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    È SCATTATA QUOTA CENTO PER TRIA - CON LA SCUSA DEL FIGLIASTRO E DELLA CONSULENTE BUGNO, LEGA E M5S SI PREPARANO A PENSIONARE IL MINISTRO DEL TESORO, SCELTO SOLO PER SUPERARE IL NODO SAVONA - ORA METTE I BASTONI TRA LE RUOTE SUI RIMBORSI AGLI SBANCATI, SUL DEF, ALITALIA E TUTTI I DOSSIER CHIAVE DEL GOVERNO (CHE SONO LA CHIAVE PER SDERENARE I CONTI)

     


     
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    1. TRIA NEL MIRINO, VERTICE CON CONTE STRETTA SUI RIMBORSI DEL CASO BANCHE

    Marco Galluzzo per il “Corriere della Sera

     

    salvini tria salvini tria

    Nel giorno in cui l' Ocse pubblica un rapporto che vede nero sull' economia italiana, causando non poco disorientamento nel governo, a fine giornata è un incontro fra il ministro dell' Economia Giovanni Tria e il presidente del Consiglio Giuseppe Conte a registrare il punto di tensione politica più alta.

     

    Se l' Ocse con la sua analisi ha causato qualche cortocircuito in seno all' esecutivo, in serata, a Palazzo Chigi, le divergenze sembrano allargarsi al rapporto fra Tria e il resto dell' esecutivo. Il ministro dell' Economia viene ricevuto da Conte per i decreti attuativi sui rimborsi ai truffati delle banche, misure che potrebbero finire giovedì prossimo nel decreto Crescita che dovrebbe essere approvato dal Cdm, ma anche per dare delle spiegazioni su un caso personale, legato al suo staff nel Mef.

     

    Poco prima delle otto di sera Giovanni Tria va a Palazzo Chigi inseguito dalle voci della Lega e da quelle dei 5 Stelle che lo additano di ritardare la firma di misure chiave, in primo luogo quella sul rimborso ai truffati delle banche.

     

    luigi di maio giuseppe conte matteo salvini giovanni tria luigi di maio giuseppe conte matteo salvini giovanni tria

    Nel ruolo di capo espiatorio il ministro si è trovato spesso in questo primo anno di governo gialloverde ma questa volta la pressione è salita più che in altri casi anche per una storia personale, un familiare assunto nell' azienda del marito della consigliera dello stesso ministro, Claudia Bugno.

     

    Un episodio su cui i 5 stelle chiedono «chiarezza e trasparenza», sia con Gianluigi Paragone che con il sottosegretario Stefano Buffagni: «Aspettiamo dei chiarimenti dal ministro, il quadro non è coerente con il governo del cambiamento».

    Tensioni che si sommano al ruolo stesso della Bugno, nominata di recente dal Mef come proprio rappresentante nel board StMicroelectronics.

     

    Una scelta che per i trascorsi aziendali e bancari della stessa Bugno sarebbe ora sotto la lente anche di Palazzo Chigi.

    Di sicuro Conte ne ha chiesto conto a Tria, insieme al presunto rapporto ruvido che la stessa Bugno avrebbe con alcuni funzionari del Mise, a cominciare dal dossier Alitalia, altra azienda nella quale la Bugno ha lavorato.

     

    Insomma fra caso personale e di staff e ritardo ormai cronico delle due misure simbolo, il decreto sulla crescita e quello sui truffati dalle banche, c' è stata molta carne al fuoco.

    LUIGI DI MAIO GIOVANNI TRIA GIUSEPPE CONTE LUIGI DI MAIO GIOVANNI TRIA GIUSEPPE CONTE

    Sin dalla mattina era stata la relazione dell' Ocse a tenere banco: «Hanno dimenticato qualcosa. Non hanno calcolato gli effetti espansivi sul Pil delle nostre misure, che difenderò in prima persona con Gurría, così come sto facendo con tutti gli interlocutori internazionali».

     

     La reazione di Conte era arrivata dopo quasi mezza giornata, segno che a Palazzo Chigi non l' hanno presa bene: la demolizione articolata e quasi sistematica delle politiche economiche del governo gialloverde ha creato disorientamento, affanno, persino qualche cortocircuito.

