande ritorno verso il satellite, a differenza della sfida Usa-Urss degli Anni 60, è contrassegnato da molti protagonisti. E soprattutto dalle compagnie private, come dimostra la prima missione dell'anno, iniziata con il brivido: un nuovo razzo vettore, il Vulcan Centaur, ha lanciato ieri da Cape Canaveral un modulo di atterraggio lunare chiamato Peregrine, realizzato da Astrobotic.
Il lancio è andato bene, ma poi le comunicazioni si sono interrotte dopo che la batteria si è scaricata a causa di un'anomalia al sistema di puntamento del Sole. Si sospetta un problema di propulsione, il che renderebbe molto difficile un allunaggio morbido. In ogni caso la missione è anche simbolica: sul secondo stadio del razzo vi è una piccola capsula che contiene le spoglie di alcuni attori di Star Trek, oltre a campioni di Dna di alcuni ex presidenti americani. […]
Come sempre un po' nell'ombra ma confermando l'intenzione di inviare astronauti sulla Luna entro il 2030, anche la Cina vuole nuovamente a stupire dopo le tre missioni degli ultimi 10 anni, tra cui Chang'e 4 – funzionante dal 2018 –, la prima sulla superficie del satellite a noi nascosta. E ora prepara per il 2024 la Chang'e 6, destinata a recuperare campioni sempre dal lato a noi non visibile e a portarli sulla Terra. […]
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E i turisti lunari? Per loro è previsto un viaggio di andata e ritorno. L'interrogativo però è d'obbligo, perché bisognerà attendere gli esiti dei test (almeno 4 dopo i flop del 2023) previsti quest'anno per il razzo Super Heavy di Space X. La compagnia di Elon Musk comunque punta – per dicembre - all'invio verso la Luna della sua astronave Starship, con a bordo il gruppo di otto artisti invitati dal miliardario giapponese Yusaku Maezawa per dearMoon, il nome della missione. […]
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E sempre in febbraio un'altra sonda di un'azienda privata verrà lanciata da SpaceX: è il modulo automatico di allunaggio Nova C di Intuitive Machines con a bordo diversi payload commerciali. Un successivo lancio, in primavera, porterà sulla Luna altri carichi scientifici sempre della stessa azienda statunitense. Le ultime settimane del 2024 saranno intense. A novembre è prevista una nuova missione di Astrobotic, che trasporterà sulla Luna il rover Viper della Nasa (realizzato in collaborazione con la Thales Alenia space), alla ricerca di ghiaccio nel cratere Nobile al Polo Sud.
L'attenzione globale, però, sarà su Artemis 2, che si prevede porterà a Cape Canaveral 700 mila visitatori: i numeri delle storiche Apollo e del primo lancio dello Space Shuttle. È la missione che riporterà astronauti verso la Luna e ritorno per la prima volta dopo l'Apollo 17, del dicembre 1972.
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L'allunaggio non è previsto, ma spinti dal potente Space Launch System e a bordo della capsula Orion, vi saranno 4 astronauti. Per 10 giorni, il comandante Reid Wiseman, il pilota Victor Glover e la specialista di missione Christina Koch, tutti e tre della Nasa, insieme con lo specialista Jeremy Hansen dell'agenzia spaziale canadese (Csa), si inseriranno in orbita cislunare e arriveranno a una distanza dalla Terra mai raggiunta da un essere umano, superando il record di oltre 400 mila chilometri dell'Apollo 13. Il primo allunaggio invece, con Artemis 3, resta fissato a fine 2025 ma quasi certamente slitterà. […]
2 - "LÀ CI SONO I METALLI DEL FUTURO ADESSO ANDIAMO PER RESTARCI "
Antonio Lo Campo per “La Stampa”
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«Ritornare sulla Luna oggi è ben diverso rispetto agli Anni 60, è interesse di tutta l'umanità per le risorse che offre. È il primo passo verso l'espansione nel cosmo». Il professor Giancarlo Genta è stato per molti anni docente al Dipartimento di Ingegneria meccanica e aerospaziale al Politecnico di Torino. Ed è membro dell'Accademia internazionale di astronautica, per la quale ha redatto, nel 2016, un report su come l'uomo può raggiungere Marte con le tecnologie attuali e prossime future.
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Professore, quindi si torna sulla Luna per restarci?
«Sicuramente. All'inizio non per periodi molto lunghi. Però stiamo imparando come proteggerci dalle radiazioni e più in generale dall'ambiente lunare che è certamente ostile. Sicuramente più di quello di Marte, che perlomeno ha un atmosfera ed è un pianeta che ricorda molto la Terra dei primordi».
Perché il destino dell'umanità è oltre la Terra?
«Il pioniere della cosmonautica, il russo Tsiolkovskij, scrisse una frase profetica: "La Terra è la culla dell'uomo, ma non si può restare nella culla per sempre". Sulla Terra si comincia ad essere in troppi, vi sono tante problematiche, di energia, ambientali e di sovrappopolazione. È inevitabile, prima o poi, cercare altri lidi».
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Si andrà anche per cercare risorse che qui scarseggiano?
«Sì, perché sulla Luna sono caduti tantissimi asteroidi, impattando integri vista la quasi assenza di atmosfera. Vi sono tonnellate di metalli: ferro e nickel, in alcuni casi anche oro e platino. Siccome ce n'è in grande quantità, il platino ad esempio passerebbe da metallo prezioso a tecnologico. Utilissimo per abbassare i costi delle marmitte catalitiche». […]
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