     

    Se Di Maio dice che non accetterà altra austerity da parte di nessun organismo internazionale, proprio il ministro dell' Economia Giovanni Tria, che addirittura vede più luci che ombre nel rapporto dell' istituto che ha sede a Parigi, dice in modo candido che di austerity non c' è traccia nella relazione che ha letto.

    claudia bugno claudia bugno

     

    Qualcuno nello staff di Conte la mette giù anche con una battuta che può apparire maldestra, «Gurría era amico di Renzi, avevano un gran feeling», il sottosegretario Stefano Buffagni lo dice in chiaro senza peli sulla lingua, «quelli dell' Ocse facevano parte del governo precedente con i loro dirigenti», forse con un riferimento all' esperienza professionale dell' ex ministro Padoan, ma non cambia la sostanza.

     

    I due vicepremier reagiscono contrattaccando, mentre la parte più istituzionale del governo appare in difficoltà, in primo luogo lo stesso Tria, costretto a dire che «il deficit programmato sarà rispettato», mettendo in luce i dati positivi del rapporto, in un modo che le opposizioni definiscono surreale, visto che se anche gli italiani sono più in salute di qualche anno fa, o hanno più tempo libero, non sono di certo questi i dati rilevanti formulati dall' analisi, a tratti impietosa, dell' Ocse.

     

    Oggi Conte vedrà lui stesso Gurría, che dirige l' organismo dai tempi di Berlusconi, che ha delegato ad un italiano, Mauro Pisu, capo economista per l' Italia, di stendere il rapporto biennale sulle prospettive del Paese. Pisu non ha usato i guanti, ha giudicato spropositato il quantum del Reddito di cittadinanza, almeno in una media Ue, ha giudicato la misura sbagliata nelle modalità di applicazione, capace di creare povertà invece che ricchezza, lavoro nero invece che crescita. E questo in aggiunta ad una bocciatura senza mezze misure della Quota 100.

     

    il ministro giovanni tria con la moglie maria stella (3) il ministro giovanni tria con la moglie maria stella (3)

    «Hanno dimenticato di dire che è tutta l' economia europea che va rallentando, e anche mondiale», ha abbozzato il presidente del Consiglio con il suo staff, visibilmente contrariato da quella stima sul Pil che è la più bassa fra quelle in circolazione negli osservatori internazionali. Un meno 0,2 nel 2019 di Prodotto interno che significa recessione e che fa gridare le opposizioni, da Forza Italia al Partito democratico, al fallimento conclamato dell' esecutivo, che starebbe portando al disastro il Paese.

     

     

    2. CONTE CHIEDE SPIEGAZIONI AL MINISTRO LEGA E M5S PRONTI A SOSTITUIRLO

    Carlo Tarallo per ''la Verità''

     

    Nuvoloni sempre più neri si addensano su Giovanni Tria.

    claudia bugno dg2024 foto mezzelani gmt001 claudia bugno dg2024 foto mezzelani gmt001

    Ieri sera, a quanto ha appreso La Verità, il premier Giuseppe Conte ha chiesto personalmente al ministro dell' Economia spiegazioni sull' affaire Ciapetti-Bugno, rivelato dal nostro giornale.

     

    Conte nel corso del colloquio sarebbe stato meno affabile del solito.

    Sia nella Lega sia nel M5s i malumori montano: dai due partiti di maggioranza trapelano «imbarazzo, irritazione, preoccupazione» per gli intrecci fra Tria, Niccolò Ciapetti e Claudia Bugno, e anche per il ritardo nel via libera del ministro al decreto per rimborsare i risparmiatori truffati dalle banche. «Il ministro dell' Economia», dice il vicepremier, Matteo Salvini, «deve dare una risposta veloce ai truffati dalle banche e mi sembra che sia passato il tempo sufficiente».

     

    L' altro vicepremier, Luigi Di Maio, ribadisce il concetto ai microfoni di Rtl: «Tria può star tranquillo, non gli dirò di stare sereno perché non è un modo per tranquillizzarlo. L' unica cosa che penso è che tutti quanti insieme dobbiamo lavorare sulle cose concrete: deve essere firmato il prima possibile il decreto che rimborsa i risparmiatori truffati. Ci abbiamo lavorato per otto mesi, adesso manca un ultimo atto per rimborsare i truffati di Banca Etruria, che stanno aspettando. Noi ci abbiamo messo 1 miliardo per rimborsarli», aggiunge Di Maio, «e va fatto il prima possibile».

     

    Dal M5s fioccano attacchi espliciti al ministro dell' Economia in merito agli intrecci svelati dalla Verità. «Aspettiamo chiarimenti», affonda il sottosegretario alle Autonomie regionali, Stefano Buffagni , «sulla consigliera del ministro dell' Economia, Claudia Bugno, perché il quadro non è coerente con il governo del cambiamento.

    ALESSIO VILLAROSA ALESSIO VILLAROSA

     

    Mi auguro che non sia la sua consigliera, quella che ha preso la multa da Bankitalia, a dire a Tria come muoversi sui temi bancari, perché se no diventa un problema. Mi auguro che firmino il prima possibile il provvedimento per i risparmiatori truffati», precisa Buffagni, «perché è un impegno preso con i cittadini e almeno quello non mi sembra un problema di risorse, perché quelle sono già state stanziate».

     

    Il sottosegretario all' Economia, Alessio Villarosa (M5s), risponde così ai conduttori del programma radiofonico Un giorno da pecora, che gli chiedono se è vero che la vicenda sarà oggetto di una interrogazione parlamentare: «So dell' interrogazione parlamentare», ammette Villarosa, «non so se verrà depositata ma so che ci stanno lavorando».

     

    Il dossier Tria è diventato, nello spazio di un weekend, il più spinoso per l' esecutivo grilloleghista: «Quanto emerso da alcune indiscrezioni di stampa sulla consigliera Claudia Bugno», sottolinea il senatore pentastellato Gianluigi Paragone, «deve essere immediatamente chiarito, e Tria deve farlo a sua volta. È in ballo la trasparenza e l' opportunità delle scelte che vengono compiute».

     

    Anche nella Lega si sta facendo strada la convinzione che il ministro dell' Economia non sia da considerare un «intoccabile».

    Del resto, Tria si trova al governo per una congiuntura astrale favorevole: tutti ricordano come è avvenuta la sua nomina.

     

    GIANLUIGI PARAGONE GIANLUIGI PARAGONE

    È diventato il timoniere dell' economia italiana il 31 maggio 2018 dopo che - tre giorni prima - il capo dello Stato, Sergio Mattarella, aveva rifiutato di nominare Paolo Savona, indicato da Lega e grillini. A causa di quel «no», era arrivato l' incarico a Carlo Cottarelli. La prospettiva di un governo tecnico o di elezioni anticipate aveva però convinto Salvini e Di Maio a trovare un' alternativa a Savona: il nome di Tria, gradito al governatore della Bce, Mario Draghi, che invece si era opposto strenuamente alla nomina di Savona, era venuto fuori quindi come ripiego, un boccone amaro ingoiato da Salvini e Di Maio pur di dare vita al governo del cambiamento.

     

    Tria, in questi 10 mesi di permanenza alla guida del Mef, si è caratterizzato come «tecnico». Sempre sensibile agli umori del Quirinale e della Bce, ha difeso burocrati e dirigenti del Mef di area Pd anche quando la maggioranza ha sollevato dubbi e perplessità sul loro operato, ed è considerato il più filo cinese dei ministri del governo italiano.

     

    giovanni tria con il ministro dell'economia cinese liu kun giovanni tria con il ministro dell'economia cinese liu kun

    «Mi risulta che Tria abbia un rapporto accademico con la Cina da anni», disse a Startmag.it l' ex ministro Giorgio La Malfa lo scorso agosto, quando Tria si recò in Cina per un viaggio diplomatico, durante il quale discusse approfonditamente della Via della Seta con il direttore del Silk Fund Road, Wang Yanzhi. «L' Italia può essere lo sbocco naturale europeo della Via marittima della Seta», disse Tria. Fino alle Europee il ministro resterà al suo posto, però se il voto del 26 maggio provocherà la necessità di un riequilibrio degli assetti dell' esecutivo, potrebbe essere il primo grosso nome a saltare.

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